Quello stesso giorno, Apollo guidava il carro del Sole, solcando i cieli.
Non riusciva a smettere di pensare a Eos e di quanto l'avesse aiutato stare con lei quella notte. Grazie a lei, le sue preoccupazioni erano solo un lontano ricordo.
Si accorse dopo un po' di essere arrivato ai cieli sopra il Campo Mezzosangue e decise di farci un salto, magari cercando di fare una migliore impressione, giacché la prima volta non era stata un granché.
Scese dal suo carro, che proseguì poi per la sua rotta, e varcò l'arcata d'ingresso al campo. Fece un breve tour della zona, facendo attenzione alle armi volanti lanciate da apprendisti eroi, ancora leggermente incapaci, arrivando poi davanti alla Casa Grande, dove incontrò Dioniso, dio del Vino e Direttore del Campo. Apollo fece un cenno con la testa in segno di saluto, scavalcò poi la muretta che cingeva l'edificio e si avvicinò alla divinità, con un'aria leggermente arrogante.
Dioniso si accorse del ragazzo che si avvicinava e lo accolse da buon padrone di casa:-Oh, Apollo. Benvenuto. Buongiorno!
-Buongiorno a voi, Signore. Come ve la passate qui al Campo?
-Oh, al solito, niente di nuovo, almeno per me. Anche se ci sarebbe una ragazza, il nostro oracolo, che ultimamente si comporta in modo strano. Tu invece? E la tua collega Eos? Oggi la sua alba era meravigliosa, migliore delle altre. Sembrava davvero felice oggi. Che le è successo?
-Ehm... mi ha aiutato con un problema e be'... ne è stata molto sollevata.- rispose leggermente imbarazzato il dio del Sole.
Dioniso intuì che dietro le sue parole qualcos'altro, perciò annuì senza ribattere, limitandosi a dire:- Oh... Congratulazioni, ragazzo.- le ultime parole lasciarono intendere che egli aveva capito ciò che era successo tra i due. Apollo sorrise imbarazzato per confermare, poi ricordò che Dioniso prima aveva menzionato un oracolo, perciò gli chiese il motivo dello strano comportamento di esso. Essendo divinità della Profezia, il problema non poteva che interessargli quasi in prima persona.
Dioniso non fu capace di descrivere il problema, disse solamente che la ragazza sembrava agitata, nervosa.
-Oh, capisco. Potrei avere il permesso di vederla? Forse riuscirò a risolvere il problema.
-Va bene, te lo concedo. La puoi trovare nei suoi alloggi, da quella parte...- disse il dio del Vino, indicandogli una cabina leggermente più piccola delle altre.
-Grazie infinite, Signore. Cercherò di calmare le acque e scoprire il problema.
-Lo spero. Il suo comportamento sta iniziando ad agitare alcuni semidei e vorrei evitare il marasma generale.
-Ce la farò, non vi preoccupate. Andrò a fondo della situazione, vedrete.- e si avviò di corsa verso la cabina a lui indicata in precedenza. Arrivò.
Studiò l'aspetto della cabina, poi fece per bussare, ma la porta era già aperta. Non ci pensò due volte ed entrò. Si guardò intorno. Si aspettava fosse qualcosa d’inquietante. Macabro. Invece era accogliente.
Una stanza della classica pre-adolescente con, all'interno, una scrivania ingombra di splendidi disegni e scaffali colmi di libri, i muri con dei poster, forse dei suoi cantanti o attori preferiti. Insomma, all'apparenza sembrava svolgere una vita normale, fatta eccezione per le visioni e le profezie.
-Cerchi qualcuno? Che ci fai qui?- chiese una voce alle sue spalle.
Apollo si voltò e vide una ragazza giovanissima, dagli occhi verde-mare, una chioma di ricci rossi e una pioggia di lentiggini in viso. Le accennò un sorriso:-Oh, a dire il vero, sì. Sono Apollo, cercavo l'Oracolo. Dioniso mi ha riferito che la ragazza avente il potere della profezia era... agitata.
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Memories of The Sunset
FanfictionRaccolta di memorie che vedono come protagonista Apollo ai giorni nostri in cui saranno narrate le sue avventure, i suoi sentimenti e le risposte a tanti perché di avvenimenti compiuti dal Sole.