Taehyung continua a fissare superbia mentre sembra lottare con i suoi pensieri.
"Cosa? Non ti ha mai risposto nessuno?"
Dice il più basso, sussultando leggermente
mentre il suo dito rotto gli sfiorava il fianco.Superbia alza lo sguardo verso il ragazzo, con un'espressione che Taehyung non aveva mai visto...
tristezza.
Dura un secondo ma Taehyung l'ha colto, empatia.
La confusione copriva i lineamenti di Tae mentre i due ragazzi si guardavano negli occhi.
"Vattene." dice superbia, il viso si trasforma in severa frustrazione, ma la voce rimane molto più morbida.
Il peccato continua a studiare l'espressione sconcertata di Taehyung e sospira.
"Vai." Dice, questa volta in modo molto più severo, stando dritto torreggiando sull'altro.
La bocca di Taehyung forma una linea stretta e incrocia le braccia, volendo interrogare ulteriormente il peccato, volendo scuse dal ragazzo confuso.
Ma non dice niente.
Si gira e se ne va.
Le spalle di superbia si abbassano e torna lentamente allo specchio, appoggiando dolcemente la fronte sulla sua superficie.
Fissa il proprio riflesso, come se stesse cercando di guardare nella propria mente in modo da rivelare ciò che provava.
"Cosa c'è che non va in te adesso Jungkook?"
Mormora a bassa voce tra sé e sé, la voce quasi irriconoscibile anche a se stesso.Si sente una piccola goccia contro lo specchio, seguita da un'altra, e un'altra ancora.
La schiena di superbia trema mentre le sue mani si alzano per sostenersi contro lo specchio e le lacrime gli rigano il viso.
"Cos'hai che non va?"
Si interroga di nuovo.Le sue ginocchia cedono e si ranicchia sul pavimento.
"Che diavolo Jungkook? Perché piangi... perché piangi... perché ti colpisce così tanto?"
La sua voce è dolce e calma.
Le sopracciglia si uniscono mentre la sua mente corre a 100 miglia all'ora.Dire che Jungkook è sopraffatto sarebbe il più grande eufemismo del secolo.
Le sue emozioni si infrangono come onde contro il suo cranio, causando l'inizio di un mal di testa, che pulsa forte.
Le lacrime iniziano a rallentare e le asciuga con la manica, facendosi abbastanza forza da trascinarsi su una sedia.
Fa un lungo respiro e getta indietro la testa prima di urlare di frustrazione.
Continua a urlare per alcuni minuti buoni.
Cercando di rilasciare un po' della tensione dalla sua testa.Perché ti infastidisce così tanto?!
Ti occupi bene degli altri.
Potreste non essere esattamente amici, ma almeno non rompergli le dita
JUNGKOOK! Che cos'è?Cosa c'è in lui che ti fa perdere la testa?
Sei intimidito da lui?"No... no non lo sono."
Il ragazzo dai capelli scuri risponde ai suoi pensieri invasivi."E' solo... strano..diverso.
Mi sento come se lo perdessi ogni volta che lo vedo."Si appoggia il viso tra i palmi delle mani e appoggia i gomiti sulle ginocchia, i capelli scuri che gli cadono dolcemente in avanti negli occhi, come una tenda di velluto tirata su due gemme.
La sua mente vaga alla sua infanzia, anche se a malapena può chiamarla così.
Ricorda di aver seguito ordinatamente suo padre, indossando un abito completo all'età di 6 anni.
Ricorda di essere stato portato a ogni riunione a cui suo padre partecipava, ricorda il modo severo e freddo con cui parlava agli altri peccati.
Ricorda le percosse, il sangue, le grida di smetterla e gli ordini di stare zitto.
Doveva essere perfetto.
Sarebbe stato il prossimo peccato principale.
Non poteva mai sbagliare, non poteva piangere."Non mostrare mai le tue emozioni, reprimile fino a quando non ti dimenticherai di averle.
Le emozioni sono solo debolezze che non hai affrontato."
Era solito dire suo padre.Quella era la filosofia con cui Jungkook era cresciuto, la filosofia che era stata impressa nella sua mente.
Non poteva avere debolezze, fisiche o emotive.
Quando Jungkook compì 9 anni, suo padre lo mandò via ad allenarsi con le guardie.
Suo padre si assicurò di dire alle guardie di non andarci mai piano con Jungkook, nonostante la sua età.
Così il ragazzo crebbe e divenne proprio come suo padre.
L'unico modello che ha avuto nella sua vita.Le cameriere correvano quando il giovane principe camminava per i corridoi.
All'età di 13 anni un sorriso non è mai passato dalle labbra del ragazzo, né molte parole a meno che non fossero comandi o "sì padre".
Al suo 18° compleanno divenne ufficialmente superbia, l'ultimo peccato, quando suo padre fu assassinato nel sonno dall'ira che governava a quel tempo.
Ira fu quindi sostituito con Namjoon.
Namjoon era il tipo di persona che Jungkook voleva essere da bambino.Ma quel ragazzino era sparito.
Uno dopo l'altro i peccati furono stati sostituiti fino a quando non fu necessario ricoprire anche il posto di lussuria.
Tutti gli altri cercarono di superare il comportamento ostile di superbia, ma nessuno ci riuscì, non senza minacce piene di dolore.
Invidia era particolarmente fastidioso secondo il peccato principale, perché seguiva e tormentava costantemente gli altri, riportando ogni cosa che facevano a superbia.
Jungkook ha affrontato questo fastidio principalmente perché era un modo per tenere d'occhio tutti senza avere il bisogno di parlare con loro.
Jungkook non voleva amici.
Non aveva bisogno di nessun altro.
Amici uguale solo responsabilità.
Finché non è arrivato Taehyung.
Dal primo momento in cui Jungkook ha messo gli occhi sul ragazzo, quando i loro occhi si sono incrociati alla cerimonia dei peccati, ha sentito qualcosa cambiare in lui.
C'era questa... aura intorno a lui.
Jungkook poteva vedere perfettamente che il ragazzo era stato mal nutrito e maltrattato, ma i suoi occhi- quegli occhi, che contenevano così tanta sfida e così tanto desiderio di sopravvivere, erano potenti.
Gli piacevano quegli occhi, gli piacevano perché in loro c'erano il potere e le emozioni che Jungkook avrebbe voluto avere quando era un ragazzo: la sfida contro suo padre, la capacità di fare scelte nella propria vita.
Si sentiva così attratto dal ragazzo, che lo confondeva.
Lo addolorava sentire cose del genere perché gran parte del suo cervello e della sua morale erano stati corrotti dalla sua educazione, sembrava che qualcosa si stesse rompendo dentro di lui.
Ad un certo punto Jungkook voleva "rompere" Taehyung perché l'influenza del biondo su di lui lo faceva sentire debole.
Ora...
Taehyung è stato quello che ha spezzato Jungkook.
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The End | Taekook
Fanfiction"Non puoi continuare a giocare con le mie emozioni Jungkook. Non sono un giocattolo con cui puoi giocare e poi abbandonare, okay?" "Oh angelo, non potrei mai abbandonarti." credits: @KSSwriting iniziata: 07/09/2021 status: in corso