Capitolo 4

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Arrivammo davanti al castello quando ci venne incontro una ragazza.
La ragazza era rossa ed alta ma la cosa che subito mi colpì furono i suoi occhi, color ghiaccio.

-Xavier, l'hai presa tu in custodia?- si avvicinò a me sorridendo.
-Sono Amanda- si presentò con un piccolo inchino.

-Lidia- dissi provando a fare una sorta di inchino causando una risata a Xavier.

-Aah, Lidia! Vieni con me.
Merlino ti sta aspettando.-

-Merlino cosa sta facendo?- chiese Xavier sbigottito.

-La sta aspettando. È da stamattina che non fa che dice che deve arrivare Lady Lidia.
Se non perdessi tempo in giro, lo sapresti.-

-Non sono io che perdo tempo in giro.
Devo ricordarti quante volte ti ha coperto Galvano?- l'apostrofò.

-Tanto gli uomini hanno sempre ragione, giusto? Lady Lidia, non puoi passare troppo tempo con questa specie di uomini più simili a cavernicoli, lo dico per esperienza personale e poi devi cambiarti- mi spiegò guardandomi dalla testa hai piedi.

-Perchè?-chiesi sbigottita.

-Cara, non vorrai mica presentarti al banchetto così? Andiamo- mi prese per mano e mi trascinò fino al castello.
Camelot era famoso per gli uomini cavallereschi e le donne eleganti e raffinate.
Allora non potevo essere a Camelot.
Era solo un sogno che non voleva avere fine.

Arrivate nel castello girammo un mucchio di corridoi e salutammo troppe dame e cavalieri per i miei gusti.
Avevo un mal di testa atroce e al prossimo inchino sarei caduta, le gambe erano a pezzi.
-Siamo arrivate- annunciò Amanda e sospirai sfinita.

Entrammo nella stanza e c'era un letto a baldacchino, un baule per gli abiti e un delizioso vaso da notte.
Che splendore, avrei dovuto fare i miei bisogni in un vaso.
Mi sentivo tanto un cane.

Amanda aprì il baule e mi prese uno splendito abito turchese.
La cosa mi schioccò parecchio, una stanza senza proprietario ma piena di abiti?
È quell'abito era incredibile.
Era molto attillato, lungo e metteva molto il risalto il decoltè.

-Di chi sono questi abiti?- le chiesi ammirando l'interno del baule.

-Sono per chi servono.
Le stanze sono spesso vuote ma per le feste ospitano dame e signori.
Spesso dopo le feste lasciano alcuni indumenti in lavanderia e poi vanno via quindi li teniamo nelle stanze in caso di emergenza.
A volte capita che lasciano anche scarpe o gioielli.
La stanza attualmente è tua finché risiederai qui quindi prendi ciò che vuoi.
Dovrebbero esserci delle scarpe che vadano bene con questo abito e in caso non ti piaccia ciò che abbiamo qui, domani Melissa potrebbe far venire il suo sarto e vedremo- disse senza guardarmi.
Sembrava più che altro che cercasse di trovare un motivo della mia permanenza senza valigie.

Beh, bella domanda.

-Su provalo, io vado a prenderti qualcosa per quel mal di testa- mi disse andando verso la porta.

-Come fai a saperlo, aspetta, avete delle aspirine?-domandai incredula.

Esistevano le aspirine nel Medioevo?

-Delle cosa? No, è una bevanda- mi sorrise uscendo.
Che tipa strana.

Mi girai e vidi una finestra vicino al letto.
Affacciava a quello che doveva essere un borgo, lo sembrava realmente.
Un sogno molto vivido.

C'erano bambini che giocavano e correvano mentre alcune donne parlavano animatamente, sembravano entusiaste, chissà per cosa.
Avevano indosso dei vestiti bellissimi.
Mi voltai e guardai più dettagliatamente l'abito che avrei dovuto mettere.
Non ci sarei mai riuscita da sola.

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