The End | Taekook

𝒅𝒆𝒇𝒊𝒂𝒏𝒄𝒆

"Non mi piace che le mie regole vengano infrante, lussuria."
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Il quintetto seduto al tavolo nella stanza di Taehyung si immobilizzò all'unisono. 

Gli occhi di Taehyung erano incollati a superbia, l'ustione sulla sua guancia sembrava bruciare con più fervore ora. 

Gli occhi di Gola e Ira si sono concentrati su Invidia

Dopo quelli che al ragazzo biondo cenere sembravano anni, superbia si fece avanti, gli occhi ancora indugiati su Taehyung. 

"Parlerò con lussuria da solo adesso." 

Le sue parole erano forti, riecheggiavano nella testa di Taehyung come se stessero suonando a ripetizione. 

Gli occhi di invidia guardarono incerti superbia quando disse questo, una scintilla di desiderio brillava dietro le iridi scure. 

Taehyung lo notò, temporaneamente distratto da superbia che si avvicinava a lui. 

Il resto dei ragazzi sedeva immobile, alcuni chiedendosi se avessero sentito bene, altri chiedendosi se avrebbero dovuto restare a difendere il nuovo membro. 

Gli occhi di superbia brillavano di rabbia, la sua testa scattò violentemente di lato. 

"Ho detto di uscire." 

Niente

"HO DETTO DI USCIRE ORA CAZZO" 
Ha quasi urlato quelle parole, le sue mani erano incandescenti.

Qualunque esitazione avessero avuto gli altri peccati prima dell'esplosione di superbia sembrava svanire mentre scendevano dai loro posti e uscivano dalla porta. 

Hoseok e Yoongi si fermarono sulla soglia della stanza di lussuria, guardando con simpatia il povero ragazzo prima di uscire con gli altri. 

L'invidia si trascinava dietro gli altri, con la testa un po' più bassa di prima. 

Le mani di Taehyung tremarono violentemente, ma le tenne sotto il tavolo in modo che superbia non potesse vederle. 

Non voleva che questo peccato sapesse che aveva paura. 

L'uomo dai capelli corvini avanzò finché le sue ginocchia non furono contro il bracciolo della sedia di lussuria. 

Taehyung cercò di parlare, ma la sua lingua sembrava cementata nella sua bocca. 

Prima che il biondo potesse pronunciare le sue parole, superbia lo afferrò per un braccio, strappando il ragazzo dalla sedia e sbattendolo contro il muro. 

È successo così in fretta che Taehyung ha avuto a malapena tempo per elaborare quanto accaduto. 

I due peccati erano abbastanza vicini tra loro, le mani ardenti di superbia che afferravano i polsi di lussuria, bruciavano segni su di essi, li teneva contro il muro su entrambi i lati della testa del biondo cenere. 

Superbia fissò gli occhi di Taehyung.

Taehyung si limitò a fissarlo, troppo sorpreso da quanto fossero belli gli occhi del peccato per sentire le bruciature. 

Un'ossidiana profonda, con macchie di un rosso intenso e quasi viola che rivestono le sue iridi. 

Era indescrivibile e Taehyung quasi dimenticò che stava fissando negli occhi un mostro. 

"Oh."

Sbottò, sorprendendo decisamente il furioso peccato. 

Rendendosi conto di ciò che aveva appena detto, il viso di Taehyung divenne dello stesso rosso delle profonde ustioni sui suoi polsi. 

La bocca del biondo si aprì e si chiuse come un pesce, ma non uscirono parole. 

I suoi occhi cercarono di concentrarsi letteralmente su qualsiasi altra cosa oltre all'uomo di fronte a lui.

"Scusami?"  disse superbia, guardando torvo gli occhi bassi di Taehyung, chiedendo una risposta al suo strano commento. 

"Io... ehm... cosa?" 
Taehyung ci riuscì, sapeva che non aveva senso ma onestamente era solo orgoglioso di aver detto parole vere. 

"Mi stai prendendo in giro, peste?"
superbia strinse più forte i polsi del biondo, la sensazione di bruciore divenne molto più evidente a Taehyung mentre gridava di dolore. 

Superbia inclinò la testa, sogghignando per l'apparente dolore inciso nei lineamenti di lussuria. 

Ma poi il peccato ha fatto un'altra cosa che ha scioccato superbia. 

Ha riso. 

Taehyung iniziò a ridere, le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi rotondi. 

Appoggiò la testa al muro e continuò a ridere ancora più forte. 

"Che diavolo?" 
Riuscì a liberarsi i polsi tenuti da superbia. 

Taehyung si strofinò i polsi e si asciugò le lacrime in arrivo con il dorso delle mani.

Ha iniziato a sfidare direttamente superbia, la sfida che brillava nei suoi occhi, stava sorridendo. 

"Ho attraversato l'inferno e sono tornato per sopravvivere per tutta la mia vita, ho fatto così tanto che odiavo tutto, lo facevo solo per tirare avanti e aiutare la mia famiglia". 
Disse, fissando l'altro. 

"Ho combattuto con le unghie e con i denti per arrivare dove sono.
E mi dispiace così tanto di averti disturbato per qualche motivo che mi è sconosciuto!" 

Taehyung fece un passo avanti e, per la prima volta nella sua vita, superbia fece un passo indietro. 

"Nemmeno io volevo venire qui, è davvero scioccante, vero?! Non voglio essere una divinità onnipotente la cui esistenza è lodata, non è quello che sono.
Lo sto facendo per le persone che amo,  e indovina un po'?! Non puoi uccidermi.
Oh certo, puoi ferirmi quanto vuoi, ma io mi rialzerò sempre e ti infastidirò ancora. Quindi o lo superi o dovrai fare i conti con me  usando la violenza, sono sicuro che sei bravo in questo."  disse Taehyung.

Ogni sua parola era grondante di disgusto e furia. 

Jungkook fece un altro passo indietro, la sua espressione rimase nella testa di tutti gli altri peccati.

"Allora cosa accadrà oh onnipotente?
Mi lascerai in pace dopo avermi rimproverato letteralmente senza motivo?" 
Il biondo finì, gli occhi che sfidavano superbia a rispondere. 

Superbia fissò lussuria, una sensazione sconosciuta che gli cresceva nel petto. 

Non era proprio rabbia, era quasi... colpa. 

Odiando questa sensazione, superbia si limitò a sbuffare e a roteare gli occhi prima di voltare i tacchi e precipitarsi fuori dalla stanza. 

Taehyung lo guardò andarsene, sbattendo la porta. 

Il suo viso mostrava ancora una rabbia che non molti avevano visto. 

Quando seppe che superbia se n'era andato da tempo, le sue spalle si abbassarono e crollò a terra. 

Le lacrime che aveva combattuto così duramente per trattenere si riversarono in piena forza. 

Taehyung si prese il viso a coppa con una mano e sollevò le ginocchia verso il suo petto, abbracciandosi più forte.

Oh mio dio, avevo così paura... ero così spaventato.

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