lacrime rosso sangue

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Note di ispirazione malinconica volano sopra alla mia testa, mi sfiorano ma non le prendo. Sono stanco.
Fa fare un sorriso a quest'uomo intriso di male.
Dolore, i miei occhi fanno male.
E così, come il rumore delle onde anche io, nella mia tranquillità, ti prego di darmi un'altra chance.
Dammi un'altra notte, solo un ultimo salto su quel letto sempre freddo e duro, duro come la notte.
dammi un'altra chance, stanotte.
Le mie lacrime hanno paura di colare per te.
Eppure è l'unica cosa che riesco a fare. Piangere, per te.
Il silenzio della stanza è troppo rumoroso, e ciò che guardo non mi piace, ciò che invece vedo sembra poetico.
Hai bisogno di spazio o tempo? Oppure spaziotempo? Ciò che ci separa è una distanza che non ci appartiene, e in un mondo come questo riesco a sentire il profumo delle tue dolci guance anche se non lo assaporo veramente.
Riesco a vedere nei tuoi occhi lo scuro paesaggio di questo immenso universo, anche se di stelle non riesco a catturarne neanche una, come farfalle, di quando eravamo piccoli. Per me erano pipistrelli.
Le battute divertenti di quando sei concentrata e precisa, il tuo pensare ad altro quando cammini, con quella tua aria disinvolta, come se nulla ti colpisse e allo stesso tempo come se tutto ti ferisse.
Attenta, non parlare troppo. Non urlare, che poi non sento la musica, e non posso far poesia su di te.
Ascoltami, solo per un attimo. Cerca di capire il perché di queste lacrime rosso sangue.
Marchiano la mia pelle e non se ne andranno, saranno sempre un ricordo.
Mi ricordo di quando un fiore si è posato sulle tue labbra, su un prato autunnale freddo come le coperte che piacciono a me. In quel momento la tua pelle aveva preso un colorito rosso perfetto. Sembravi quel fiore, sembravi così presa da quella bellezza, non avevo la forza di dirti che quel fiore lo avevo messo io.
Speravo che pensassi che quel fiore l'aveva trasportato il vento sulle tue labbra. Speravo pensassi che fosse un segno del destino. E invece cosa hai pensato? Adesso le tue lacrime viaggiano insieme alle mie, ma a cosa stai pensando?
Le mie mani tornano fredde. Quel calore che avevano quando le stringevi, non c'è più. Non c'è e io mi sento mancare l'aria. La stessa aria che non posso respirare, che non sento nelle narici. Che vita triste, piena di rimorsi e rimpianti. Eppure con te, mi sembrava vota davvero.
Ora queste lacrime stanno riempiendo con un rumore assordante i miei occhi scuri, come la palandrana nera che sto indossando, mentre cerco di vedere il paesaggio cupo fuori dalla finestra, che piano piano, si sta tingendo di rosso.
Sei riuscita a far sorridere un uomo morto.
Con quale facilità quel tuo sorriso imperfetto è riuscito a farlo piangere.
Era un uomo, non un ragazzo.
Ma era uno schiavo delle tue labbra carnose, era uno schiavo dei tuoi occhi candidi e dei tuoi capelli soffici che gli ricordavano ciò che di bello c'era ancora in un'infanzia mai vissuta. Era schiavo della luna, e tu per lui, eri la sua.
I miei occhi sono indolenziti, fanno male.
Le lacrime iniziano ad asciugarsi, formando una crosta sulla pelle che dovrò fregare via con una spugna.
come sei riuscita a farmi piangere?
Era forse quel tuo dannato sorriso che amavo, quando eri ancora qui?
Oppure quelle tue curve che tu non vedevi, le tue mani che odiavi, con quelle unghie corte, nervosamente morsicate per tutto ciò che avevi da tenerti dentro?
E quanti sforzi, quando eri giù, per vedere un tuo sorriso.
Oh... amore mio. Ti vedo adesso, da sola, sapendo che da me non tornerai mai, e quasi mi sento stupido per averti amato così tanto.
Hai martoriato il mio cuore, sai?
Ci hai messo un piede sopra, a quel cuore nero e piccolo, che quasi a malapena si vedeva nella penombra di una stanza chiusa da tanto tempo.
Hai raccolto i suoi pezzi con quelle tue piccole mani, e ne hai assaporato il profumo per l'ultima volta, prima di rimetterlo nel mio petto, distrutto.
Spezzato.
Rotto.
Frantumato.
Quel poco sangue che mi rimane è ancora caldo se penso a te.
Ma dai miei occhi esce solo sangue freddo.
Che mi ricorda che,
dopotutto,
anche se non vorrei,
Ti amerò per sempre.

𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒃𝒍𝒖, 𝒍𝒖𝒄𝒊 𝒈𝒊𝒂𝒍𝒍𝒆.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora