Capitolo 5

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Appena entrammo nella sala notammo che molte persone erano già sedute, mancavano solo il Re e la Regina.

C'erano i camerieri che andavano avanti e indietro con i boccali di vino e piatti con pietanze, i giullari che si dilettavano in giochi per far allietare la cena e alcuni musici alla fine della sala.

Amanda si incamminò verso una tavola e la seguii.
A metà strada si fermò e andò dalla parte opposta della stanza dove c'era un giovane che beveva da una coppa appoggiato ad un angola della sala.

-Merlino, non vieni a tavola?- chiese Amanda una volta raggiunto il giovane.

Merlino? Non poteva essere il vecchio che avevo incontrato nella biblioteca.
Questo giovane di bell'aspetto non poteva essere lo stesso.
Cercai di soffermarmi meglio sul suo viso, anche se era all'ombra, e vidi una chioma rossa e dei bellissimi occhi verdi.

-Non ora- poi si voltò verso di me e Amanda si ricordò di presentarci -Merlino, lei è Lidia.-

Più lo guardavo e più ero incredula.
Lui era il vecchietto?
Molto probabilmente Merlino si accorse della mia confusione perchè rise.

-Che piacere, è arrivata.
Ho sentito che è la cugina di Xavier, vero?- domandò sogghignando.

-Si, è mia cugina- sorrise Xavier dietro di noi
-ora sarà meglio andare al tavolo.
Re Artù e la Regina Ginevra stanno per entrare.-

Il mio posto era vicino a Xavier e di fronte a Merlino, purtroppo Amanda era più lontana, seduta tra alcuni cavalieri tra cui Galahad.

Quando entrarono i regnanti tutti si ammutolirono, si alzarono e si inchinarono.
Anche se in modo molto impacciato, ci provai anch'io.
Dopo poco ci raggiunsero a tavola e si sedettero alla sinistra di Merlino.

-Quindi siete straniera- continuò Merlino rivolto a me e appena annuii chiese -da dove venite?-

-Da lontano, perché avete detto che mi aspettavate?- mormorai lanciandogli un'occhiataccia e notai il volto di Xavier e quello di Lady Ginevra curiosi.

-Sapevo sareste arrivata ma non so altro di voi, mi spiace- con un sorriso da "mamma non ho mangiato io le tue caramelle".
No, non sei stato mica tu.
È stato il cane del vicino.
Insomma, colpevole fino alle punte dei piedi.

-Capisco.-

-Come vi trovate al castello?- mi chiese gentile Ginevra.

-Molto bene, grazie- le risposi voltandomi verso di lei.

-Mia Signora- mi suggerì Xavier all'orecchio.

-Grazie, mia Signora- aggiunsi arrossendo e lei annuì.

-Siete molto giovane, quanti anni avete?- mi domandò Merlino.

Non poteva essere quel vecchietto.
Era fuori questione.
Anche perchè se lo fosse stato, mi avrebbe dovuto aiutare, non mettere in difficoltà.
Perchè chiedermi quanti anni avevo?
Cosa avrebbe guadagnato facendo scoprire che avevo 19 anni?

-Non si chiede mai l'età a una donna- lo accusai.

-In quale secolo?- chiese sogghignando.

-Cosa intende dire?- mi domandò Xavier.

-Deve aver bevuto tanto vino da averlo confuso- finsi di nulla e rivolsi uno sguardo sprezzante al grande "stregone".

-Avete visto Galahad? Doveva parlarci della sua missione- gli chiese Artù spostando l'attenzione sul cavaliere dall'altra parte del tavolo, intento a dialogare con i suoi compagni.

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