Capitolo 21.

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Jisung non riuscì a dormire per tutta la notte. La ragione era ovvia: Minho. Era ormai la quinta volta che continuava a ripetersi a mente le parole che avrebbe dovuto dirgli (e, probabilmente, non sarebbe riuscito a dirne neanche la metà).

Dormì nemmeno due ore. Arrivò a scuola e, sorprendentemente, Minho era lì. Era lì, all'ingresso. Un ampio sorriso, per la prima volta in quella settimana, comparve sul volto di Jisung.

Non osò avvicinarsi a lui, ovviamente, eppure le cose erano piuttosto complicate, essendo in classe insieme e in banchi vicini.
Il corvino seguì a fatica le lezioni a causa del sonno e l'ansia per l'uscita che avrebbe dovuto affrontare con Minho qualche ora dopo.

Terminate le lezioni, tutti gli alunni tornarono a casa.
Quanto gli mancava a Jisung avere Minho al suo fianco mentre camminavano e scherzavano assieme.
Sperava solamente che tutto si sarebbe risolto.

Arrivato a casa si preparò velocemente, indossando un paio di jeans chiari ed una felpa bianca, poi si sistemò i capelli ed ogni dettaglio del suo viso.
Attese qualche minuto, e poi uscì di casa.

Arrivò sul luogo prestabilito con un anticipo di circa 20 minuti. Non si sarebbe permesso di fare ritardo in quell'occasione. Nell'attendere Minho, continuava a ripetersi a mente il solito discorso.

Quando finalmente lo vide entrare dalla porta, prese un profondo respiro e richiamò la sua attenzione, facendo segno di avvicinarsi con la mano. Così, il castano si sedette di fronte a lui.

-"Hey... t-ti ho preso un milkshake. Il tuo preferito." Mormorò Jisung sorridendo timidamente, avvicinando a Minho il drink. Quest'ultimo lo prese silenziosamente ed iniziò a sorseggiarlo senza dire nulla.

Anche il corvino fece lo stesso con quello che aveva preso per sé stesso, creando un silenzio piuttosto imbarazzante tra loro due.
-"Allora, siamo qui per un motivo. C'è qualcosa che devi dirmi, no?" Domandò freddamente Minho, rompendo quel momento di tensione formatosi.

-"Io..." Jisung prese un profondo respiro, ed abbassò lo sguardo. "È una lunga storia... ma è necessario che te la racconti." Disse, riportando poi lo sguardo sul ragazzo di fronte a te.
-"Racconta allora, ti ascolto." Ribatté quindi quest'ultimo.

-"Qualche settimana fa Jooyeon mi ha "chiesto" di diventare 'suo amico'. Non avevo altra scelta, non mi avrebbe lasciato in pace finché non avessi accettato, come ha sempre fatto. Lo sai anche tu. E così, gli ho detto di sì. Sarò sincero, inizialmente mi è stato simpatico. Era dolce, divertente... mi fidavo di lui. E sono stato uno stupido. Non avrei mai dovuto farlo. Ho perso una scommessa giocando con lui, e la scena che hai visto quel giorno... mi aveva chiesto di baciarlo come penitenza. Io gli ho detto di no perché amo te, e fortunatamente non è successo nulla, perché sei arrivato tu. Si è anche, umh... scusato. Ti prego di credermi Minho, non sopporto l'idea di perderti."

Il castano annuì lentamente, dopodiché alzò lo sguardo verso l'altro e sospirò.
-"Hai già pagato?" Domandò, ignorando totalmente tutto ciò che Jisung aveva appena detto.
-"Sì, ma non hai-" Minho non lo lasciò finire di parlare che già era fuori dalla caffetteria.

Il più basso lo guardò allontanarsi e lasciò scivolare la testa sulle sue braccia, sospirando.
-"Che cosa devo fare... non è colpa mia, non ho fatto nulla di male..." Mormorò tra sé e sé, torturandosi il labbro inferiore per trattenersi dal piangere.
Uscì anche lui dopo non molto e si fece un giro per tentare di distrarsi.

Minho corse a casa e subito dopo si chiuse in camera sua per pensare. Si distese sul letto e rimase a fissare il soffitto per un tempo indeterminato.
Voleva credere a Jisung, lo voleva davvero. Non riusciva a stare senza di lui, sperava così tanto che stesse dicendo la verità.

Voleva aspettare ancora un po' per decidere cosa fare. Non voleva davvero lasciare Jisung. Avrebbe solo voluto una prova che tutto quello che gli aveva detto era vero, voleva avere la certezza di saperlo.

Passò qualche giorno da quell'incontro. I due si ignoravano totalmente, o almeno ci provavano, visto che qualche volta durante le lezioni capitava che si beccavano a fissarsi a vicenda.
Una domenica pomeriggio, a Minho venne finalmente un'idea che avrebbe potuto salvare tutto.
Forse dovrei solo "parlare" con l'interessato.

Così, la mattina seguente arrivò a scuola e la prima cosa che fece fu cercare il famoso ragazzo dai capelli rosa. Girò corridoi e corridoi, finché non lo trovò. Rimase a guardarlo da lontano, notando fin da subito che sembrava essere diverso dal solito. Aveva lo sguardo basso mentre camminava, mentre le sue mani erano infilate nelle tasche dei suoi jeans neri.

Prese coraggio e si avvicinò a lui, facendogli notare la sua presenza, cosicché potesse alzare lo sguardo.
-"Jooyeon. Abbiamo bisogno di parlare." Disse freddamente, tenendo lo sguardo fisso su quello dell'altro. Quest'ultimo annuì, capendo immediatamente a cosa si riferiva.

-"Minho, vorrei chiederti scusa." Disse inaspettatamente. "Vorrei chiederti scusa per tutto. Jisung... sì, mi piace. Ma non voglio mettermi in mezzo a voi due. Andrò avanti, lo dimenticherò. E sono stato un coglione, mi dispiace così tanto per quello che ho fatto." Continuò, distogliendo lo sguardo.

-"Oh, io... non me l'aspettavo. Lo apprezzo davvero. Sono felice che tu abbia capito i tuoi errori e te ne sia pentito." Ribatté, sorridendo leggermente. "Ma adesso avrei bisogno di chiederti una cosa." Così Jooyeon annuì con un sorriso forzato e riportò lo sguardo sul ragazzo di fronte a sé.

-"Io credo a Jisung, ma... ho bisogno che tu mi confermi quello che mi ha detto. Sii sincero, quello che ho visto... era contro la sua volontà?" Domandò. L'altro annuì lentamente.

-"Sì. Io, ecco... siamo diventati amici. Ma era solo una scusa per avvicinarmi di più a lui... Minho, non mi metterò nuovamente tra voi due. Ma sul serio, Jisung sta male per questo. Lui ama te. Vuole te. E... se lui è felice, lo sono anch'io. Parlagli, ti prego." Gli confessò Jooyeon. Sembrava, per forse la prima volta, essere sincero. A quelle parole, Minho sorrise ampiamente.

-"Sono felice che tu mi abbia detto questo con sincerità, e... mi spiace per te. Vai avanti, mh? Grazie, e non ti preoccupare, solo dagli errori si impara a migliorare." Disse il castano con un sorriso in volto, il primo di quel pessimo periodo.

Anche Jooyeon sorrise.
-"Sei così fortunato ad averlo." Detto ciò, i due ragazzi si separarono.
Minho trascorse quella giornata scolastica non facendo altro che pensare a Jisung, sorridendo involontariamente.

Decise comunque di non dirgli nulla a scuola. Voleva parlargli per bene.
Così, terminate le lezioni, prese il telefono ed aprì la chat con Jisung, mentre si trovava sulla sua via per tornare a casa.

Me (Minho)
Jisung, oggi puoi uscire?
Ti devo parlare.

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Niente ragazzi 😜😜😜
La fine si avvicina. ODDIO NO PERÒ DETTO COSÌ SEMBRA ORRIBILE

ᖴᒪIᖇT -|ᴍɪɴsᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora