XIII.

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"Ho detto che non la devi toccare" vidi i suoi pugni serrarsi, le vene del collo gonfiarsi e gli occhi ridursi a due fessure. Era incazzato, parecchio incazzato. Ma perché? Che motivo avrebbe avuto per comportarsi in quel modo?
"Che problemi hai Hill?" anche Mike iniziava ad agitarsi.  La sua stretta divenne sempre più salda e si fece avanti a proteggermi. Non che ne avessi davvero bisogno, Jaden non avrebbe mai osato farmi del male.
"Levale le mani di dosso. Ora" Jaden sembrava stesse per perdere del tutto la calma. Blake si posizionò subito fra i due, rivolto verso il suo migliore amico e gli poggiò una mano sul petto come a volerlo fermare.
"Non fare l'idiota" lo intimò.
"Spostati Blake" sibilò Jaden a denti stretti. I suoi occhi glaciali erano puntati in quelli di Mike.
"Perché se no?" lo sfotté Mike.
"Levale le mani di dosso" ripetè glaciale Jaden.
"Non dargli corda" sussurrai piano sperando potesse sentirmi.
"Mi stai minacciando Hill?" come non detto.
"Ti sto avvertendo Anderson" sibilò Jaden "Non devi toccarla" rimarcò.
"Non sto ai tuoi ordini Hill, se ne ho voglia, la tocco quanto mi pare e piace" come scusa? Questa situazione stava decisamente diventando imbarazzante. Sembravano due animali, pronti ad azzannarsi a vicenda per contendersi la preda. Tutti gli occhi erano ormai puntati su di noi.
"E non sarai di certo tu a dirmi cosa posso o non posso fare" scoppiò il caos, vidi Jaden tirare un pugno dritto in faccia a Mike e quest'ultimo, prontamente, reagire scagliandosi contro Jaden.
Un secondo prima ero dietro a Mike e un secondo dopo mi ritrovai distesa per terra. Avevo ricevuto una gomitata dritta sull'addome ed ero stata sbalzata ad un metro di distanza. Mike mi aveva colpita, non volontariamente, ma lo aveva fatto. All'impatto con il pavimento picchiai malamente una spalla ed una fitta di dolore si propagò lungo l'intero braccio.
Mugolai per il fastidio e cercai di rialzarmi con calma.
"Cazzo Cy, stai bene? Scusa, scusa, scusa" Mike tentò di prendermi per un braccio e farmi alzare, ma prima che potesse anche solo sfiorarmi venne spintonato via da Jaden.
"Ti ho detto che non la devi toccare cazzo" Jaden stava tremando dalla rabbia. Si girò verso di me e puntò i suoi bellissimi occhi nei miei. Era preoccupato. "Stai bene?" si accovacciò verso di me.
"Sto, sto bene" risposi imbambolata.
"Posso?" chiese porgendomi le braccia.
"Si" sussurrai a pochi centimetri dal suo viso e da quelle labbra così dannatamente perfette.
Jaden fece scorrere le sue mani sulle mie gambe e mi tirò su prendendomi in braccio "So camminare Jaden"
"Lo so, ma mi piace averti fra le mie braccia" mi strinse di più al suo petto.
"Ci stanno guardando tutti" ammisi in imbarazzo.
"Meglio, così sapranno che nessuno deve osare toccarti" mi accoccolai su di lui e nascosi il viso nell'incavo del suo collo. La sua pelle sapeva di muschio, ma quello non fu l'unico odore che percepì.
"Hai bevuto?" chiesi scioccata. Erano solo le 10 di mattina.
"Sì" affermò come se fosse tutto normale.
"Dove mi stai portando?" domandai mentre varcavamo le porte della caffetteria.
"Lontano da qui" rispose allontanandosi dall'uscita.
Jaden mi portò in braccio fino alla sua macchina e mi fece sedere sul sedile anteriore al suo fianco.
"Non dovresti guidare, hai bevuto" lo redarguì.
"Credimi, tutto l'alcol che avevo in corpo è evaporato nel momento in cui ti ho vista insieme a quel coglione" borbottò allacciandosi la cintura di sicurezza.
"Sei geloso?" domandai con un piccolo sorriso sulle labbra.
"No cazzo" strinse le mani attorno al volante fino a far diventare le nocche bianche.
"Sei arrabbiato?" chiesi mentre la macchina iniziò a muoversi per uscire dal campus.
"Smettila di fare domande Cynthia" si accese una sigaretta prendendo un lungo tiro e sbuffò fuori il fumo.
"Non ti capisco" ammisi.
"Cosa c'è da capire?"
"Un attimo prima sei dolce e tenero con me, mi difendi e mi prendi in braccio. L'attimo dopo sei scorbutico e mi rispondi male. Sei scostante" sbuffai "Non so mai come comportarmi con te"
"Non ti devi comportare in nessun modo Cynthia"
"Che vuoi dire?" ero perplessa.
"Non hai bisogno di sapere come comportarti con me perché io e te non siamo nulla Cynthia" le sue parole furono come una coltellata in pieno petto. Non eravamo nulla per lui. Niente di niente.
"E allora cosa stai facendo Jaden?" alzai la voce irritata "Perché quella scenata di prima con Mike? Per quale cazzo di motivo mi hai presa in braccio e mi hai trascinato con te in macchina?" me la presi con lui. Tutto pur di non piangere e fargli capire quello che stavo provando in quel momento "Sei assurdamente bipolare sai?" sbottai in una risatina nervosa.
"Hai finito di urlare? Mi fa male la testa" lo fissai incredula.
"Vaffanculo Jaden, sei solo uno stronzo!" risposi esasperata da tutta questa situazione. Non potevo nemmeno andarmene visto che ero rinchiusa in questa dannata macchina "Si può sapere dove stiamo andando?"
"Ma vuoi stare zitta cazzo?" mi urlò addosso.
"Fammi scendere Jaden. Subito!"
"Non posso farti scendere, non lo vedi che siamo in piena carreggiata?" era capace pure di scherzare.
"Se non mi fai scendere tu, giuro che apro la portiera e mi butto fuori" non sarei rimasta un minuto di più in quella macchina al suo fianco.
"Cynthia non farmi incazzare, non è il momento"
"Jaden non farmi ripetere. Accosta" gli ordinai.
"Smettila. Non posso farlo"
"Bene, l'hai voluto tu" sganciai velocemente la cintura ed afferrai la maniglia della portiera aprendola di scatto.
"Ma che cazzo fai" sbraitò Jaden sbandando con la macchina per cercare di farmi richiudere la portiera "Sei completamente pazza" accostò la macchina in un piccolo spiazzo alla nostra destra.
"Visto? Non ci voleva poi molto" scesi dalla macchina e mi incamminai lontano da lui.
"Dove cazzo stai andando?" mi urlò dietro.
"Lontano da te" gridai di rimando marciando a passo veloce.
Sentì la portiera della macchina sbattere e in un attimo mi ritrovai Jaden davanti.
"Smettila di fare la bambina e torna in macchina Cynthia" i suoi occhi mi fissavano truci.
"Io sarei la bambina?" sbottai "Ti rendi conto di come ti comporti? Se pensi che salirò di nuovo in macchina con te, ti sbagli di grosso. Chiamerò qualcuno, anzi, chiamerò Mike. Lui sicuramente verrà subito"
"Tu non chiamerai proprio nessuno e tantomeno quella testa di cazzo di Anderson" le sue mani si strinsero in due pugni.
"Perché no? Lui mi tratta meglio di te e mi fa stare bene" sorrisi perfida.
"Cazzo, tu non andrai da nessuna parte con lui" imprecò.
"Perché?" continuai imperterrita.
"Perché tu sei mia"

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