4) What have you done?! Why?

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Era arrivata la mattina, ora di partire. Apollo si alzò per andare a fare colazione al centro dell'Olimpo. Prese velocemente una tazza di latte caldo da bere e decollò con il suo carro. Eos dipinse la sua magnifica opera d'arte dalle sfumature lucenti, regalando un dolce sorriso al suo collega, che ricambiò raggiante.

Si fece tarda mattina e, dopo i giochetti della notte prima con la sorella, si sentì particolarmente stanco. Fortunatamente, essendo un dio, aveva il potere di essere onnipresente, quindi se ne tornò nelle sue stanze, senza lasciare il lavoro.

Si sedette sul proprio letto, rimirando su una teca di vetro, con quattro colonne agli angoli e un tetto simile a quello di un tempio, nella quale arrivavano preghiere scritte o offerte elargite dai fedeli.

Sorrise notando una pergamena arrotolata al suo interno e si avvicinò per prenderla.

Aprì il rotolo e lesse velocemente ciò che diceva. Era una pergamena inviata da Chirone al Campo, che ogni divinità ricevette. Essa diceva:

"Carissime divinità olimpiche,

Vi ringrazio cordialmente per esservi dedicati a leggere queste righe. Vorrei informarvi che questo pomeriggio, approfittando della presenza delle Cacciatrici di Artemide, si terrà una Caccia alla Bandiera, per esaminare i progressi dei vostri figli in campo di battaglia. Saremmo lieti se voi foste così gentili da guardare le loro capacità di guerrieri, anche semplicemente con la Vostra Onniveggenza, in modo tale che possiate verificare Voi stessi, ed essere orgogliosi dei vostri figli. A loro farebbe davvero piacere.

Vi ringrazio umilmente per la Vostra attenzione.

Distinti saluti,

Chirone."

Apollo annuì deciso, con un sorriso in volto e sguardo trionfante, anche se l'evento sarebbe iniziato tra una manciata d'ore, quasi sentisse che i suoi figli avessero la vittoria in tasca. Arrotolò nuovamente la pergamena e, camminando, raggiunse il centro del piazzale olimpico, dove incontrò Zeus, Ares e Dioniso e disse loro di aver appena finito di leggere l'avviso inviato dal coordinatore del Campo Mezzosangue. In quel momento, i quattro furono raggiunti da Eos, Iride e la consorte del Capo degli dei, Hera, le quali non poterono fare a meno di ascoltare la conversazione.

-Allora, che dite? Assistiamo all'evento?- chiese Apollo entusiasta, aspettandosi una risposta positiva dalla maggior parte degli olimpi.

-Io assisto a queste attività da fin troppo tempo. Passo!- disse Dioniso, liquidando una possibile risposta di Apollo con un vago gesto con la mano, per poi congedarsi nelle sue stanze.

-Io invece ho di meglio da fare!- esclamò Ares

-Per esempio? Scatenare guerre nel mondo?- lo canzonò il dio del Sole.

Ares puntò l'indice verso il fratellastro, con sguardo minaccioso e furente:- Hey, sono stati in pace troppo a lungo quei mortali!- e si avviò al di fuori dell'Olimpo, per fare ciò che era palesemente nella sua natura. Combattere.

-Io rimango a guardare. M’incuriosisce molto quest'avvenimento. - disse Eos con il suo solito tono gentile, che comportò un sorriso rassicurato sulle labbra di Apollo, almeno avrebbe assistito all'evento in compagnia. Lei ricambiò il sorriso, continuando poi a parlare:- Iride potrebbe creare una specie di schermo su una nube d'acqua, per assistere tranquillamente da qui alla dimostrazione. Te la senti, cara?- disse rivolgendo lo sguardo alla dea, che le sorrise dolcemente, dicendo poi:-Certo. Assisterò anch'io, tanto per fare qualcosa di alternativo.

Zeus rimase zitto, semplicemente perché lui e Hera passavano quasi tutto il loro tempo sull'Olimpo e questa volta non sarebbe stato diverso.

Il padre degli dei notò poi che il figlio lo stava guardando, aspettando una sua risposta. Zeus guardò la moglie, poi annuì ad Apollo, acconsentendo a organizzare questo ritrovo, il quale non avrebbe dovuto essere tanto diverso dal guardare una partita di calcio, o almeno per gli dei era così.

Memories of The SunsetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora