XI.

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Mi ritrovai chiusa in una stanza buia.
Nonostante filtrassero alcuni raggi di luce lunare dagli spiragli di un lucernario, sbattei le palpebre più volte cercando di osservare ciò che mi circondava. Il silenzio più assoluto governava su quel luogo cupo e oscuro.
Mi girai più volte alla ricerca di qualche particolare che mi potesse far capire dove fossi, ma sembrava che quella stanza fosse completamente vuota.
All'improvviso sentì come lo schiocco di un accendino e subito dopo vidi una piccola luce rossastra a pochi metri da me. Un forte odore di fumo mi pervase le narici e capì in quell'istante di non essere sola in quella stanza.
Non emisi nemmeno un suono, rimasi paralizzata sul posto. Le gambe divennero di pietra e mi si mozzò il respiro per la paura.
Non potevo vedere chi si nascondeva in quell'angolo ed il pensiero che avrebbe potuto farmi ciò che voleva mi fece tremare.
Aspettai cauta che si avvicinasse. Se mi fossi agitata sarebbe solo stato peggio.
Dovevo rimanere calma e capire cosa stesse succedendo intorno a me.
Mi raggelai di colpo quando percepì dietro di me uno spostamento.
Non era possibile che si fosse spostato così velocemente e senza che io me ne accorgessi. Mi resi conto quindi che c'era più di una persona in quella stanza con me.
L'ansia iniziava a crescere e più rimanevo in quella stanza più mi rendevo conto che ero in balìa di qualcuno che avrebbe potuto farmi del male in qualsiasi momento senza che io potessi anche solo capire chi fossero o cosa volessero.
"N-non è divertente" balbettai tremando. Se non avevo dato alcun segno di paura fino ad ora, la mia voce diede loro modo di capire come mi sentissi realmente. Mi maledissi mentalmente e cercai di fare un lungo respiro.
"A me diverte molto" cacciai un piccolo urlo quando qualcuno mi sussurrò all'orecchio. Riconobbi quella voce all'istante e tutta la paura provata fino a quel momento tramutò in un sentimento molto diverso: rabbia.
"Per quale diavolo di motivo mi trovo qui? Cosa stai combinando Noah?" domandai irritata.
"Vogliamo divertirci" avvertì la presenza davanti a me avvicinarsi "Sei la nostra piccola preda" sghignazzò la seconda voce.
"Jaden?" domandai confusa "Cosa sta succedendo?" rabbrividì.
Venni travolta da un senso di nausea, non mi sentivo al sicuro in quel posto con loro due.
"Sai piccola volpe, non mi è piaciuto affatto come ti sei comportata con Jaden in bagno" sentì una lieve pressione sul fianco sinistro. Le sue dita si erano arpionate alla mia pelle.
"Avrei tanto voluto partecipare anche io" fece finta di piagnucolare, mentre le sue dita risalivano sul mio busto.
"Jaden?" lo chiamai disperata non capendo cosa stesse accadendo "Perché lasci che mi tocchi?" chiesi come se mi aspettassi una sua reazione.
"Perché voglio vederti godere" il suo tono di voce era basso e roco. Non riuscivo davvero a capire come ci fossi finita in quella situazione. Non poteva essere vero, quei due si odiavano. Avevo notato gli sguardi di fuoco che si erano lanciati al locale, come poteva essere possibile che ora fossero entrambi qui con me e si stessero eccitando nel farmi spaventare.
"Io non capisco" bisbigliai imbarazzata.
"Vogliamo farti stare bene piccola volpe" le labbra di Noah si schiusero sul mio collo e succhiarono, tracciando una piccola scia umida su di esso.
"Lasciati andare" Jaden si avventò sulla mia bocca con aggressività. Gemetti per quella piacevole intrusione, ma cercai comunque di divincolarmi dalla loro presa. Era tutto così surreale.
"Non puoi scappare" Noah mi afferrò i fianchi da dietro continuando a baciarmi ogni singolo centimetro di pelle.
Le loro mani viaggiavano avide sul mio corpo e le loro lingue si muovevano freneticamente sulla mia pelle accaldata. I miei muscoli si rilassarono  immediatamente e mi resi conto, in realtà, che non volevo che smettessero di toccarmi e desiderarmi.
Nonostante la mia testa mi stesse urlando di allontanarmi da quelle tentazioni, il mio corpo bramava le loro attenzioni.
Le mani sapienti di Jaden mi liberarono dalla maglia che indossavo mentre Noah mi spostava sui fianchi la gonna che portavo. Rimasi così in intimo, ma non mi vergognai di quel momento.
Il fatto di essere praticamente nuda davanti a due ragazzi non mi imbarazzò, anzi mi fece eccitare ancor di più. Il mio seno venne preso a coppa dai palmi di Jaden mentre Noah, dietro di me, mi sfiorava da sopra le mutandine il centro pulsante della mia intimità.
"Oddio" sospirai di piacere. Mi inarcai con la schiena spingendomi verso i loro corpi cosicché potessero avere maggiore accesso.
"Sei così fottutamente bagnata piccola volpe" i miei slip vennero strappati e in pochi secondi le dita di Noah furono dentro di me. Jaden si buttò sulle mie labbra ed io toccai il cielo con un dito.
Sentì il frusciare dei loro vestiti e capì in quel momento che entrambi si stavano spogliando.
Iniziai ad agitarmi, cosa avrei dovuto fare? Non avevo mai fatto nulla con due ragazzi, nemmeno un bacio, figuriamoci farci sesso.
"Rilassati piccola" sussurro Jaden accarezzandomi i fianchi "Godrai talmente tanto che alla fine ti scorderai pure chi sei" lo seguì Noah.
La mia eccitazione stava arrivando a livelli altissimi. Sentivo colare i miei umori sulle cosce e di impulso serrai fra loro le gambe. I loro corpi erano spettacolari, tonici e muscolosi.
Evitai di guardare più in basso, ma seppi che entrambi erano già pronti per me.
"Sei pronta?" Jaden mi guardò dritto negli occhi. Gli feci un piccolo accenno di consenso e lui capì. Mi prese per le ginocchia e mi tirò in braccio. Gli allacciai le braccia dietro al collo e percepì la sua pelle contro il mio petto.
Erano nudi, nudi contro di me e potevo sentire l'elettricità scorrere fra le nostre pelli.
Jaden mi fece abbassare su di lui e sentì la sua punta toccare la mia femminilità. Trattenni il fiato pronta ad accoglierlo e chiusi gli occhi per paura, ma quando li riaprì mi resi conto di essere sdraiata sul mio letto, nella mia camera e che tutto quello che era appena accaduto non era stato altro che un sogno.

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