Non c'entra un cazzo, ma vi prego amatemi per lo screen di Shion qui sopra.
La mattinata era particolarmente tranquilla e noiosa. C'erano tutti, le fidanzatine sdolcinate che si tenevano per mano, che comunque alla fine avevano felicemente detto a tutti che stavano insieme, lo spilungone ed il mio piccolo Yoichi, che comunque sospettavo avessero una storia o qualcosa di simile, poi c'era Krul, la quale non aveva mai accennato di un ragazzo o di una ragazza ( sapete tutti che sono io la sua anima gemella ;) ), e poi c'ero io, solo come un ornitorinco. Mika in quel momento non c'era, in effetti, ora che ci penso, ultimamente di questi tempi non si fa vedere molto in giro.
Ma ovviamente parli del diavolo e spuntano le corna. Eccola lì, la figura del biondino appoggiata agli armadietti intenta a guardare qualcosa sul telefono. Stavo per raggiungerlo per rivolgergli il mio solito insulto o la mia solita battutina mattutina, ma qualcosa mi sorprese. Da dietro l'angolo sbucò una ragazza bassa e mora, con grandi occhi verde scuro e un candido sorriso stampato sulle labbra. Sembrava quasi la mia copia al femminile. Subito il ragazzo mise via il telefono nella tasca dei pantaloni e sorrise alla ragazza spostandosi il ciuffo con la mano. I due cominciarono a parlare, a ridere, a scherzare, a parlare, a scherzare, a ridere, a parlare...
Quella scena era altamente fastidiosa. Vi giuro avrei voluto solamente picchiare a sangue quella ragazzina, prendere Mika per il braccio e trascinarlo via. Ma non potevo. Non potevo perché non avevo nessun diritto di privare a Mika di fare nuove conoscenze o addirittura di fidanzarsi con qualcuno, perché sì, io probabilmente provavo qualcosa per lui, ma lui non lo sapeva e probabilmente non ricambiava. Shinoa la mia salvatrice sembrava che avesse notato il fastidio nei miei occhi, così si avvicinò alla coppietta per dividerli.
- Eih Mika, stai facendo colpo-
La mia amica colpì col gomito il braccio di Mika che sembrò sforzare un sorriso.
- Ciao ragazzi, che tempismo...-
Non so se avrei retto ancora a lungo in quella situazione. La ragazza sembrava si sentisse a disagio in quella situazione, quindi girò i tacchi e se ne andò.
È vero, ormai avevo capito che mi piaceva il biondino, ma la sensazione di fastidio che provavo in quel momento non riuscivo a spiegarmela.- E dai ragazzi, se vedete che parlo con una ragazza non intromettevi magari-
Quella sensazione di fastidio in me stava crescendo sempre di più.
- Sarebbe ora di andare in classe, dai, muovetevi-Il biondino mi guardò confuso camminando poi verso la sua classe.
Durante la lezione non facevo altro che pensare a quanto avessi voluto strozzare quella gallina, ma allo stesso tempo quando la invidiassi dato che poteva liberamente parlare con Mika.
Dio non ci stavo capendo più un cazzo della mia vita.~~~
Il mio cervello non riusciva più a formulare dei pensieri interi o di senso compiuto e sembrava che i miei pensieri stessero organizzando la festa di capodanno.
Ciò che provavo, i miei sentimenti erano completamente confusi e mischiati, non avevo idea di ciò che avrei dovuto fare o di ciò che avrei dovuto non fare. Vorrei andare da lui, parlagli, dire quanto non sopporti che qualcun altro al di fuori di me si avvicini anche solo a mezzo metro da lui, ma allo stesso tempo sapevo che non era una cosa fattibile.Ero sdraiato sul mio letto da troppo tempo a fissare il soffitto mentre il mio cervello cercava di riflettere. Dovevo schiarirmi le idee e prendere un po' d'aria, ma soprattutto dovevo andare da qualcuno che poteva aiutarmi.
Camminavo silenziosamente con le mani nelle tasche anteriori dei jeans mentre il mio fiato freddo creava piccole nuvolette di fumo nella gelida aria di quella gelida giornata.
I miei piedi freddi calpestavano l'asfalto bagnato e sporco mentre varie macchine mi sfrecciavano affianco. Ma io non riuscivo a sentire niente. Non sentivo alcun tipo di rumore. Riuscivo solo a percepire i pensieri nella mia testa che viaggiavano e cercavano invano di mettere in ordine le idee.
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Nightmare ~{Mikayuu}~
FanfictionSi era ormai abituato allo svegliarsi con il fiatone e con la fronte grondante di sudore. Si era rassegnato all'idea di provare a non fare più quel maledetto sogno che ormai lo tormentava da troppo tempo. Non c'era un modo che impedisse questa tortu...