Capitolo 4

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Harry's pov

Aveva la testa appoggiata sulle mie gambe. Il ragazzo che con uno sguardo mi aveva stravolo, era stato adagiato sul sedile posteriore della macchina di Liam, ora aveva la testa appoggiata sulle mie cosce. Il taglio in testa perdeva sangue, e gli tamponavo la ferita per evitare che il sangue gli colasse sul viso, perfettamente rilassato, e gli occhi chiusi. Avevo una mano appoggiata sul suo petto, a sentire il torace che si alzava e abbassava lentamente, al ritmo del suo respiro. Con l'altra mano gli tamponavo delicatamente il taglio in testa, spostandogli col mignolo le ciocche che gli ricadevano sugli occhi chiusi. La tranquillità del suo viso mi spiazzava, era così sereno.

"Cazzo Liam muoviti!" dissi esortandolo ad andare più veloce. Immaginandomi di colpo come sarebbe stato non rivedere più i suoi occhi. Il ragazzo che aveva trascinato Louis via dal bagno era dietro di noi, con la sua macchina sportiva da riccone.

"Harry, siamo arrivati." disse Liam dopo un po'.

"Fai portare una barella" e Niall si precipitò giù dalla macchina tornando dopo qualche minuto con la barella e il dottor Sanchez.

"Fate attenzione" dissi quando Niall e il dottore aprirono lo sportello per prendere Louis e metterlo sulla barella.

"Non preoccuparti Harry, vado a sistemare la ferita, appena ho finito lo porto in stanza. Voi restate qui" disse vedendo che avevo iniziato a corrergli dietro.

"No, vengo anche io"

"Non era un consiglio, Harry" disse il dottore sparendo dentro l'ospedale.


Zayn's pov

Era passata poco più di un'ora da quando il dottore ci aveva detto di aspettare. Eravamo in una squallida sala d'aspetto, con le riviste di gossip sui tavolini e un odore acre di disinfettante nell'aria. Di fronte a me, abbandonato su una sedia e con lo sguardo perso nel vuoto, c'era il ragazzo che si era offerto di portare Louis qui. Accanto a lui c'era un ragazzo con i capelli biondo cenere, che non finiva di leccarsi le dita piene di briciole dei salatini che aveva preso dal distributore in fondo al corridoio. Io mi guardavo la punta delle scarpe quando il ragazzo che guidava la macchina davanti a me un'ora fa, mi si sedette a mezzo metro di distanza sul divanetto.

"Ciao" disse sospirando " Puoi spiegarmi cos'è successo a quel ragazzo?"

Sentivo il suo sguardo su di me, mi girai per guardarlo negli occhi color cioccolato. Mi soffermai un po' su di essi prima di rispondere. "Lo avevo appena portato al tavolo. Stava per sedersi accanto a me quando un ragazzo" dissi senza specificare chi fosse "si è alzato e lo ha spinto, lui è caduto e ha sbattuto la testa contro lo spigolo del tavolo" avevo parlato velocemente, senza prendere fiato. Alzai quasi timidamente lo sguardo sui due ragazzi seduti di fronte a me. Il riccio aveva la mascella serrata, mentre il biondo aveva ormai leccato ogni centimetro di pelle delle sue dita, e aveva buttato il sacchetto nel cestino.

"Ragazzi, l'ho portato in stanza. E' tutto a posto, ora ha solo bisogno di riposare. Potete tornare domani mattina per fargli visita" disse il dottore spuntando dal corridoio.

"Non è in pericolo vero?" dissi.

"Assolutamente no, ma non si sveglierà prima di domani mattina, gli ho dato un sonnifero, avrà un forte mal di testa" e detto questo, salutò con un cenno del capo e se ne andò.

"Dai Harry andiamo a casa, ti ci riaccompagnamo noi" disse il biondo mettendo un braccio sulle spalle del riccio che lo seguì con le mani dentro le tasche dei pantaloni. Il biondo mi fece un cenno di saluto con la testa e il secondo guardava per terra, mentre sparivano dietro l'angolo del corridoio che li avrebbe portati all'uscita.

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