Capitolo 21

75 6 0
                                    

POV AMANDA

Appena entrai mi guardai intorno e fortunatamente mi accorsi di essere sola, nessuno era nell'archivio e Lutio era al banchetto del vincitore, come avevo immaginato.

Avrei dovuto ricordare la prossima volta di controllare prima di infilarmi in un pasticcio.
Avrei potuto buttare un occhio e vedere se Lutio era realmente alla festa ma non era una sicurezza.
Avrei potuto essere ovunque e non trovandolo avrei pensato fosse qui, era stato un bene correre il rischio.

Mi guardai intorno e mi venne il nervoso solo al pensiero di non aver idea di dove cercare.
Il cognome, giusto.
Randon faceva cognome Lennox, bastava cercare nella L.

Avevo bisogno di vedere che non stavo immaginando ogni cosa, che lui non era come voleva far sembrare.
Qualcosa non andava in lui e avrei cominciato a controllarlo meglio.
Tutti cadono in errore e lui doveva aver lasciato falle, qualcosa che testimoniasse le mie parole.

Quando trovai il documento mi diedi della stupida.
Cosa avrebbe potuto esserci che mi avrebbe permesso di dubitare di lui?
Dubitare di cosa?
Se era un druido non poteva appartenere a la famiglia Lennox ma esisteva un Randon in quella famiglia e sembrava coincidere con la descrizione.
Capelli scuri, occhi scuri, altezza sopra la media.
Solo i capelli a volte mi facevano cadere in dubbio ma molto probabilmente era un gioco di riflessi.
Ero io che vedevo druidi ovunque, doveva essere quello, la mia voglia di trovarli.

Ma se non era lui avevo un'altro problema.
Chi era lo stregone che aveva incantato lo scudo del cavaliere Parsifal? Il cavaliere che giostrava contro Ser Galahad.
Se non era stato Randon, chi poteva esser stato? Chi andava e veniva nel castello con il dono della magia?

Scoppiai a ridere al pensiero di Merlino che andava in giro con un mantello ad incantare scudi e a fingersi chissà dove.
Non chissà dove, lui non sapeva dove andava, non sapeva di scomparire.
Ma allora dove andava?
Per non parlare della storia di Lady Lidia.
Come ci era arrivata nel nostro mondo e soprattutto, perché?
Avevo capito che aveva una personalità particolare ma fino a questo punto?
E se il ciondolo aveva funzionato e quindi aveva ammaliato la famiglia di Xavier a credere che ne facesse parte allora avrebbe avuto grossi problemi con la sua vera famiglia, perché sarebbe scomparsa dalle loro vite a poco a poco.
Come se non fosse mai nata.
O almeno era una possibilità, ma non gliel'avrei di certo illustrata.

E il drago?
Perché mi parlava così spesso?
Cosa voleva?
Che lo liberassi?
Poteva aiutarmi a tornare a casa e trovare il mio villaggio? La mia vera casa?

Avevo così tante domande e nessun'idea di come trovare le risposte, mi rimanevano come amici fidati solo Merlino, che non aiutava per niente da tempo, e i suoi libri.

Riposai il documento e cercai di sistemare tutto meglio che potevo e chiusi la porta alle mie spalle.

-Cosa faceva lei qui?- disse una voce alle mie spalle.

Cominciai a tremare e a pentirmi di non aver usato un qualsiasi incantesimo capace di aiutarmi, non sapevo quale ma uno sarebbe stato utile.

Mi voltai e notai una delle guardie guardarmi curioso.
-Cercavo il signor Lutio ma ho visto che non era qui e stavo andando via.-

-A mani vuote?- domandò alzando le sopracciglia e incrociandosi le braccia al petto.

-Certo, non ero qui per rubare, cercavo solo l'archivista- provai a difendermi.

-Durante il ricevimento? E come avete fatto a passare la sorveglianza? È proibito stare qui.
Venga con me, andiamo a chiedere all'archivista che provvedimento dovrà esser preso- disse prendendomi per il polso e tirandomi verso il corridoio pieno di guardie.

-Cosa? Ma non ho fatto nulla! La prego- tentai inutilmente di strattonarmi ma la sua forza era notevolmente superiore alle mia.

Avrebbe potuto avere circa sette anni più di me, sui ventisei anni, non di più, e questo spiegava la sua forza, aveva fatto molti anni di esercizio nell'esercito del Re.
Ma vivendo da tutta la vita a castello non c'era molta gente che non conoscessi, forse nessuna ma ricordai che erano arrivati aiuto per la servitù a causa degli ospiti e quindi aumento di guardie.
Avevo proprio scelto il giorno migliore per entrare di nascosto in una delle stanze più sorvegliate dopo la tesoreria e le camere dei reali.

Mi spinse verso altre guardie che si girarono sentendo i miei tentativi di liberarmi e non potettero non notarmi.
Bene, avrei avuto guai.

-Lady Amanda? Cosa ci fa qui?- mi chiese il guardiano Srel, uno delle guardie più anziane del castello.
Si diceva che fosse qui ai tempi in cui Uther portasse il drago in catene per il castello, cosa che personalmente non pensavo avvenisse ma secondo le voci, esisteva questo rituale una volta a settimana dopo il suo consueto bagno caldo.

Portai lo sguardo verso le guardie e non sembravano particolarmente sorprese ma curiose, non doveva esserci molto da fare nel castello in tempo di pace.

-Guardia Srel, mi annoiavo al ricevimento.
Non fanno che parlare dei meriti e gli onori ma quando ci si diverte? Non si ballava un tempo? Adesso ci si guarda in faccia. Ed è solo la prima sera, cosa faremo per altre due sere? Mi sono detta "va in giro e fa qualcosa" ma non è cambiato molto, la noia mi pervade- sbuffai e pregai di esser sembrata credibile e che la nuova guardia si scordasse di avermi vista uscire dall'archivio.

Mi sentii tirare per il braccio e mi voltai verso la nuova guardia -e l'archivio?-

Era troppo bello per essere vero.

-Una distrazione, ma non ho preso nulla.
Volete lasciarmi andare- cercai di diminuire la presa sul mio polso ma non servì a molto.

-Come ha superato le nostre sorveglianze? Per dove è passata?- chiese ancora la nuova guardia.

Provai a guardarmi intorno alla ricerca di aiuto e notai che le altre guardie erano andate via a svolgere la ronda.
Non potevano distrarsi, lavoravano.

-Senta, chi è lei? Non l'ho mai vista qui.-

-La guardia di Lord Avrel, ora risponda alle mie domande prima che la sottoponga al giudizio del Re- disse autoritario.

-Del Re- finsi una risata -sono la protetta di Merlino e la figlia adottiva di Ser Lancillotto, credo di poter superare il giudizio del Re. Adesso credo sia l'ora che torni alla festa.-

Questa volta riuscii a divincolarmi e mi allontanai a grandi passi, volevo superare velocemente quel corridoio ed uscire da lì prima che cambiasse idea e decidesse che avrebbe verificato le mie parole con le autorità.

-Veda di non farsi trovare in giro anche domani sera, mia signora, o potrei decidere di non essere così magnanimo- sentii in distanza.

Aumentai il passo.
Due giorni e sarebbe andato via, non l'avrei più rivisto e nessuno avrebbe detto nulla a Merlino, Ser Lancillotto o peggio, i Reali.

Un Viaggio Nella LeggendaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora