Sono passati tre giorni dal mio incontro ravvicinato con Cal, dopodiché non l'ho più visto. Sono le 5:30 del mattino e sono nel letto di Luke. Mi alzo cercando di non svegliarlo ma lui apre gli occhi.
"Buongiorno bambolina." Dice sorridendo sotto la folta barba.
"Buongiorno bel maschione." Dico dandogli un bacio sulla guancia.
"Dove vai?"
"A casa. Ho bisogno di una doccia, vestiti puliti e di far prenotare a mio padre un altro tatuaggio." Dico rimettendomi il reggiseno.
"Oh oh. Cosa hai intenzione di tatuarti e dove?" Dice passandomi gli slip in pizzo nero che erano dalla sua parte di letto.
"Una frase di una canzone. All'interno del labbro inferiore. See the devil in I." Dico afferrandole e mettendole. Luke come al solito mi da uno schiaffo sulla natica destra, lasciando il segno rosso sulla pelle. Adoro quando lo fa. Tiro su i jeans ma prima che mi metta la maglia Luke si alza e si para davanti a me.
"Bambolina sono solo le 5:35. Che ne dici di un quarto round?" Ebbene si, stanotte l'abbiamo fatto ben tre volte e adesso vuole la quarta. Prima che io mi esprima mi butta sul letto e velocemente mi toglie reggiseno, jeans e slip. Prima mi bacia poi, lasciando una scia di baci e di piccoli morsi, arriva al mio seno destro. Afferra il capezzolo con i denti mentre con la mano stuzzica l'altro. Gemo. Inizia a succhiare il capezzolo mentre io inizio a muovere incontrollatamente il bacino e a gemere e ansimare più forte. Con la mano che era sull'altro seno scende lentamente verso il basso per poi arrivare al mio punto di piacere. Inizia a stimolare il mio centro mentre continuo a gemere e dimenarmi. Tra quelli che mi sono scopata lui è l'unico che mi provoca continui orgasmi. Inserisce prima un dito, poi due e inizia a muoversi dentro e fuori di me. Gemo e ansimo. Ansimo e gemo, fino a quando scoppio in un orgasmo. Soddisfatto, mi da un casto bacio sulle labbra mentre sono nel mio momento di pausa post-orgasmo.Luke mi ha accompagnata a casa e, dato che è sabato, non c'è scuola. Dopo una notte di sesso selvaggio ci vuole un bel bagno caldo e rilassante con tantissima schiuma. Entro in camera, prendo il pigiama e vado in bagno. Lego i bianchi capelli con un mollettone e mentre la vasca si riempie, tolgo tutti i piercing, mi strucco e mi spoglio. Quando è piena metto un po' di musica, metal ovviamente, ed entro in vasca. Dopo mezz'ora decido di uscire, rimettermi i piercing, mettere il pigiama e di andare a fare un sonnellino.
Il mio sonno viene interrotto dal cellulare che squilla. Numero sconosciuto. Bene, vediamo chi ha così tanti soldi da spendere a fare scherzi telefonici.
"Pronto." Rispondo.
"Sta lontana da Cal, chiaro?" Una voce femminile. Sembra molto arrabbiata.
"Perché dovrei farlo?" La sfido.
"Perché sono la sua ragazza e devi smetterla. Lui è mio." A quelle parole mi blocco. È fidanzato? Perché non me lo ha detto? Ecco perché non può passare del tempo con me.
"Tranquilla. Non te lo tocco." Dico con voce tremante. Attacco prima di scoppiare in lacrime. Perché tutti i ragazzi con i quali non voglio solo scopare ma anche provare ad avere una storia e che hanno fatto qualcosa di gentile per me sono fidanzati?! Perché sono così sfortunata? Destino perché mi odi? Eh? Che ti ho fatto di male?
Guardo l'ora. Sono le 20:33. Ho dormito più di undici ore e mezzo! Chiamo Jessy.
"Preparati. Stasera locale proibito." Le dico determinata ad andarci.
"Sicura? Sai cos'è successo a tuo padre lì."
"Sicurissima."
"Ti passo a prendere con la moto alle 21:00."
"Okay." Le rispondo e attacco.
Il locale proibito è un locale in una zona dove il tasso di criminalità è altissimo. Mio padre ci ha proibito di andarci. È lì che lo accoltellarono quand'era ancora giovane. Si mise contro un tizio che si faceva chiamare "La Bocca" che, accompagnato dai suoi amici, lo picchiarono e lo accoltellarono ad una gamba e ad un fianco. Lo lasciarono in fin di vita nel vicolo accanto al locale. Passarono 4 ore prima che una ragazza lo vide e chiamò un'ambulanza. Ha paura che possa capitarmi la stessa cosa. Ecco perché ci andiamo solo io e Jessy, senza i ragazzi: non vogliamo che litighino con qualcuno, anche se, a detta dei ragazzi, siamo noi le gatte che graffiano e litigano.Tolgo velocemente il pigiama e prendo dall'armadio un paio di pantaloncini di pelle rosso scuro e una maglia con la spalla di fuori a cui abbino un reggiseno borchiato. Calze nere strappate e stivali di pelle con borchie sono d'obbligo. Spazzolo un po i capelli bianchi come la neve che manca poco si mimetizzino con la mia pelle, metto una riga di eye-liner sugli occhi, mascara e rossetto nero. Metto velocemente il mio collare borchiato. Scendo le scale e afferro la giacca.
"Papà esco!" Urlo a mio padre non sapendo dove sia.
"Ok principessa, non fare la brava!" Urla da una stanza imprecisata della casa.
Quando esco Jessy è già fuori ad aspettarmi. Si è rifatta la tinta, di nuovo. Capelli neri con sfumature rosse sulle punte, carini. Salgo sulla moto.
"Pronta allo sballo?" Chiede facendo una risatina prima di partire.
"Ovvio, stronza!"
"Allora partiamo puttanella!"
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Good or Bad Girl?
Подростковая литература*Un raggio di luna illumina la stanza da un piccola finestrella e l'unica cosa che vedo sono dei capelli bianchi. "Cal." Sussurro. "La tua fidanzata mi ucciderà se scopre ciò che stiamo facend-" Interrompe la mia veloce parlantina con un altro baci...