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Poi sento solo silenzio.

Il sacco è volato dall'altra parte della palestra.
Distrutto completamente.

"Wow Angel, e questo è solo un quarto" dice sorpresa.

Ma io sono troppo concentrata a ritornare me stessa. Faccio respiri profondi e cerco di mandare via il dolore.

"Angel tutto bene ?" Nat ora è preoccupata.

Cerca di toccarmi, ma alzo la mano per fermarla.
Mi serve un attimo.

Dopo poco ritorno in me e le sorrido.

"Sì, tutto bene. Mi dispiace per il sacco" rispondo imbarazzata.

"Nessun problema ! Ora vado a prenderne un altro" e se ne va.

Rimaniamo solo io e Wanda, ma non riesco a guardarla. Chissà cosa pensa.

Osservo il sacco distrutto in lontananza.

Non ne vado fiera di questa forza, ha portato solo dolore nella mia corta vita. Ho 18 anni, ma mi sono successe tante cose.

I ricordi di quel giorno ritornano.
Immagini di sangue e gente che scappa.
Urla e preghiere di non farli del male.

E questo solo perché non sono riuscita a controllarmi, il potere di Devil è troppo forte e io ? Io sono solo una ragazzina.

Sono una stupida, chi mai potrà aiutarmi ? Non riesco a controllare bene Devil, perché qualcun'altro potrebbe ? Rimarrò sempre un mostro per tutti quanti e provocherò dolore. Nessuno riesce a farmi realmente male, in quanto mi rigenero più in fretta rispetto al normale. Lui non si arrende e presto prenderà il controllo totale e io farò di nuovo casini. Distruggerò tutto e tutti e rimarrò sola. Perché sono solo un mostro.

Mostro, mostro, mostro...

Mi hanno sempre chiamata così.

"Angel" sento una mano sulla spalla.

Mi giro di scatto.
Wanda...

Ha uno sguardo preoccupato, probabilmente l'ho spaventata.
Tipico.

Nat, sembrava sorpresa, ma forse stava nascondendo la paura.

Mi osservo le mani.
Nessuno si avvicina ad un mostro, nessuno vorrebbe mai avere a che fare qualcosa con me. Hanno tutti paura di me.

Inizio ad irritarmi. Ci spero sempre.
Rovino tutto e tutto questo per colpa di Devil. Non ho mai chiesto di essere metà demone. Non ho mai chiesto che mio padre fosse uno dei demoni peggiori e più forti. Non ho mai voluto fare del male e non ho mai voluto spaventare tutti e allontanarli.

Stringo i pugni fino a vedere le nocche bianchissime.

Inizio a sentire dolore.

No, non ora.
Devo calmarmi.

Senza degnare di uno sguardo Wanda, me ne vado. Ho bisogno di distrarmi. Spero che la musica basti.

Corro in camera e chiudo a chiave la porta. Nessuno deve entrare.

Sento ancora le mani tremare mentre abbraccio le ginocchia, seduta per terra.

Lacrime salate scivolano sulle mie guance e piano piano sento il dolore svanire.

The Black AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora