Capitolo 4.

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Minho, un po' incerto sul da farsi, spostò lo sguardo sulla mano del corvino, che nel mentre vagava lungo i suoi addominali. Pian piano essa scendeva sempre di più, fino a soffermarsi sul bordo dei pantaloni di Minho. Questo risvegliò Jisung da ciò che stava accadendo, fermandosi immediatamente.
-"Sì, hai messo su un po' di muscoli. Complimenti." Disse semplicemente, per poi girarsi ed uscire dagli spogliatoi.

Minho rimase lì, immobile, ancora a dover realizzare cosa era appena accaduto. I due avevano sempre preso il loro "flirting" come un gioco, uno scherzo. E se qualcosa stesse cambiando tra i due?
Nah, ma che vado a pensare. Minho infilò nuovamente la maglietta ed uscì dagli spogliatoi.

Al suono della campanella, gli studenti finalmente poterono ritornare a casa. All'uscita, Minho aspettò Jisung nel cortile della scuola, come al solito. Non appena lo vide tra la folla, lo fermò.
-"Hey... allora oggi vengo da te." Gli ricordò.
-"Oh, cazzo... è vero." Ribatté Jisung.
-"Non essere così volgare!" Lo sgridò Minho, ridacchiando, facendo così scoppiare a ridere l'altro.

-"Aah, non sai quanto so essere volgare in certe situazioni." Rispose il corvino, facendo l'occhiolino all'altro.
-"E invece già un'idea me la sono fatta. Prima sembravi essere molto preso mentre toccavi i miei addominali." Jisung spalancò gli occhi, arrossendo impercettibilmente. Si girò, puntando gli occhi sul marciapiede, camminando a passo svelto.

A quel comportamento Minho scoppiò in una fragorosa risata.
-"Aww, che carino, ti sei imbarazzato!" Lo prese in giro lui.
-"S-stai zitto. Non è affatto vero." Ribadì Jisung, incrociando le braccia.
Arrivati al semaforo, le loro strade si separarono.

-"Ci vediamo oggi pomeriggio da me. E sii puntuale, idiota." Gli ordinò il corvino.
-"E ti pare che faccio ritardo per il mio gattino?" Minho accarezzò la guancia di Jisung, che intanto lo stava fulminando con lo sguardo. "Va bene, va bene, la smetto. A dopo." Lo salutò il più alto, per poi dirigersi verso casa sua.

Arrivato a casa, Jisung si buttò sul letto, esausto. Era stata una giornata davvero pesante. Chiuse gli occhi, e numerosi pensieri iniziarono a vagare per la sua mente.

Dio, ho davvero toccato gli addominali di Minho. Non lo vedevo senza maglietta da secoli. È stato... strano. Una sensazione strana. Non mi sono mai sentito così con lui.

Venne risvegliato dalle sue mille fantasie grazie al suono di una notifica. Prese il telefono e vide che era il suo amico Hyunjin a scrivergli.

Drama Queen 👑💅
Jisung
Jisung
Jisungieee
JISUNG
DIO CANE DOVE SEI
JISUNG
PORCA PUTTANA RISPONDI

Me
CALMATI
SONO QUI
ORA RESPIRA E DIMMI COS'È SUCCESSO

Drama queen 👑💅
Ok ok, scusami.
Allora...
Sento il bisogno di sfogarmi con qualcuno e penso che tu sia la persona più adatta con cui parlarne.

Me
Certo, dimmi tutto

Drama Queen 👑💅
Va bene
Allora...
Ieri, quando sono andato a casa di Felix, la cosa è andata oltre. Ha iniziato a stuzzicarmi e provocarmi, sussurrarmi cose alle orecchie, e non ho resistito. Quelle cose sul mio collo... le ha fatte lui.

Me
Sì, dovrei fingermi sorpreso?

Drama Queen 👑💅
Bastardo.

Me
L'avevo capito già da un po', amico.
Comunque, fatti dire una cosa.
Per ora io non lo dirò agli altri se è questo ciò che vuoi, ma penso che dovresti dirglielo prima o poi. Loro si fidano di te e non vorrei che il nostro rapporto si rompesse così.

Drama Queen 👑💅
D'accordo, seguirò il tuo consiglio...
Grazie mille <3

Me
Di nulla <3

Soddisfatto, posò il telefono al suo fianco.
Finalmente sapeva che la storia di Felix e Hyunjin non era solo una fantasia. Passò qualche ora, finché Minho arrivò sotto casa sua e citofonò. Jisung uscì di corsa dalla sua camera ed andò ad aprire la porta.

-"Heyla, entra pure." Gli disse, facendosi da parte per farlo passare.
I due si diressero in camera e non persero altro tempo. Il corvino prese una seconda sedia per l'amico e la poggiò vicino alla sua, alla scrivania.
-"Allora... Di che materia stiamo parlando?" Cominciò Minho, ottenendo un'occhiataccia da parte di Jisung.

-"Certo che sei veramente un idiota. È storia." Gli ricordò il corvino.
-"Sì, giusto. Susu, cominciamo, così magari dopo ci avanza anche del tempo." Propose Minho.

I due si misero immediatamente al lavoro, e nel giro di due ore terminarono il loro lavoro. Ormai era sera, saranno state le 19, perciò Jisung propose al suo amico di rimanere a cena da lui. Senza pensarci due volte, accettò.

-"I miei dovrebbero tornare dopo cena, hanno dovuto sbrigare un impegno." Spiegò Jisung.
-"Già, un impegno o forse..." Minho ghignò.
-"Ma stai zitto! Giuro che ti faccio male, Lee Minho." Lo minacciò Jisung.
-"No, grazie, non ci tengo." Ribatté Minho, ridacchiando.

I due si diressero in cucina.
-"Che vuoi mangiare?" Chiese Jisung.
-"Scegli tu. Basta che sia cibo e fin lì mi va bene." Disse Minho, con un sorrisetto sul volto.
-"Allora mangeremo kimchi stasera, è l'unica cosa che ho."

E così, i due ragazzi cenarono tranquillamente insieme. Nel mentre arrivarono anche i genitori di Jisung, che salutarono il suo amico, sorridendo, per poi dirigersi nella loro camera da letto.
Sparecchiata la tavola, si buttarono entrambi sul divano.
-"Hey... Ti va se resti a dormire da me?" Gli domandò Jisung, guardandolo.

-"Solo se sarò nello stesso letto del mio amoruccio." Ribatté Minho, leccandosi le labbra.
-"Parli di Hobi? Non vede l'ora di tirarti un altro calcio nelle palle." Rispose ironicamente Jisung.
-"Io parlavo di te! Ora sono offeso." Disse Minho con un broncio sul viso.

-"Uffa, vieni qui." Jisung si avvicinò a lui e lo abbracciò. "Ritardato." Sussurrò poi.
-"Ti voglio bene anch'io." Ripose Minho sorridendo, ricambiando l'abbraccio.
-"Su, ora andiamo in camera da letto." Disse Jisung, facendo ghignare Minho.
-"Non aspettavo altro~" Sussurrò poi con voce roca.

Jisung ridacchiò, ed i due si diressero nella sua camera di nuovo.
Il corvino si tolse la maglietta, mentre gli occhi di Minho erano puntati solo ed esclusivamente su di lui.
Decise di stare al gioco. Iniziò a togliersi lentamente i pantaloni, per poi mordersi il labbro inferiore e raccogliere da terra il suo pigiama.
Lo indossò e si distese sul letto, guardando l'altro.

Minho si tolse la maglietta, e si mise sopra il suo "amico".
-"Cosa vuoi fare stanotte?~" Gli chiese poi. Jisung si avvicinò lentamente alle labbra dell'altro, per poi sussurrare.
-"Dormire. Ho sonno." Detto ciò, Minho si arrese e si distese di fianco all'altro.

-"Uffa, non ne ho voglia." Disse, per poi abbracciarlo da dietro. Così, il suo petto toccava la schiena di Jisung. Il corvino stava per addormentarsi, ma l'amico si avvicinò maggiormente a lui.
-"Hey, Minho..." Lo chiamò in un bisbiglio. "C'è qualcosa di duro che mi tocca."

ᖴᒪIᖇT -|ᴍɪɴsᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora