II.

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"Che brutta faccia abbiamo stamattina" mi schernì Aaron mentre percorrevo i corridoi dell'ala est. Voltai appena il viso squadrandolo da capo a piedi.
Se ne stava lì, appoggiato con una spalla ad una delle macchinette del caffè con quel suo solito ghigno fastidioso stampato in volto.
"La tua fa sempre schifo invece" gli risposi con tono annoiato senza aspettare una sua risposta dirigendomi verso l'aula di informatica.

Presi posto nelle ultime file nonostante l'aula fosse ancora deserta e solitamente mi sedessi fra le prime.
A quanto pare quella mattina erano tutti in ritardo come la sottoscritta. Nemmeno il professore era ancora arrivato.
Non era giornata, non con quel sonno pazzesco e quella fame tremenda che mi divorava lo stomaco.
La notte era passata lentamente tra un pensiero ed un altro e quando finalmente presi sonno mi accorsi che era ormai troppo tardi per poter dormire anche solo qualche ora.
La sveglio suonò alle sette precise, la spensi, ma non riuscì ad alzarmi.
Decisi quindi di rimanere a letto altri cinque minuti, che si trasformano in dieci, poi in quindici fin quando non mi accorsi che erano le sette e quarantacinque e la prima lezione iniziava alle otto e un quarto.
Mi alzai di colpo, quasi cadendo dal letto per colpa delle coperte aggrovigliate al mio corpo, e mi rifugiai in bagno per sistemarmi come meglio potevo.
Cercai di districare il groviglio che avevo in testa raccogliendo i capelli in una coda alta e coprire le occhiaie con un po' di correttore di un colore troppo scuro per il mio incarnato e scaduto ormai da mesi.
Non feci in tempo nemmeno a fare colazione, mi catapultai fuori dall'appartamento e mi diressi a passo spedito verso il campus.

Quella mattina ero sola, Jade era rimasta da Blake come ormai capitava spesso.
Dopo la nostra piccola discussione e la nostra cena cucinata da lei decidemmo di raggiungere alcuni amici ad una festa.
Una grandissima e pessima idea.
"Signorina Morris se la mia lezione non le interessa può anche uscire dall'aula" mi ripresi dai miei pensieri quando il professor Scott mi richiamò attirando così la mia attenzione.
Mi tirai su con le spalle, mi misi dritta e mi scusai "Mi scusi professore, mi sono distratta. Non ricapiterà più"
"Sarà meglio per lei" mi tirò un'occhiataccia prima di riprendere a spiegare come creare un software credo. Ero troppo distratta.
Provai a seguire nei successivi dieci minuti, ma la mia mente non ne voleva sapere di rimanere concentrata su ciò che stesse spiegando il professore.
Sapevo che non sarei dovuta andare a quella stupida festa, non di giovedì sera, non quando il mattino dopo mi sarei dovuta svegliare presto per le lezioni.

Le ore successive passarono più lente che mai, ma alle undici passate potei finalmente dirigermi verso la mensa per mettere qualcosa sotto ai denti e accontentare il mio stomaco che non faceva altro che brontolare da ore.
Mentre mi misi in fila per ordinare qualcosa al bar la mia migliore amica mi raggiunse con sguardo assonato.
"Promettimi che non andremo più ad una festa di giovedì sera " mi supplicò portandosi una mano verso la tempia "Ho la testa che mi scoppia, come se qualcuno ci stesse giocando a football e la stesse prendendo a calci" brontolò.
"Mai più" ridacchiai vedendo le smorfie di dolore che faceva e ripensando a quanto invece si stesse divertendo ieri sera "Sembri appena uscita dal set di the walking dead" la presi in giro.
"Non avrei dovuto bere" ammise guardandomi e scuotendo la testa.
"Già, non avresti dovuto" le tirai una bottiglietta d'acqua così che potesse berne un po' "Hai già preso qualcosa per la sbornia?" le domandai già pronta a prendere dalla borsa una pastiglia.
"Me ne sono scordata e stamattina ero troppo in ritardo per poterci pensare" ecco appunto.
"Tieni" le diedi una pastiglia e ritirai il mio vassoio dalle mani del ragazzo al bancone. Oggi il mio pasto consisteva in petto di pollo alla piastra e dei miseri fagiolini sconditi.
"Non credo di riuscire a resistere altre tre ore senza addormentarmi sul banco" mi disse Jade prendendo un piccolo sorso d'acqua sedendosi ad uno dei pochi tavoli rimasti liberi "Ti invidio sai? A volte penso che dovrei essere molto più responsabile, come te"
"Non credere che io abbia dormito molto stanotte, continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto senza prendere sonno" ammisi mentre tagliavo il mio pollo in piccoli pezzetti.
"Come mai?" chiese lei rubandomi la forchetta di mano e addentando il piccolo pezzo di carne.
"Non saprei" mentì cambiando discorso "Com'è andata con Blake poi?" le chiesi curiosa.
Sapevo che avevano litigato per una cazzata e che si fossero presi a parole durante la festa, ma essendo che la sera prima ero tornata a casa relativamente presto non seppi più come finì tra loro.
"Abbiamo risolto, tra una discussione e un'altra, ci siamo riappacificati e il sesso ha migliorato di gran lunga le cose" ridacchiò lei.
La guardai mentre le sue guance si tingevano di rosso e molto probabilmente la sua testa veniva assalita da ricordi poco casti.
"La smetti di fantasticare sul tuo ragazzo davanti a me?" sbuffai prendendola in giro.
"Se solo sapessi quanto sia fantastico il sesso con Blake anche tu reagiresti in questo modo" scioccata quasi non mi strozzai con la poca acqua che avevo in bocca. Le sputacchiai un po' addosso ridendo.
"Ma sei scema?!" mi rimproverò schifata mentre puliva il casino che avevo combinato "Ho tua saliva ovunque" mi fulminò con lo sguardo.
"Non è colpa mia se dici cose oscene sul tuo fidanzato" le puntai un dito contro alche entrambe scoppiamo in una fragorosa risata.
Riprendemmo fiato dopo un minuto buono.
"Tornando a noi, ieri ti ho vista parlare con Jaden" mi sorrise lei maliziosa.
"Non fare quella faccia Jade, sai benissimo come la penso su di lui!" la rimproverai fulminandola.
"Sto scherzando" alzò le mani al cielo "So che non è tipo per te" ammise seria lei.
"Già, non riesco a levarmelo di torno, non lo sopporto più" sbuffai infastidita al pensiero di quanto testardo potesse essere quel ragazzo.
"Ti vuole" sorrise lei sorniona.
"Ma io non voglio lui! Sono solo un gioco per Jaden" puntualizzai alzando il tono di voce.
"Dovresti farglielo capire, secondo me si sta facendo troppi film mentali e credimi, meglio lasciarlo perdere uno come Jaden" mi avvertì lei.
"Pensi che non l'abbia già fatto? Sembra che le cose che gli dica gli entrino da un orecchio e gli escano dall'altro" le dissi nervosa.
"È un tipo strano e da quello che mi ha raccontato Blake ha un sacco di problemi" mi confidò lei pensierosa.

Perfetto, ci manca pure lui pensai.

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