《Bimba.
La mia vita non è mai stata più piena.
E ora ti vedo qui, che ascolti la mia voce stridula,
Facendo finta che non ti importi niente.
Oh, sei capissi.
Oh.
Capisci.
diavolo, capisci che devi salvarmi.
Salvami.
Salvami dall'oscurità... da questa assurda oscurità che mi sta prendendo. Sta attanagliando il mio cuore, il bambino che è in me ha provato a scappare fin troppe volte...e adesso non ce la faccio più
A scappare da solo.
Ho bisogno di essere salvato.
Di essere salvato da te
Riportami in vita, bambina.
Che così con riesco più a vivere.
Il paesaggio che vedo quando mi siedo qui.
Mi siedo qui, sul bordo di questo precipizio, e guardo in basso...ho paura che non riuscirò mai più a volare. E non voglio volare per arrivare da altre parti.
Voglio volare per avere te.
Mi siedo qui, guardo la nebbia avanti a me.
Vedo aghi di pino che fluttuano in aria.
Anche loro volano, e io no.
E dammi della polvere di fata, allora, se proprio vuoi.
Fai ciò che puoi. Ma ti prego, salvami.
Salvami da tutto questo, che io non ce la faccio più a continuare.
Sono un codardo, uno stupido, un dannatissimo idiota che crede ancora di poter essere potente, e invece sono solo perso.
Ho solo bisogno di essere salvato, e ho tanta tanta paura.
non riesco più a capire cosa è giusto e cosa no.
Ho urlato troppo.
Ho sempre urlato troppo, e mi sono nascosto nel corpo di un bambino per non mostrare quella che in realtà era la mia paura del non essere ciò che volevo.
Avevo un figlio.
Lo sai bene.
Lo so, che lo sai.
e purtroppo non può perdonarmi.
Ma almeno tu, salvami dall'oscurità che è in me.
Il mio cuore non può più sopportare tanto ormai.
Ormai il mio cuore è solo una grande catasta, satura di rimasugli violenti appartenenti ad una notte scura come la triste anima di un caro defunto.
Così mi sento io, defunto.
Prendi in mano il mio cuore.
È nero, è sporco.
Mi sento sporco, mi sento sazio.
Aiutami, salvami.
se non pensi sia possibile, uccidimi.
Che la vita senza senso alla fine ha come unico scopo quella di buttarla via. Sei felice di quello che ti è successo? Tu che per tutta la vita hai tanto sofferto, e adesso hai un'inferno, e non sai come uscirne.
Ne vuoi veramente uscire? O ti diverti a bruciare con lui? A piangere tra quelle ardenti fiamme, che hai paura non si spegneranno mai?
Tu, almeno tu, sai volare?
Che io non ricordo più come si fa, amore mio.
Non ricordo più come si fa.
Non ce la faccio più...
Mi sono perso.
Mi sono perso.
Sai, mi sono perso.
Salvami.
Ti prego.
Non so più come si vola.》
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𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒃𝒍𝒖, 𝒍𝒖𝒄𝒊 𝒈𝒊𝒂𝒍𝒍𝒆.
ŞiirStanza blu, luci gialle è una raccolta di scritti, tra poesie e piccole storie, che ritengo semplicemente come un pretesto per sfogarmi, ascoltando musica bei tempi morti. Sarei felicissima, se sapessi che qualcuno può ritrovarsi in ciò che scrivo...