Due settimane passarono in fretta e, stranamente, in questo periodo, tutto passò in maniera tranquilla. Troppo tranquillamente, il che non dispiacque ad Apollo, ma al contempo lo insospettì. Ormai la profezia si era avverata per metà, ora mancava la seconda parte che, secondo l'interpretazione di Apollo, avrebbe dovuto avere i risultati peggiori.
Si fece mattina e il dio del Sole partì con il suo carro, assieme alla compagna, per far sorgere il nuovo mattino. Tutto era tranquillo, come negli ultimi giorni passati.
Eos era molto preoccupata rispetto all'amato che, a contrario, sembrava mostrare una quasi totale noncuranza.
La profezia avrebbe potuto avverarsi da un momento all'altro, con conseguenze terribili, e Apollo rimaneva totalmente tranquillo, senza un filo di preoccupazione o d'ansia. Perché?
-Apollo. Posso chiederti una cosa?- chiese lei, rendendo palese la sua ansia con la voce. Il dio annuì, per poi guardarla, preoccupandosi per lei:-Certo. Chiedimi pure.
La dea sospirò, incontrando poi il suo sguardo e parlare:-Non hai paura della profezia? Non è capitato nulla per quindici giorni. Non provi mai il timore che il peggio della profezia possa avverarsi da un momento all'altro?
Apollo, notandola veramente molto preoccupata, scosse la testa e soffocò un sorriso, carezzandole il viso:-Sì, un pochino. Ma la cosa non mi terrorizza più di tanto. Che Zeus mi fulmini se non dico il vero!- esclamò il dio con falsa arroganza e, all'improvviso, un boato scosse i cieli e la terra, il firmamento cominciò a oscurarsi. Era in arrivo una tempesta, infatti, il suo carro fu oscurato da nubi e cominciarono a udirsi altri boati.
Il dio sobbalzò:-Okay, lo ammetto! Sono terrorizzato!- guardò poi il cielo-Bene, Padre. Potete anche fermarvi ora.- i tuoni continuarono e Apollo iniziò a spaventarsi sul serio.
Eos si strinse forte a lui, terrorizzata:-Apollo, cosa sta succedendo?!
Apollo la strinse, provando la medesima paura della dea:- Dobbiamo scendere! Non siamo al sicuro qui!- detto questo, i due si dissolsero nell'aria, trasportandosi a terra. Si sedettero a terra, stringendosi l'un l'altra in un abbraccio disperato, guardando il cielo.
-Zeus è infuriato!- esclamò Apollo. Eos lo guardò e si strinse fortemente a lui, impaurita. Il sovrano degli dei stava frammentando il cielo con le sue folgori ed esso ringhiava minaccioso con i tuoni.
I due si guardarono, cercando di riacquistare la calma, finché erano due tuonicini non c'era problema, no? Ebbene, no. Iniziò a tremare anche la terra.
I due teneri amanti si strinsero nuovamente, molto spaventati, più di prima.
Lo spavento li portò a correre, fino ad arrivare alle rive del mare, ma nemmeno lì furono tanto fortunati da trovare pace: altissime onde si abbattevano sulla riva e delle folgori venivano scagliate sulla marea.
Era precisamente ciò che Apollo aveva visto nel suo sogno, nel quale tutto sarebbe dovuto tornare alla normalità con l'alba. Pensò poi a ricongiungere il tutto con la profezia: "Due sovrani furenti in collera tra loro, ma potrà riappacificarli una luce color dell'oro."
Tempeste, la terra scossa e maremoti. Tra Zeus e Poseidone era scoppiata una faida e poteva placarli solo una luce color dell'oro. Il Sole! Apollo doveva fermarli, ma come?
-La profezia! Dice che solo io posso fermarli...
-No, Apollo! Ti prego!- esclamò Eos esasperata, sul punto di scoppiare in lacrime. Lo abbracciò, stringendolo forte a sé:-È troppo pericoloso, non sai a cosa stai andando incontro!
-Devo, Eos! L'Oracolo l'ha predetto. Devo fermarli, prima che portino il mondo alla distruzione!-rispose lui, guardandola negli occhi, esasperato, facendo per avviarsi alle rive, alla ricerca delle due divinità per farle ragionare. Eos gli afferrò un polso per fermarlo, riacquistò coraggio, guardandolo negli occhi:-Io verrò con te!
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Memories of The Sunset
FanfictionRaccolta di memorie che vedono come protagonista Apollo ai giorni nostri in cui saranno narrate le sue avventure, i suoi sentimenti e le risposte a tanti perché di avvenimenti compiuti dal Sole.