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La sveglia suona.
Quella dannatissima sveglia.
La prendo e la scaravento sull'armadio. Mi alzo e mi metto a sedere. Ho un'emicrania pazzesca. Ricordo poco di ieri sera. So solo che un ragazzo mi ha riportata a casa e che il concerto è andato benissimo. Entro in bagno, mi spoglio ed entro sotto la doccia. Il getto d'acqua gelata mi avvolge. Adesso ricordo tutto. Jacob, Cal, il concerto, Jack. Una bella doccia fredda ci voleva proprio. Esco dalla doccia e mi ricordo che giorno è oggi. Oggi finalmente posso essere ciò che sono.
Corro in camera a vestirmi. Maglia dei System Of A Down, jeans scuro strappato sulle ginocchia, anfibi neri borchiati e la mia amata giacca di pelle. Finalmente posso andare a scuola con i capelli sciolti e mostrando i miei piercing e i tatuaggi. Vado di nuovo in bagno. Apro il secondo cassetto, prendo i piercing e li metto. Poi prendo il fondotinta, il correttore, matita nera per gli occhi e rossetto viola scuro. Applico il tutto (mettendo abbondantemente la matita sui miei occhi argentei sia sopra che sotto), spazzolo i capelli lasciandoli sciolti sulle spalle ed esco dal bagno. Scendo le scale, prendo lo zaino e saluto mio padre con un semplice "bella". Mio padre. Da lui ho ereditato la passione per la musica, per i tatuaggi e per i piercing. Lui è un omone muscoloso sulla quarantina. Capelli brizzolati e tantissimi tatuaggi. Adoro il mio papone.
Esco dalla porta e trovo Step ad aspettarmi con la sua moto per portarmi a scuola. La band sapeva del mio cambiamento e mi avrebbe aiutata a farlo sapere a tutti.
Tutti devono sapere chi è la vera Alicia.

Arrivati a scuola scendo dalla moto e Step mi aiuta a togliere il casco. Appena lo tolgo tutti mi fissano e un vocio invade il cortile. Si stronzi, eccomi qua!
"Ma è davvero lei?" "No, non ci credo." "Wow, certo che è gnocca."
Sentivo commenti di tutti i tipi.
"Hey bambolina!" Mi volto e vedo Luke con il resto della band. Mi raggiungono e tutti per salutarmi mi danno il pugno.
"Ma guarda un po' chi è cambiata." La voce di un gatto che viene torturato. Ecco cosa sembra. Voce inconfondibile. Mi volto e la vedo lì in piedi con le sue ochette che la seguono ovunque.
"Allora ti piace il mio nuovo look, Joanna?" Dico facendo la voce da oca come quella delle sue amiche. Joanna è una delle ragazze più popolari della scuola e considerata la più bella della scuola. Bionda, occhi chiari, quarta di seno, culo sodo e alto. Una Barbie insomma. Il suo gruppo spesso e volentieri sta con quello di Jack.
"Quei cosi che hai in faccia cosa sono? Stai cercando di diventare un cyborg?" Dice ridendo con le sue seguaci.
"Luke, se prendo uno spillo e la pungo sul seno, questo scoppia?" Tutta la band ride. Si dice che se lo sia rifatto dato che l'anno scorso aveva una seconda. Un ghigno compare sul suo volto. Si gira facendo muovere i suoi fluenti capelli biondi e se ne va ancheggiando.
"Come se il mio culo non fosse più bello del suo." Sussurro più a me stessa che agli altri. Tutti stanno fermi e zitti a guardare le oche che se ne vanno tranne Nick che annuisce alla mia affermazione.
"Nick mi fa piacere che tu creda che io abbia un bel culo." Dico ironicamente. Con la coda dell'occhio vedo una sagoma familiare. Mi giro di scatto e lo vedo.
"Cal!" Urlo. Lui mi vede e si ferma. Corro da lui.
"Hey, come stai?" Gli chiedo sorridendo. Sono felice di vederlo.
"Mettiamo le cose in chiaro. Ieri notte ti ho salvata, è vero, ma non voglio avere nulla a che fare con te. Ok?" Dice freddamente. Mi blocco. Smetto di respirare e anche il mio cuore sembra fermarsi. Mi fa un cenno con la testa e se ne va. Sono ancora qui, ferma, senza muovermi. Fisso la sua figura che scompare tra gli altri studenti. Jessy mi raggiunge.
"Chi era quello?" Mi chiede.
"Un ragazzo che ho incontrato ieri sera. Sembrava gli stessi simpatica ma a quanto pare non è così." Dico serrando la mascella. La campanella suona.
Entro in classe e mi siedo al mio solito posto. Jacob è sempre uno dei primi ad arrivare. Stranamente non è ancora arrivato. Entra il professore di filosofia in classe. Con lui si può parlare di tutto, non si scandalizza per niente. Apre il registro e inizia a fare l'appello. A metà appello qualcuno bussa alla porta. Un ragazzo con il cappuccio entra in classe e farfuglia qualcosa al professore, che annuisce. Il ragazzo si siede al posto di Jacob e si toglie il cappuccio. È lui. Ha un occhio nero e il naso incerottato e mi fissa. Nei suoi occhi c'è rabbia. È per ciò che ho fatto ieri sera. Il cellulare mi vibra in tasca. Lo prendo senza farmi vedere dal professore e leggo. Un messaggio da Jacob.
"Mi dispiace per ciò che stavo per fare ieri sera. Me lo sono meritato. Comunque questo nuovo look ti sta bene."
Non mi sarei mai aspettata un messaggio di scuse. Pensavo mi avrebbe mandata a quel paese. Lo guardo e mi sta sorridendo. Gli sorrido anche io, o almeno ci provo.
Le lezioni passano in fretta e l'ultima campanella suona. Finalmente posso uscire da qui e andare a casa. Oggi credo andrò dal parrucchiere. Ho voglia di cambiare colore. Magari vado a farmi un'altro piercing o un tatuaggio. Raccolgo le mie cose ed esco dalla classe. Sono l'ultima ad uscire. Nel corridoio qualcuno mi spinge e cado addosso ad un ragazzo che prontamente mi afferra e non mi fa cadere. Alzo lo sguardo e lo vedo.
"Ancora tu!" Dice scocciato Cal.
"Ancora io?! Mi hai salvata ieri sera, ti sei comportato bene con me ieri sera e stamattina ti comporti di merda con me. Ma che persona di merda che sei!" Gli urlo e mi alzo. Mi giro per andarmene quando mi afferra per i polsi e mi sbatte contro il muro alle nostre spalle.
"Non osare urlare mai più con me. Ok ragazzina?" Il suo corpo mi blocca e quelle parole escono dalla sua bocca con un sussurro molto, molto arrabbiato.
"Lasciami andare." Dico dimenandomi. Lui non si sposta di un millimetro. Spinge il suo bacino contro il mio ventre per tenermi ancora più ferma. Mi fissa intensamente e il suo volto si avvicina al mio. Ci guardiamo negli occhi. Mi passo la lingua nel piercing alle labbra.
"Non farlo." Sussurra.
"Cosa non dovrei fare?"
"Mettere la lingua in quel dannatissimo piercing." Non capisco se è rabbia o eccitazione. Stando a ciò che dice la sua erezione che preme sul mio ventre, la risposta è la seconda. Per dispetto rimetto la lingua nel piercing.
"Lasciami andare, adesso!" Esclamo. Lui si sposta da me.
"Non è finita qui." Dice fulminandomi con gli occhi.
Mi incammino verso il cancello d'uscita quando Nick mi ferma.
"Vuoi un passaggio culetto bello?" Mi chiede sorridendomi.
"Va bene, ma dritti a casa che ho da fare."

Una volta arrivati a casa ed aver salutato Nick entro.
"Papá vado a tingermi i capelli e a farmi un tatuaggio, mi dai i soldi?" Dico raggiungendolo in cucina.
"Certo. Di che colore li fai i capelli? È il tatuaggio dove lo fai? Cosa sará?"
"Bianchi e il tatuaggio sarà sul sedere. Un pentacolo." Mio padre caccia il portafogli e mi da i soldi.
Mi accompagna prima dal parrucchiere e poi dal tatuatore. Alle 18:00 ho appuntamento coi ragazzi per le prove e poi andremo ad ubriacarci. Papà mi lascia fuori casa di Step.
"Non aspettarmi in piedi stasera." Gli dico uscendo dall'auto.
"A domani principessa, non fare la brava."

Tutti restano a bocca aperta guardando il mio nuovo tatuaggio.
"Ma è fighissimo!" Esclama Greg.
"Voglio anche io un tatuaggio sul sedere!" Dice Jessy.
"Non perdiamo tempo e proviamo, stronzi!" Dico alzando il jeans e incitando tutti a prendere gli strumenti e spaccare tutto.

Questa suonata ci voleva proprio. Dovevo sfogarmi dopo ciò che è successo in corridoio con Cal. Perché è così strano?
Meglio dimenticare tutto con l'alcol.

Un paio di locali e 8 birre dopo sono buttata sul divano con Jessy che ride. I miei occhi non reggono più e si chiudono.

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