OTTOBRE

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Izuku pov

Sembrava impossibile che tutto fosse accaduto neanche un mese fa. Dabi, o meglio, Touya, era tornato salvando azienda, padre ed il rapporto con loro. Ed ora faceva la conoscenza del ragazzo di suo fratello che, al mio amico, era già simpatico da quando mi aveva salvato. Ottobre di sicuro, avrebbe portato molta allegria a tutti. O Quasi. Trascorso il viaggio dei miei genitori, Kacchan tornò ad insistere perché io parlassi di noi con mia madre.il ché faceva scattare sempre una lite. Verso i primi del mese nuovo, forse riuscì a capire che non avrei parlato dell'essere gay tanto presto e si arrese. E... Divenne peggio. A volte era così assente che mi sembrava quasi di vivere in una casa con un fantasma.

Avevo la mancanza del mio migliore amico con cui confidarmi, ma avevo deciso che con tutti i guai passati, non potevo dargli ulteriori fastidi. Così, mi ero ripromesso di non parlare di quanto kacchan fosse così distante. Il punto era, che avevo davvero timore di sapere cosa lo preoccupasse.

Un giorno camminavo per strada, distratto com'ero finii con lo sbattere addosso a qualcuno, alzai lo sguardo e vidi il volto di una vecchia conoscenza.

Izu: mirio senpai!

Mi: Izuku! Che bello rivederti, cosa fai da queste parti?

Era stato un senpai di corso alla mia università. Ci aveva aiutato molto nel nostro primo anno e... Era stato lui a portare me e Hito in ospedale e spiegare che non sapevamo chi fosse stato ad aggredirmi lacerandomi il fianco con una bottiglia rotta. Anche se lo sapevo bene chi era, ed anche lui lo aveva capito. Cercò anche di convincermi a rivolgermi a qualcuno, ma non mi fidavo della polizia. Avevo assistito in prima fila a ciò che succedeva a chi non lo accontentava.

Izu: Vivo a poca distanza da qui.

Mi: davvero? Ma non è la zona più cara della città?

Izu: sì. Infatti vorrei che il mio ragazzo ci ripensasse e si decidesse a prendere un posto normale.

Mi: stai con qualcuno allora. Ne sono davvero felice. Ho sentito che la causa dei tuoi problemi era sparita, speravo con tutto il cuore che prima di andarsene non avesse fatto nulla di grave a te.

Izu: grazie senpai, davvero. Comunque ora stiamo bene, pure Hito ha trovato un ragazzo. Il tuo invece come sta?

Mi: Tamaki sta alla grande. Anche se sono preoccupato perché essendo un traduttore di libri, ora è sempre chiuso a casa nostra. Cerco di portarlo fuori ma è difficile.

Izu: si, me lo ricordo.

Mi: comunque, ho deciso di provare a portarlo in discoteca con me. Chissà che un'azione d'urto non lo sblocchi dalla sua timidezza. Il 31 ottobre per Halloween alla discodream si tiene una festa a tema. Anche se mi hanno detto che si potrà entrare anche con vestiti comuni e senza costume. Ho dei lasciapassare gratis. Te ne lascio un paio per te e il tuo amico o il tuo ragazzo, sarebbe più divertente.

Izu: grazie, ma è più probabile che ci venga solo Hitoshi. Sai che non ho mai amato quei posti a differenza sua.

Mi: tu pensaci, nel caso mi troverai a fare lo zombie da qualche parte.

Lo salutai dopo esserci scambiati i contatti. Per colpa del continuo cambio di numero o telefono, avevo quasi perso l'intera rubrica.

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Kacchan continuava ad essere stralunato e a non parlare del problema. Pensai che poteva essere un'ottima scusa per passare più tempo col mio nuovo padre, per sua grande gioia. Avevo scoperto quanto fosse incredibile. Mi piaceva l'aura che gli vibrava attorno. Anche se era in pensione, non aveva smesso del tutto di lavorare. Si occupava di aiutare nei centri sociali o dove ex soldati come lui, erano in cura. Stavamo divorando un dorayaki preso ad una bancherella sulla strada poco prima e parlando del più e del meno, seduti sulla panchina di un parco.

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