Canzone del capitolo: Next to me degli Imagine Dragons.
Buona lettura ;)«Cinque»
Le urla dei miei amici.
«Quattro»
Elijah che si accinge a stappare la bottiglia di spumante.
«Tre»
Katherine ed Eros intenti a fare video per immortalare il momento.
«Due»
Mia madre che mi guarda con le lacrime agli occhi mentre batte le mani come una bambina.
«Uno»
La sua presenza attraverso la collana che porto al collo e stringo con possesso.
«Augurii»
La bottiglia di spumante viene aperta, facendo partire il tappo, e in meno di due secondi mi ritrovo abbracciata in mezzo a tutti loro. La mia salvezza, la mia famiglia.
«Diciotto anni cazzo» esclama Elijah una volta che ci siamo staccati dall'abbraccio «Mi sembra ieri che la professoressa di storia ci costrinse a sederci vicino»
«Già, mi ricordo quel giorno» rispondo ridendo. Ancora non conoscevo bene i gemelli, la loro reputazione di casinisti li precedeva e sapevo che mamma non avrebbe approvato una mia amicizia con loro. Ma Dio solo sa quanto quel giorno mi sia servito.
«Siamo proprio un bel gruppo» esclama Katherine sorridendo, appoggiando un braccio sulla mia spalla e quella di Eros.
«Ora basta, avanti. Lasciatemi mia figlia» esclama mamma sbucando da dietro la spalla di Eros. Tiene tra le mani degli oggetti che inizialmente non riesco a riconoscere ma il tempo di realizzare e i miei occhi sono diventati lucidi.
«Mamma ma questi sono...»
«Dopo che Alan è morto» inizia a dire con molta difficoltà «ho pensato subito ha buttare tutto. Così sono andata in camera sua» e una risata malinconica fuoriesce dalle sue labbra.
Ricordo perfettamente quel giorno.
Appena il suo subconscio realizzò quello che era successo, investendola completamente, corse come una furia verso la sua camera. Iniziò a svuotare l'armadio buttando tutti i vestiti a terra, ruppe la lampada scagliandola contro il muro e staccò tutti i poster. Quel poco del sua vitalità che era rimasto, in quel momento svanì del tutto.
Gridava disperata, grida laceranti. Io e i nonni provammo a fermarla ma non ci diede ascolto. Si fermò solo quando, aprendo i cassetti della sua scrivania, trovò i due oggetti che ora tiene in mano: il suo diario e il quaderno delle canzoni.«Penso che a lui farebbe piacere se li avessi tu, soprattutto come regalo per questo giorno speciale»
Con gli occhi lucidi la abbraccio. Niente può comparare un regalo del genere. L'intera vita di mio fratello nelle mie mani.
«Grazie» le sussurro all'orecchio. Dopo qualche minuto passato così, in silenzio, solo ad abbracciarci, mi stacco da lei e le asciugo le lacrime che nel mentre hanno iniziato a scendere.
«Ora basta lacrimoni» dice facendo lo stesso con me «Questo è il tuo giorno, goditelo. Vai con i tuoi amici a festeggiare. Diciotto anni si compiono una volta sola nella vita»
«La riporteremo sana e salva Cheryl» dice Katherine alzando la mano in segno di giuramento, portando tutti a ridere.
«Vi voglio a casa per le 6»
«Avanti Cheryl, un po' più di corda» si lamenta Eros.
«è solo mezzanotte e un quarto, ne avete di tempo per spassarvela. E poi dovete riposarvi per questa sera»
STAI LEGGENDO
Il Figlio Del Diavolo (NON CONCLUSA)
Romance«Il diavolo viene comunemente chiamato "lucifero" Cameron. E sai cosa significa?» dico con voce rassicurante cercando di frenare il lungo flusso dei suoi pensieri. Lui, tremando, si limita a guardarmi, con la paura e l'ansia che contaminano i suoi g...