Capitolo 13

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POV AMANDA

Non ero riuscita a prendere sonno dopo le parole di Randon.
Avevo provato a chiedergli cosa intendesse ma se n'era andato ridendo.

Non potevo aver capito bene.
Il Re se ne sarebbe accorto che una famiglia legata a lui era di druidi.
Randon non poteva essere druido e poi perché avrebbe tentare di uccidere Galahad? Cosa ci avrebbe guadagnato?

Camminavo per il corridoio immersa nei miei pensieri quando mi imbattei in Syon.
Mi voltai sperando non mi avesse visto.
Non sapevo proprio cosa dirgli o come farlo.

-Amanda, ti cercavo- disse correndomi dietro.

-Ah, ma vado di fretta. Merlino mi cerca.-

-Non ci metterò molto. Qualcosa non va?- chiese vedendomi pensierosa.

-Tutto bene, ma tu non dovresti essere alla gara tra poco?-

Aveva le occhiaie come se non avesse dormito e portava ancora qualche ferita dai vecchi incontri.
Domani si sarebbe tenuta la finale.

-Si, ora vado ma dopo parliamo?- chiese grattandosi il collo.

-Certo- dissi sfoggiando il sorriso più falso del mio repertorio.

Entrai di corsa nella caverna e finalmente lo trovai.
Merlino con in mano uno dei suoi fantastici libri vecchi come la morte.

-Ti cercavo ovunque. Non puoi scomparire e lasciare tutto a me e poi dovresti insegnarmi qualcosa di nuovo.-

Mi avvicinai ma era completamente entrato nel libro.

-MERLINO- urlai colpendolo sulla spalla.

-Che c'è?- domandò senza distogliere lo sguardo dal libro.

-Come che c'è? Sei scomparso per giornate e mi hai lasciato un casino- dissi isterica.

-Giornate?- finalmente alzò il volto dal libro e sembrava preoccupato -non me ne sono accorto- alzò le spalle e posò il libro sul tavolo.

-Come se fosse possibile! Cos'è ora non hai nemmeno più bisogno di mangiare? Sei immortale?- lo beffeggiai ma non si mosse di una virgola. Classico.
-Senti, è possibile incontrare un altro druido a Camelot?- chiesi spaventata.

-Noi due ci incontriamo tutti i giorni- disse -o quasi- ricordando le giornate in cui era scomparso senza lasciar traccia.

-Intendo, gli altri.-

-No, non dovresti poterli incontrare.
Sai, le tribù sopravvissute sono poche e non avrebbero motivo di venire qui. Nessuno vuole morire. Mi dispice deludere le tue speranze-

-E se qualcuno sapesse che siamo qui? Magari per riportarci a casa, verrebbero?- provai anche se sapevo che nessuno sapeva della mia esistenza.

-Non è possibile. Dopo la morte dei tuoi genitori e lo sterminio della tua tribù sono tutti convinti che tu sia morta.
I sopravvissuti sono stati curati ma non essendo stata trovata avrenno pensato che fossi morta- spiegò quello che già sapevo.

-Va bene.-

Non potevo dirgli di certo che supponevo che Randon fosse uno stregone.
Non mi avrebbe mai creduto.
Avrei dovuto far tutto da sola.

POV LIDIA

-Randon, non mi va di andare a vedere i Giochi. È sembre la stessa storia. Due tizi che fanno a gara per chi fa cadere prima l'altro dal cavallo.
Non è per me- dissi buttandomi sul letto.

Randon era ancora in piedi.
Era venuto per invitarmi ad ammirare la penultima gara ma ero stanca di Cavalieri che volevano gongolarsi per quale armatura brillasse di più.

-Allora cosa vuoi fare? In fondo sei nuova della zona. Vuoi ammirare qualcosa in particolare? Il castello o i giardini...-tentò grattandosi il mento -no, guarda, vedi tu- alzò le mani e aveva un'espressione triste sul volto ma era così palesemente finta che risi.

Non che ci fossero molte attrazioni nel castello, quindi, "o la minestra, o buttati dalla finestra" come diceva mia nonna.

-Non prendete in giro le mie maniere antiquante, siete voi che siete troppo avanti per me, madame- disse facendomi un occhiolino.

Giusto, Merlino non era ancora ri-comparso e non avevo nessun idea di che fare in questa situazione.
Non ero nemmeno certa che esistesse questa situazione ma cominciavo a farmene una ragione.
Avrei trovato un modo.

-Ma Merlino scompare spesso? Dico, e normale che lo faccia?-

Non volevo nemmeno pensare che sarei stata in quel posto ancora una settimana. Non perché non mi piacesse ma mi mancava la mia vita.
Sembrava di vivere in un sogno o una fiaba ma poi ci si sveglia e si pensa "ah, se magari fosse vero"...ma è solo un'idea.
Nessuno si aspetta che poi si avveri.

-A volte- disse alzando le spalle -se vuoi possiamo andarlo a cercare. Vediamo se é tornato.-

-Se fosse tornato non lo saprebbero tutti?-

-Non sempre. Il castello è grande e con tutta la gente che ci vive è difficile saperlo. Poi non mangia quasi mai in sala, ma nel suo studio.
A volte ci accorgiamo che è tornato dopo mesi o magari se ne va e torna ma nessuno si accorge che era mancato. Ma non è chissà quale mistero.
Va per paesi cercando medicinali ed erbe particolari, cose da curatori, nulla di preoccupante e poi se fosse stato un male il Re avrebbe già preso provvedimenti.-

-Mi sa che è meglio se lo cerchiamo- o sarei morta li ad aspettarlo.

Ci girammo quasi tutto il castello, è non era come girarsi casa mia, proprio per nulla.
Chiedemmo in giro ma nessuno sembrava averlo visto.

-E se fosse nel suo studio?- chiesi ricordando che aveva detto che Merlino passava li il suo tempo.

Lui si girò e lo seguii verso quelle che avevo scoperto fossero le celle. Non ci fermammo ma continuammo a scendere finché non vedemmo la caverna e una porta.
Si avvertì un intenso calore e dei strani ringhi ma non volli controllare per paura di rimanerci incenerita.
Ma ero tanto curiosa.

-Cos'è questo rumore?- chiesi tra lo spaventato e il curioso.

-Il drago- disse alzando le spalle.

-Cosa? Esistono?- chiesi meravigliata.

Annuì.

-Hai mai visto il drago?- gli chiesi.

-No, nessuno l'ha fatto da un secolo a questa parte.-

-Ma allora come fai a dire che c'è un drago?- cioè, si fidava delle parole di vecchi di cento anni prima che probabilmente avevano le allucinazioni?

-Perché e così, come so che gli Dei sono sempre con noi- disse sicuro di sei.

-Sai che nella mia epoca si crede in un solo Dio?-

-Uno solo? Ma come fa uno solo a fare tutto? Lui non può aver creato tutto ciò da solo. È ovvio che il tuo Dio sia falso.-

-Potrei dire lo stesso dei tuoi. Ciò fate riti e sacrifici agli Dei e cose del genere?- ricordai i libri di miti che avevo letto da piccola. Erano belle storie per una bambina ma poi si cresce.

-Teoricamente. Ma solo gli accampamenti druidi e non ne sono rimasti chissà quanti. Di sacrifici umani ormai non si praticano quasi più, però.-

-Fantastico, entriamo- dissi indicando la porta dello studio.

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