V.

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Tornammo in pista e di Jade nessuna traccia. Sicuramente era da qualche parte imboscata con Blake a pomiciare come loro solito.
Ad un tratto però, mentre ballavo divertendomi con i ragazzi, sentì strisciarmi addosso una strana sensazione. Come se qualcuno mi stesse osservando.
Mi girai su me stessa un paio di volte, ma non scorgendo nulla di insolito tornai a scatenarmi. Scossi la testa come per mandar via quello strano presentimento e mi rilassai quando notai che Jade fosse tornata e al suo fianco c'era Blake.
Entrambi sembravano persi l'uno nell'altro.
Si muovevano come fossero un unico corpo, una sola anima. Li invidiavo, li invidiavo moltissimo.
Insieme erano perfetti e non potei non notare quanta complicità ci fosse tra loro.
Mi chiesi se un giorno anche io avessi provato l'amore. Quell'amore che ti prende e ti stravolge, un amore sincero e fedele. Un amore folle.

Jade e Blake si stavano baciando, Mike era tornato al tavolo con i suoi amici ed io ero rimasta sola.
Una lacrima scese sul mio viso quando mi accorsi che ero lì, ferma immobile, al centro della pista a guardare i miei amici divertirsi.
Per allontanarmi da quel posto feci un passo indietro, due, tre fin quando non mi scontrai con qualcosa di duro. Mi girai velocemente per chiedere subito scusa a chiunque fossi andata addosso, ma due braccia forti mi strinsero fra loro e mi tennero stretta a sé.
"Ti ho presa" mi sussurrò roca una voce maschile. Una voce che io conoscevo fin troppo bene.
"Mollami subito" provai a svincolarmi dalla sua morsa inutilmente visto che mi teneva bloccate entrambe le braccia.
"No" sghignazzò avvicinandosi al mio viso, alche un odore pungente di alcol mi travolse.
"Hai bevuto" dissi più a me stessa che a lui.
"Lo so" rise come se avessi appena fatto una battuta "Ti ho vista prima con quel coglione di Anderson" strinse la presa attorno alle mie braccia.
"Non sono affari tuoi! E mollami cazzo" gli pestai un piede più forte che potei e finalmente allentò la presa, cosicché riuscì a liberarmi da lui.
Non feci in tempo a fare due passi che mi afferrò per un polso e mi trascinò con sé verso quella che era l'uscita del locale.
"La vuoi smettere?" gli urlai addosso, ma lui non rispose. Continuò a camminare con me al suo seguito nonostante lo stessi prendendo a parole. La gente intorno a noi ci fissava come se fossimo pazzi.
"Mi stai facendo male Jaden" finalmente mi mollò il polso quando fummo entrambi fuori. L'aria gelida mi colpì in pieno volto ed iniziai a tremare per il freddo.
"Vieni" mi riprese per il braccio e mi guidò verso il parcheggio delle auto. Si fermò davanti ad una mustang nera, prese le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans e la aprì.
"Entra" mi intimò.
"No" gli risposi incrociando le braccia al petto fermandomi ad un metro dalla macchina.
"Ho detto entra" i suoi occhi si assottigliarono ad una fessura.
"Ed io ti ho detto no" alzai la voce sfidandolo.
"Stai tremando dal freddo" ammise lui mentre mi osservava con tono apparentemente più tranquillo.
"Tornerò dentro, semplice" gli sorrisi sorniona girandomi prontamente verso il locale.
"Ci metterai una vita ad entrare, guarda quanta gente c'è in fila, morirai di freddo senza giacca" constatò lui.
"Non mi interessa" risposi decisa io.
"Va bene, allora va a congelare mentre io starò qui dentro al caldo con i riscaldamenti accesi" brutto stronzo ricattatore. Ci mise molto poco a convincermi.
"D'accordo" sbuffai "Solo perché sto davvero morendo di freddo" ammisi stronfiandomi le mani sulle braccia.
Non avrei retto tutta quella fila al gelo.

Entrai in macchina seguita subito dopo da Jaden. Si stava già decisamente meglio.
"É tua la macchina?" chiesi girandomi appena verso di lui.
"L'ho rubata" fece spallucce. Lo guardai scioccata. "Sto scherzando piccola, di chi vuoi che sia se no?" replicò sarcastico.
Roteai gli occhi alla sua risposta.
"Non dovresti guidare, sei ubriaco" lo ammonì.
"Credimi, non mi hai mai visto davvero ubriaco" sorrise lui beffeggiandomi.
"Non ci tengo" mi girai verso il finestrino evitando il suo sguardo. Era diventato troppo intenso per me. I suoi occhi mi scrutavano come se volessero mangiarmi da un momento all'altro.
Ci fu qualche minuto di silenzio fin quando non percepì dietro di me la sua presenza ravvicinata. Dal fruscio dei vestiti capì che si fosse girato completamente verso la mia figura. Io mi tenni sempre girata verso l'esterno.
"Tu ed Anderson siete tornati amici?" chiese.
"Non sono affari tuoi" dissi nervosa strofinandomi le mani sulle braccia. 
"Perché piangevi?" domandò subito dopo portando al massimo i riscaldamenti.
"Non stavo piangendo e non sono affari tuoi" risposi scocciata.
"Sei sempre così scontrosa?"
"La vuoi smettere?!" sbottai girandomi verso di lui.
"Perché stavi piangendo?" chiese di nuovo guardandomi con occhi curiosi.
"Non stavo piangendo" asserì decisa cercando di nascondere il fatto che fosse una menzogna.
"Ti ho vista, non puoi negarlo" dichiarò ovvio.
"Sei ubriaco" affermai.
"Ti ho già detto che non sono ubriaco" insistette.
"Non sono affari tuoi" ripetei scocciata.
"Perché stavi piangendo?"
"Dio ma la smetti di essere così?!" feci un gesto vago con la mano indicandolo.
"Così come? Simpatico, sexy e intelligente?" mi fece un occhiolino.
"Ovviamente no. Direi più stronzo, superficiale e snob" sorrisi di rimando.
"Oh no, hai ferito il mio povero ego" si colpì il cuore accasciandosi floscio sul sedile.
"Credimi, è talmente spropositato che non te ne accorgeresti nemmeno" lo presi in giro scuotendo la testa.
"Perché piangevi?"
"Smettila di chiedermelo, non te lo dirò" sbuffai.
"Allora è vero, stavi piangendo" confermò lui.
"Sei esasperante" mi voltai e provai ad aprire la portiera invana. Lo stronzo le aveva bloccate.
"Apri" gli ordinai.
"No" rispose Jaden serio.
"Cosa ci faccio qui precisamente?" gli chiesi arrendendomi.
"Mi diverto" sorrise ironico.
"Ti diverti?" inarcai un sopracciglio.
"Perché piangevi?" chiese lui per l'ennesima volta.
"Perché sei così odioso?" dissi spazientita.
"Tu perché sei così scontrosa?" domandò sapendo che mi stesse altamente infastidendo.
"Fammi uscire da questa macchina" lo implorai visibilmente stufa di questa assurda situazione.
"No" mi protesi verso di lui con un movimento veloce per poter sbloccare le portiere, ma lui prontamente mi afferrò per le braccia e mi tenne stretta per i polsi.
"Mollami" sibilai mentre provavo a dimenarmi ancora una volta.
Bloccando entrambi i miei polsi con una sola mano, si avvicinò al mio viso lentamente e con la mano libera mi spostò una ciocca di capelli che mi era finita davanti agli occhi.
La sua bocca era talmente vicino alla mia che entrambi potevamo respirare la stessa aria. Il mio petto prese a muoversi sempre più rapidamente ed il respiro mi si mozzò quando il suo sguardo passò più volte dai miei occhi alle mie labbra.
Sembrava tutto così assurdamente folle, folle ma in un modo così perfetto.
"Jaden apri" sobbalzai quando sentì Blake picchiare contro il finestrino dell'auto.
Jaden mollò la presa sul mio corpo e si girò velocemente verso il suo amico. Abbassò il finestrino e si sporse verso di lui. Quando si accorse di me, seduta sul sedile del passeggero, sbarrò gli occhi sorpreso, ma evitò di fare domande.
"Jade ti sta cercando ovunque" mi riferì lui.
"Cazzo! Vado a cercarla" risposi uscendo il più velocemente possibile da quella macchina dopo che Jaden sbloccò le portiere.

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