Capitolo 6

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Louis's pov

Delle forti braccia mi stringevano, avvolgendomi le spalle. La mia guancia era appoggiata sul petto di Harry, che essendo in piedi e non sdraiato su un letto d'ospedale, era molto più alto. E le mie braccia attorno alla sua schiena, che potevo sentirla tesa e muscolosa, fremevano per quel contatto e per quel gesto forse un po' troppo affrettato, considerando che avevo conosciuto il suo nome solo qualche secondo prima.

"Va meglio adesso, Louis?" disse sciogliendo l'abbraccio e sedendosi sorridente sul bordo del letto a poca distanza da me. Mi faceva impazzire il mio nome pronunciato da lui, mi provocava un brivido lungo tutta la schiena che saliva fino alla testa, provocandomi un grande 'boom', che non mi faceva capire più niente. Desideravo solo che continuasse a chiamarmi, a dire il mio nome, a farlo uscire da quelle sue rosse e carnose labbra.

"Molto meglio, sì, Harry"

"Vuoi qualcosa in particolare da mangiare?" chiese, sfortunatamente, senza pronunciare il mio nome.

"Non credo ci sia in un ospedale, quello che vorrei"

"Mettimi alla prova" disse malizioso.

"Allora, vorrei la pizza al salame e la coca cola" dissi sedendomi meglio e guardandolo con aria di sfida.

Mi guardò un attimo con gli occhi spalancati e poi "sfida accettata, baby" disse.

Mi aveva chiamato baby, 'ok', devo restare calmo, pensai diventando probabilmente tutto rosso.

"E se non riesci a portarmeli che succede?" dissi intrecciando le dita sotto il mento e alzando le sopracciglia, fissandolo.

Ma che diavolo stavo facendo? Insomma, stavo apertamente flirtando con Harry. Non è possibile, io non sono gay, sono stato con ragazze prima. Ragazze che mi hanno fatto letteralmente uscire di testa per quanto erano brave a prendermelo in bocca. Insomma non potevo fare in quel modo, doveva essere per la botta in testa della sera prima, ero totalmente scombussolato, evidentemente.

"Bhè. Se non ci riesco, potrai chiedermi qualsiasi altra cosa, e io ti accontenterò" disse ghignando, e alzandosi dal letto, andando verso la porta.

Sentii bussare alla porta della mia camera, che mi resi conto solo adesso di quanto fosse squallida, e Harry andò verso la porta, sembrandomi leggermente accigliato che qualcuno avesse interrotto la nostra conversazione che stava ormai giungendo al termine. Aprì la porta e dietro vidi Zayn con la mano ancora alzata per bussare, e l'orecchio teso in cerca di un 'avanti' o per sentire la conversazione che si teneva all'interno.

"Zayn!" esclamai tendendo le braccia verso di lui.

"Ehii! Che spavento mi hai fatto prendere!" disse avanzando verso di me mentre un Harry sempre più accigliato lo fissava. Arrivò a un passo da me e si fiondò tra le mie braccia aperte, non mi sarei mai aspettato di trovare in lui questo carattere così dolce quando lo vidi per la prima volta appoggiato a quel muro pieno di scritte fluorescenti. Lo strinsi tra le braccia, e appoggiai il mio mento sulla sua spalla, a da lì vidi Harry, che aveva ancora la mano sul pomello della porta e gli occhi che stavano diventando di un verde scuro.

Zayn si scostò da me e iniziò a controllarmi le braccia e mi girò il viso da entrambi i lati "Stai bene? E' tutto a posto? Non hai nessun'altra ferita? Solo quella sulla fronte?"

"Sì, ha 'solo' la ferita in testa" disse Harry facendo le virgolette con le dita in aria "Ho già provveduto io a medicare la ferita che non avrebbe avuto se non fosse stato per te"

After the RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora