luna e sole

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"Non mi interessa. Non mi importa. Non è così che voglio vivere."
Posò la testa sul cuscino, quel cuscino che ormai sapeva di lacrime salate e amare, aveva ancora l'odore di lui. E chiudendo le labbra le sembrava di guardarlo negli occhi.
"Non importa". La sua gola dolorante diceva il contrario.
"Sii più bella. Sii più sua."
Si ripeteva... e credeva che potesse cambiare qualcosa.
Ciò che le sembrava un loop infinito di ricordi e parole finivano in realtà con un'assorta serie di onde nei suoi pensieri che ricordavano il mare. Il mare. Oh, il mare.
"Naviga. Nuota con me"
"Abbi pietà di me, perché non so nuotare"
"Ti insegnerò io."
Si tenevano per mano e guardavano davanti a loro. Ciò che vedevano era solo una distesa dorata di un prato azzurro che sembrava la loro coperta preferita.
"Distenditi e amami."
In un attimo l'orizzonte era sparito. La luna sembrava una fetta biscottata con una crema spalmabile al cocco sopra. Non marmellata, cocco. Quel cocco che ad entrambi piaceva. Sentimenti di bambini. Niente ricchezza, niente tradimento, niente soldi, solo sorrisi strazianti ricolmi di angoscia, indossati da due bambini che avevano smesso da poco di giocare con le bambole.
"Mi ricordi la luna in cielo, la sera. Ti infrangi nei miei occhi e mi pugnali al buio."
La sua ansia quando lui le parlava cresceva. Non la guardava neanche negli occhi. Che amore che le provocava. Amore, che parola grossa.
"E tu mi sai di mattina, di sole"
"Sono caldo?"
"rinasci"
Si avevano, ma avevano paura di non farcela.
Erano contenti ma non erano felici.
Erano belli, ma non erano splendidi.
Erano vivi. Ma non lo erano.
Lei era per lui un ritratto di bellezza che ancora doveva comprendere, del quale ancora doveva assopire l'essenza. Lei per lui doveva solo averne pietà.
Pietà. Pietà, abbi pietà.
Faceva male.
"Il fatto che tu ti sia rovinata per me."
Riprese. Non mi importa, non mi importa.
"Mi dimostra quanto non mi amassi"
La gola le faceva male. L'ansia cresceva, il cuore quasi smetteva di battere. Come quando sai di averne combinata una grossa, e il cuore inizia a pensarti nel petto, inizia a pesarti così tanto che è come se sprofondasse lentamente, e quasi quasi hai solo voglia che accada. Che di sentimenti non riesci a reggerne più, e d'altra parte vorresti solo provare quelli.
"Come sei tu. Che volevi rovinarti prima ma non hai mai avuto il coraggio."
Abbi pietà
"Eri come le onde del mare. La luna, eri il mio cielo, le mie nuvole e la mia realizzazione migliore."
La testa sul cuscino le iniziava a far male. Già sapeva cosa sarebbe accaduto. Gli occhi chiusi, per non far scendere le lacrime.
Abbi pietà
"No, voglio che tu pianga. Voglio che tu veda, che tu reagisca. E voglio vedere le tue lacrime bagnate di speranza il cuscino degli incubi."
Non una parola.
Lei non era più umana. Non era più luna. Non era più onde.
Lui non era più mattino, non era più profumo di pesche, non era più sole.
Loro non erano più.
Abbi pietà.
"So che vuoi sentire un colpo."
E un colpo partì
Uno di loro mai più avrebbe potuto resistere così.
Erano due bambini che ancora non avevano imparato ad usare gli strumenti necessari per vivere come granelli di sabbia in un acquario.
Ha avuto pietà.
Non l'avrebbe mai fatto. Ora due corpi erano distesi su quel letto che sapeva di macigni, pesanti quanto erano i loro cuori.
Un sospiro. Un pianto. Nulla più.
Fine.
E quel giorno di ottobre. Quando lei salì sul tetto per l'ultima volta, sperando che sarebbe stata davvero l'ultima, guardò il sole sorgere.
Lui era mattina. Lui, era il sole.
E lo sarebbe sempre stato. E adesso faceva parte del cielo. In un modo o nell'altro. I due sempre si sarebbero ritrovati, eppure allo stesso tempo non l'avrebbero mai più fatto.
Pensi che vedrai una Luce, o che vedrai il buio?
Dove andiamo quando moriamo?
Ti dico solo una cosa... Quando guardi il sole e la luna, il giorno e la notte, il cielo e le stelle, ricordati di avere pietà di te. Che ci sono due ragazzi, lassù, che stanno ancora guardandosi negli occhi, chiedendosi se mai un giorno riusciranno ancora a far incontrare le loro passionali labbra insieme, che si chiedono se, sfiorando gli atomi di qualcosa che è più importante delle stelle e del tempo, riusciranno a sentirsi.
E tu, abbi pietà di te. E ricordati, che se lo vuoi, sarai sole e luna.
E lo sarai per te.

𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒃𝒍𝒖, 𝒍𝒖𝒄𝒊 𝒈𝒊𝒂𝒍𝒍𝒆.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora