Apollo soffriva da morire, riusciva a malapena a respirare. Paris ordinò a Océane di accompagnare il dio alla cabina 7.
La ragazza entrò nella cabina, facendo sdraiare Apollo su un tavolo.
Paris prese una valigetta contenente il kit di pronto soccorso, che fortunatamente la cabina aveva a disposizione.
Océane volle rendersi utile in qualche modo, ma Paris le chiese di uscire, ciò che sarebbe successo in quel momento sarebbe stato alquanto impressionante. La figlia di Poseidone uscì dalla cabina, lasciando il dio del Sole nelle mani di Paris.
La semidea si apprestò ad avvicinarsi al piano dov'era sdraiata la divinità. Prese i suoi strumenti, pronta a curarlo.
Apollo si lamentava e gemeva dal dolore. Paris carezzò i capelli al padre, avvicinandosi al suo viso, rassicurandolo con un sussurro:-Andrà tutto bene, papà. Tra poco tornerete come prima. Ora chiudete gli occhi e rilassati. Tutto questo finirà molto presto.
Il dio accennò un sorriso, sebbene fosse affaticato, e si fidò di Paris, lasciandosi nelle sue mani. Chiuse gli occhi e la figlia iniziò la cura.
Bagnò un panno con acqua per inumidire poi la ferita, pulendola dall'icore uscito in precedenza, dando così un primo inizio alla cicatrizzazione. Poi passò un altro panno, questa volta imbevuto di liquido disinfettante, per poi prendere una boccetta contenente sangue di gorgone benigno. Con un contagocce prese un po' di quel liquido viscoso, versandone poi tre gocce sulla ferita, che iniziò lentamente a rimarginarsi. Ovviamente non si sarebbe mai rimarginata del tutto semplicemente con sangue di gorgone, viste le condizioni di Apollo e il modo in cui si procurò la ferita. Era necessaria una sutura.
Paris prese un ago e filo da sutura, lo disinfettò e iniziò a ricucire la ferita, terminando con ben 18 punti.
A operazione conclusa, Paris poggiò una garza sulla ferita curata, per poi mettere un cerotto, in modo che potesse rimettersi in sesto senza che la cicatrice avesse potuto infettarsi.
Quando ebbe terminato e rimesso gli strumenti al loro posto, Paris si avvicinò al padre e gli carezzò il viso. Lo vide sorridere. Apollo aprì gli occhi e guardò la figlia sorridendo, compiaciuto da lei. Paris ricambiò il sorriso a sua volta e una lacrima di felicità le rigò il viso, che le fu asciugata da una carezza del dio del Sole.
-È tutto finito, padre. Tra non molto starete meglio.- disse la figlia in un sussurro. Lui si commosse e, in un altro sussurro, recitò:-Un discendente irato salvare il prossimo mattino potrà, decretando il suo destino e delle future umanità.
-Cosa? Cos'avete detto?
-La conclusione della profezia. Ora è tutto finito.
Il dio si alzò dal tavolo, evitando di sforzarsi troppo, venendo accompagnato dalla figlia al di fuori della cabina.
Una massa di semidei li attendeva all'ingresso e, non appena videro il dio e la figlia uscire, acclamarono festosi.
Apollo alzò un braccio, per comunicare alla gente che ora stava bene.
In quel mentre arrivarono anche Eos e Hermes, che accorsero tempestivamente verso Apollo. La dea dell'Aurora si fiondò tra le braccia dell'amato, mentre il Messaggero degli dei si limitò a dargli una leggera pacca sulla spalla.
Eos controllò frettolosamente il corpo del dio del Sole:-Dei miei, cosa ti è successo? Ti prego, dimmi che stai bene... ho anche chiesto a Hermes di venire con me per darti il soccorso necessario, avrebbe fatto il possibile...
Apollo la interruppe con un bacio, guardandola poi nei suoi occhi dai colori cangianti:-Non preoccuparti. Sto bene. Però mi dispiace, ragazzi. Siete arrivati un tantino tardi. Vi hanno preceduto sul lavoro.- concluse mostrando il cerotto che aveva sul costato.
-Oh, fantastico, allora tutto è finito bene!- esclamò Hermes guardando i due-Avanti, torniamo a casa.
-Aspettate, devo vedere un paio di persone prima.- li interruppe Apollo, avviandosi con loro verso due semidee, Paris e Océane, per poi chiamare a sé il suo carro del Sole.
-Océane, non posso che ringraziarti per il tuo aiuto, se non fosse stato per te, sarei ancora nella foresta agonizzante e Paris, grazie veramente di cuore, tu hai sempre provato rancore per me, ma sei stata comunque disposta a offrirmi il tuo soccorso e le tue cure. Grazie infinite a entrambe, senza di voi sarei sicuramente morto.- si ricordò di essere una divinità, quindi immortale, perciò non riuscì a trattenere una risata-No, forse no. Comunque avete i miei più sinceri ringraziamenti e qualunque cosa vogliate, è sufficiente che voi me lo diciate ed io cercherò di farvelo avere. Grazie a voi ora sono sano, vivo e ho una cicatrice da figo.
Le due semidee risero, ma declinarono l'offerta, non avevano bisogno di nulla per il momento. Almeno per Océane fu così, ma Paris ottenne ciò che sempre avrebbe desiderato dal dio. Lo abbracciò, stringendolo fortemente a sé, e lui, da buon padre, evitando di sforzarsi troppo, la sollevò delicatamente da terra, in un abbraccio paterno. Quello era il desiderio di Paris, lo era sempre stato.
Dopo ciò, il dio del Sole salutò le semidee e salì sul suo carro con Eos e Hermes pronto a volare al suo fianco. Partì solcando i cieli, diretto all'Olimpo, pronto a tante nuove avventure, ma questa è un'altra storia.
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Memories of The Sunset
Fiksi PenggemarRaccolta di memorie che vedono come protagonista Apollo ai giorni nostri in cui saranno narrate le sue avventure, i suoi sentimenti e le risposte a tanti perché di avvenimenti compiuti dal Sole.