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«Non è giornata, agente Caxton» sorrise Loki, i palmi appoggiati sul bancone della centrale di polizia e l'espressione di chi ha chiari intenti malvagi. «Sai cosa sono in grado di fare quando sono di buon umore, vero? Hai visto New York, immagino.»

Il giovane agente lo guardava col terrore negli occhi, tremando sulla sedia da scrivania. Annuì debolmente.

«Bene! Quindi suppongo che tu non voglia scoprire cosa potrei fare quando sono di pessimo umore come oggi!»

Thor era appoggiato con la schiena alla porta che dava al corridoio, impedendo così agli altri agenti di turno di poter raggiungere l'ingresso. Non temeva quello che potevano fargli, ma quello che Loki poteva fare a loro. Il Dio del Tuono incrociò le braccia al petto e sospirò.

«Smettila di intimorirlo, o non ci aiuterà.»

Loki ghignò, lo sguardo tagliente sempre fisso su Caxton. «Oh, sì che ci aiuterà.»

Il poliziotto guardò Thor con espressione supplichevole.

«No, no!» esclamò Loki schioccandogli le dita davanti agli occhi e riportando la sua attenzione su di lui. «L'Avenger è in ferie, non ti soccorrerà.»

Thor inarcò un sopracciglio. «Questo non è vero. Non ti permetterei mai di fargli del male.» Alle sue spalle, gli agenti intrappolati percuotevano la porta inutilmente. Il Dio del Tuono la colpì con un pugno facendola vibrare. «Smettetela, è per il vostro bene!» disse.

«Allora, agente Caxton» riprese Loki. «Vorresti gentilmente rintracciare l'auto del tuo ex collega assassino?»

«Per favore» gli suggerì Thor.

«Per favore, naturalmente» sorrise Loki.

Il giovane poliziotto deglutì a fatica, poi prese a digitare sulla tastiera del PC.

Il Dio dell'Inganno cominciò a tamburellare le dita sul bancone. «Prima che faccia giorno» lo intimò.

Caxton si asciugò la fronte imperlata di sudore con la manica della camicia, lo sguardo incollato al display del computer.

«Sei fortunato che io non sappia usare questi aggeggi primitivi che avete sulla Terra, o ti avrei già...!»

«Loki!» lo rimbrottò il fratello. Stanco di starsene accantonato da una parte, Thor appoggiò Mjolnir davanti alla porta in modo che questa non potesse aprirsi, poi raggiunse il bancone.

«Trovato» quasi esultò Caxton, indicando lo schermo.

Loki ruotò il monitor e osservò il segnale del GPS spostarsi sulla mappa stradale.

Il giovane agente guardò gli dei con sguardo allucinato. «C-come pensate di raggiungerlo?»

«Questo non è affar tuo» rispose Loki, imboccando la via per l'uscita.

Thor diede una forte pacca sulla spalla di Caxton, tanto da farlo sbilanciare e sbattere sulla scrivania. «Grazie per la tua... ehm... collaborazione» disse. Allungò una mano verso Mjolnir per richiamarlo a sé e non appena la porta fu sbloccata, si aprì di colpo facendo cadere a terra tutti gli agenti che la stavano spingendo dall'altro lato.

Loki si fermò sul parcheggio della stazione di polizia e aspettò che il fratello lo raggiungesse.

«Ripropongo la domanda: come pensi di raggiungerlo?» domandò il Dio del Tuono.

«Tu usa il tuo caro martelletto» rispose, «io farò nello stesso modo con cui siamo arrivati qui».

Thor sgranò gli occhi. «Sei sicuro? È pericoloso.»

LOKI - Non c'è ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora