Capitolo 16

299 22 13
                                    

Liam's pov

Stavo seduto sulla panchina guardando le spalle di Zayn che ondeggiavano in una camminata spavalda verso il chiosco di gelati. Come aveva fatto poco prima a capire che io e Niall eravamo legati da qualcosa di più che da una semplice amicizia? Siamo sempre stati vicino, e non perché abitiamo nella stessa casa. Più di una volta ci trovavamo l'uno a supportare l'altro. Io mi mettevo a cucinare le cose più dannose possibili -ma che al tempo stesso ero sicuro che gli sarebbero piaciute- quando lui era triste. E lui provava a farmi ridere quando sprofondavo in una terribile crisi di pianto o quando la notte lui mi sentiva urlare in preda ad uno dei miei terrificanti incubi e si svegliava in piena notte per venire ad abbracciarmi, spesso rimanendo l'intera notte con me.

"Spero che il cioccolato ti piaccia" disse la voce di Zayn facendomi alzare gli occhi e trovare davanti un enorme cono che conteneva a fatica due palline di gelato.

"E' il mio gusto preferito" dissi rivolgendogli un timido sorriso per poi prendere il cono dalle sue mani.

Si sedette di fianco a me e vidi il suo cono che trasudava rosa essere leccato dalla sua lingua che cercava in tutti i modi di non farlo colare sulle sue dita.

"Fragola. Sul serio?" chiesi spiazzato ricevendo un'occhiata interrogativa dal moro.

"Che c'è di strano?"

"Il gusto preferito dal bad boy è fragola?" chiesi cercando di contenere le risate.

"Non sei contento? Molti mi implorano per rivelargli la parte femminile di me" disse con un'occhiata maliziosa leccando nuovamente una goccia che stava scivolando lungo il cono. "E poi, parla quello che preferisce il cioccolato, neanche fossi un bambino di cinque anni" disse seguendo le mie risate.

"Ma almeno il cioccolato mi si addice. La fragola con te non c'entra proprio niente" dissi ridendo di gusto, ignorando ormai le gocce che mi cadevano lungo la mano.

"Ah sì? Vediamo se ti si addice anche il rosa" disse allungando con un rapido movimento il cono grondante di rosa verso la mia faccia, spalmandomi abbondante gelato sul naso, mentre la sua bocca si piegava in un ghigno facendomi restare di sasso.

Ignorò la mia faccia sconvolta e si mise a ridacchiare continuando a leccare i resti di gelato sul suo cono.

"Non avresti dovuto farlo" dissi prendendo coraggio e passando il mio gelato sulla sua guancia, muovendolo come se fosse un pennello, contornando anche la sua bocca che si era spalancata di meraviglia, e gli occhi, che chiusi cercavano evidentemente di contenersi. "Sì, il marrone è il tuo colore" dissi non riuscendo più a trattenere le risate.

La gente che ci passava davanti ci lanciava occhiate. I bambini ci guardavano con meraviglia, come se anche loro avessero agognato di spalmarsi addosso il gelato. I più grandi, invece, ci guardavano disgustati mentre Zayn tenendomi un braccio spingeva a forza il suo gelato alla fragola contro la mia guancia.

"Ti arrendi?" mi chiese, avendolo ormai sopra di me, mentre mi teneva fermo e teneva il suo cono a mezz'aria pronto ad attaccare nuovamente.

Il suo sguardo di sfida penetrante mi perforava gli occhi, mi faceva sentire vulnerabile. Ma in fondo, ero io quello ancorato alla panchina dalle braccia e dalle gambe di Zayn. Sentii il mio sorriso sul volto cambiare, quando lo sguardo del moro mutò. Il ghigno sulla faccia era sparito e al suo posto comparve una smorfia, mentre mi fissava la labbra coperte di rosa.

"Mi hai fatto sprecare il gelato" disse serio piegandosi su di me.

Tutto sparì; le persone che ci passavano accanto, i bambini che giocavano poco lontano, gli alberi che si stagliavano oltre la testa di Zayn, la panchina stessa. Tutto cessò di prendere importanza ai miei occhi quando vidi le labbra del moro calare a pochi centimetri dalle mie.

After the RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora