La sveglia suona. La prendo e la lancio contro l'armadio. Buongiorno un cazzo. Oggi il verme dovrebbe iniziare a portare le sue cose nella MIA camera. La guardo: il mio letto rotondo a due piazze con le mie coperte viola, tutte le quattro mura e il soffitto dipinte di nero con su molte frasi di canzoni, sogni o dette a me da qualcuno di importante, l'armadio sempre in disordine e la scrivania adibita a sala di registrazione. Non voglio condividere questo con qualcuno, soprattutto con quel mongospastico. Vado in bagno, faccio una doccia veloce, mi lavo i denti e mi trucco. Matita nera molto sfumata sugli occhi, mascara e rossetto rosso, sembra quasi sangue raggrumato su un cadavere in decomposizione e vorrei che il cadavere fosse di Jack. Vado in camera in accappatoio a scegliere cosa mettere. Appena entro vedo Jack che sta posando uno scatolone in camera mia. Appena si accorge di me si volta e mi guarda stupito.
"Buongiorno principessina. Se questo è quello che vedrò tutti i giorni per me sarà sempre un buongiorno." Ma perché gli uomini sono tutti dei porci?
"Senti, io e te non andiamo d'accordo, ma dobbiamo convivere. La mia camera resta così, se vuoi puoi dormire a terra o su un tappeto come i gatti, ma non permetterti di portare la tua roba qui dentro, se non vuoi che ti tagli gli arti uno ad uno con molta lentezza, ti tagli il tuo stupido cazzo, sempre che tu ne abbia uno, e lo sostituisca al tuo cervello, il quale sarà successivamente messo nel tuo sedere, ciò a dimostrazione che sei una testa di cazzo e che pensi col culo. Adesso esci subito dalla mia camera prima che ti tagli le palle e le metta al posto dei tuoi occhi." Spero di averlo terrorizzato abbastanza. Scoppia a ridere, posa il suo scatolone e se ne va. A quanto pare il ragazzo non ha capito che faccio sul serio. Guardo il suo scatolone: quaderni, libri e un paio di coperte. Bene. Prendo lo scatolo, apro la finestra e giù tutto. Ora posso vestirmi. Gonna a pieghe con fantasia scozzese viola e nera con qualche riga verde, calze strappate, canotta nera, maglioncino di lana verde con spalla di fuori e stivali bianchi e neri con su disegnati pentacoli e altri simboli di religioni nordiche e qualche borchia qui e là. Scelgo una collana con una croce al contrario con su rappresentato Baphomet e cinque anelli in metallo da distribuire su entrambe le mani. Scendo di corsa le scale perché Jessy è già fuori con la moto.
"Tesoro, so che Jack non ti piace ma lanciare la sua roba dalla finestra? È questo quello che ti ho insegnato?" Dice mio padre quando passo davanti la cucina. Mi fermo.
"No papà..."
"Se non erro ti ho insegnato che bisogna sempre scendere a patti." Ho avuto un idea.
"Grazie papone, lo farò." Corro a dargli un bacio.
"Ti voglio bene principessa, ricordalo sempre."
"Ti voglio bene anche io papà." Dico uscendo dalla cucina.
Bisogna scendere sempre a patti? Bene caro Jack, preparati a fare un patto col diavolo in persona: Me.
Quando esco di casa lo trovo che sta raccogliendo le cose che gli ho lanciato dalla finestra. Saluto Jessy con la mano e le faccio segno di aspettare un minuto. Mi avvicino a Jack.
"Scusa per lo scatolo, ero furiosa. Ma mio padre mi ha consigliato una cosa. Dopo scuola, in camera mia. Ti proporrò una cosa che non potrai rifiutare." Corro via, da Jessy, prima che lui possa controbattere. Ho trovato una soluzione a tutti i miei problemi.
Arrivo da Jessy, che mi aspetta sulla moto, con un sorriso stampato in faccia. Afferro il casco e me lo metto e monto in sella.
"Come mai sei così felice sweetie?"
"Ho appena trovato la soluzione a tutto. Appena arriviamo a scuola ricordami di scrivere a Cal." Mette in moto e ci avviamo a scuola. Qualcosa mi dice che questa giornata scolastica sarà molto, molto produttiva.
Arriviamo a scuola. Scendo dalla moto, tolgo il casco e mi aggiusto capelli. Mi guardo intorno e ho tutti gli occhi puntati su di me. Ma che cazzo hanno da guardare?! Non hanno nulla da fare?
Prendo il cellulare dallo zaino e mando un messaggio a Cal.
"Stasera vieni da me alle 20:00. La mia mente malata ha una soluzione al nostro problemino dai capelli rossi."
Qualche secondo dopo arriva la risposta.
"Davvero?! Sarò da te alle 19:59. Carina la gonna :*"
Mi volto e lo vedo, accanto alla sua macchina assieme alla sua ragazza. Mi saluta con una mano senza farsi vedere da lei. Ricambio alzando il dito medio e sorridendo.
La campanella suona e corro subito in classe. Non vedo l'ora che questa giornata scolastica finisca.
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Good or Bad Girl?
Teen Fiction*Un raggio di luna illumina la stanza da un piccola finestrella e l'unica cosa che vedo sono dei capelli bianchi. "Cal." Sussurro. "La tua fidanzata mi ucciderà se scopre ciò che stiamo facend-" Interrompe la mia veloce parlantina con un altro baci...