THE TRUTH

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You drew stars around my scars
But now I'm bleedin'

GIUGNO, 2017

Harry è strano.

Sono seduti in cucina, immersi nella luce di un mattino limpido, ancora grigio, su cui timidamente si affaccia il sole, e Louis ha appena chiesto dove trovare il bollitore prima che rimanessero in silenzio: Harry si è infilato un pantalone del pigiama a scacchi, lasciando il petto scoperto nel suo lento respirare, e Louis può vedere tutti i segni che ha tracciato la notte prima, il sentiero delle sue dita e della sua bocca, che prima gli era sconosciuto. Se ripensa alla sera prima, non può trattenersi dallo stringere la prima superficie a sua disposizione pur di dominare i brividi. Sembra quasi un sogno, qualcosa di avvolto da una nebbia perlata, che ha conservato dentro sé stesso per così tanto tempo, perché era la parte migliore di lui, e doveva andare ad Harry, l'unico che se la meritava, l'unico che avrebbe potuto cancellare altre mani e altri profumi, un'altra voce, un altro corpo passati di lì prima di lui, ma che non erano il suo, quello che Louis cercava da quando era un ragazzino, quello che nei suoi anfratti più intimi e nascosti, vulnerabili, non aveva mai smesso di volere per lui, fino ad ottenerlo, e c'è un bruciante orgoglio, in questo, che lo scioglie in una pozza calda. Anche lui ha una maglia di Harry e i suoi boxer, e sa di avere Harry stesso stampato addosso, sul suo corpo, ma non dice una parola, ancora, mentre lo osserva strapparsi le pellicine in doloroso silenzio, finché non ce la fa più e prende un respiro.

Louis spegne il fuoco e si avvicina a lui prendendogli i fianchi, respirando di sollievo quando Harry, piuttosto che sobbalzare o allontanarlo o adagiare una mano su di lui per mandarlo via, gli va incontro e si poggia alla sua figura, gli occhi socchiusi. Louis parla al suo viso:

''Che hai?"

Non c'è risposta. Louis conosce Harry meglio di chiunque altro, e non può mentirgli in questo modo, non può. Quindi stringe la presa e ripete: ''Da cosa stai scappando, Harry?''

Ti prego, pensa furiosamente, come una tempesta che sbatte contro le sue tempie, divorando tutto quello che trova, Dimmi che non stai scappando da noi due.

A quella domanda, Harry sembra riprendere lentamente contatto con la realtà: apre gli occhi e lo guarda, e non c'è niente di minaccioso, nei suoi occhi, alza il mento fino ad averlo schiacciato contro il petto di Louis, e si lascia accarezzare la schiena nuda con un brivido, senza smettere di rincorrere qualcosa sul volto di Louis, qualcosa che gli fa tremare il labbro prima di agguantargli lo zigomo con una mano:

''Tutto questo è reale?'' domanda a bassa voce, e Louis non sa che cosa dire, per un secondo, tutte le parole che aveva in mente si seccano nella sua gola, impaurite dalle implicazioni di quello che ha appena sentito. Harry non può sapere dello stupido piano di Hunter, del fatto che Louis abbia davvero avuto intenzione di dargli ascolto, prima di far finta che non esistesse, pur di avere lui. Non può aver sentito una delle telefonate che ha ricevuto dal suo agente, non ha potuto leggere il messaggio di Hunter di quella notte, a cui Louis non aveva risposto, dove gli diceva che la pagliacciata con Harry poteva pure finire. Perché Louis ha preso ogni precauzione possibile per non fargli del male, per tenerli al sicuro. Ed Harry aggiunge: ''Noi siamo personaggi pubblici, Louis. E abbiamo i nostri trascorsi, io e te, come persone, e io... Io sono stato orribile, con te, e non credevo sarei stato di nuovo così fortunato da averti così vicino. E poi ci sono i nostri impegni, e delle pretese delle nostre case discografiche da tenere in conto- Dimmi solo... Dimmi solo che in tutto questo casino noi siamo reali. Per favore.''

Louis prende un silenzioso e discreto respiro di sollievo, che non cancella l'amaro delle bugie che ormai riposa sulla sua lingua al solo pensare a come è iniziata tutta questa storia. Tutto quello che sta fragilmente difendendo è iniziato da una falsità, ma Harry non deve saperlo, non quando Louis non ha mai avuto niente di così vero in tutta la sua vita. Può far finta che quella stupida idea non sia mai esistita e risparmiare ad Harry quel dolore, ogni dolore possibile, portando da solo il peso della persona orribile che stava per diventare, risparmiandogli tutto quel confuso nodo di emozioni, che potrà conservare per entrambi. A volte è peggio, sapete? A volte è peggio distruggersi nel pensiero di chi si stava per diventare. Sono stato davvero capace di pensare di poter essere così crudele? Perché non ti riconosci, eppure sei tu.

Please, Fall In Love With Me ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora