Capitolo 9.

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Minho sospirò.
-"Non lo so nemmeno io, Jisung." Ribatté. Il corvino si raggomitolò vicino al ragazzo.
-"Siamo stati sempre migliori amici, abbiamo sempre scherzato su certe cose, e adesso guarda cosa abbiamo fatto." Disse Jisung ridacchiando, facendo fare lo stesso a Minho.

-"Sarò sincero con te." Disse il castano guardandolo negli occhi. "È da un po' di tempo che ho iniziato a vederti in una maniera diversa. E vorrei che noi fossimo più di semplici migliori amici..." Jisung arrossì leggermente, per poi sorridere.

-"Senti, ti lancio una proposta." Disse Minho, catturando la piena attenzione di Jisung. "Che ne dici se proviamo ad uscire insieme come più di semplici amici... per chiarire le nostre idee. E poi, se ne avrai voglia..."
-"Sì?" Chiese Jisung, emozionato.
-"Ecco, potresti essere il mio ragazzo." Disse poi, con un piccolo sorriso sulle labbra.

Jisung lo ricambiò, ma tentò di nasconderlo; rimase in silenzio per un po', per creare una sorta di suspance.
-"D'accordo, si vedrà." Disse successivamente.

I due si rivestirono e si sedettero sul divano a guardare la TV. Dopo circa mezz'ora i genitori di Jisung arrivarono a casa.
-"Hey, Jisungie, siamo a casa!" Esclamò la madre. "Oh, ci sei anche tu Minho." Disse poi sorridendo. Non appena entrarono in casa, il piccolo Hoseok corse verso di loro.

-"Eomma! Appa!" Esclamò, sorridendo dolcemente, per poi abbracciarli. "Mi shiete mancati tatto." Disse. La madre ridacchiò, intenerita, e lo prese in braccio. Il piccolo Hobi e la madre iniziarono a chiacchierare, mentre il padre si diresse da Jisung e Minho.

-"Allora, che avete fatto durante la nostra assenza?" Domandò poi. Minho tentò di trattenersi dal ridere, girandosi per non farlo notare. Jisung gli diede un colpetto con il gomito.
-"Sì, uhm... abbiamo... giocato." Rispose Jisung, maledicendosi a mente.

-"Oh, capisco. Videogames?" A quelle parole Minho scoppiò in una fragorosa risata. Jisung lo guardò minacciosamente, e ridacchiò nervosamente.
-"Sì, ma Minho è troppo bravo e non sono uhm riuscito a stargli dietro." Rispose fulminando il castano con lo sguardo.

Hobi, nel mentre, sussurrò qualcosa all'orecchio della madre, che subito spalancò gli occhi.
-"Jisung? Perché Hoseok dice di averti sentito urlare?"

-"Uhm-" Jisung iniziò a ridacchiare nervosamente, grattandosi il capo.
Porco dio, sono nei guai. Minho nascose il viso nelle mani, ridendo silenziosamente.
-"Invece di ridere dammi una mano stronzo." Bisbigliò Jisung.
-"Uhm sì mi sono ecco... fatto male cadendo dal letto. Sì. Ma adesso sto bene, sto benissimo." Disse, tentando di nascondere il suo nervosismo (fallendo miseramente).

-"Vieni un secondo con me." Disse, rimettendo il piccolo Hobi a terra. Jisung sospirò e si alzò, seguendo la madre. Nel mentre Hoseok corse da Minho, che per poco non cadde dal divano.
-"Yah! Guarda che sono armato di orologio! Non ti avvicinare!" Lo minacciò, facendolo scoppiare a ridere.

Nel frattempo, Jisung e sua madre entrarono nella camera di Hoseok, chiudendosi lì.
-"Vuoi spiegarmi cos'è successo?" Chiese la mamma.
-"Non ho nulla da spiegare..." Mentì Jisung, abbassando lo sguardo.
-"Ah sì? Quindi non ti dispiace se entro in camera tua e controllo?" Jisung la guardò: si era totalmente dimenticato di non aver ancora pulito.

La madre si incamminò verso la camera, e subito Jisung realizzò a cosa si riferiva.
-"Mamma! Aspetta, non entrare!" Passò di corsa davanti a Minho, Hoseok e suo padre, che sembravano starsi godendo lo spettacolo.

La madre posò la mano sulla maniglia della porta, ma Jisung la fermò.
-"Va bene, va bene, ti spiego tutto." Disse con il fiatone, per la corsa appena fatta. "Ecco... mamma. Ho scoperto di essere attratto dai ragazzi poco tempo fa..." Continuò, abbassando lo sguardo.
-"Okay, e dovrei fingermi sorpresa?" Domandò ironicamente.

-"Aspetta- cosa?"
-"Amore, sono tua madre. Ti conosco." Rispose, sorridendo. "E per me non è un problema. Basta che tu sia felice. Adesso però spiegami cos'è successo."

Jisung sospirò, imbarazzato.
-"Ecco, uhm... Io e Minho... aish." Sospirò nuovamente. "L'abbiamo fatto, mamma. È stata la mia prima volta e-" La madre la interruppe.
-"Hai fatto sesso con Minho mentre tuo fratello si trovava in casa!? Ma sei impazzito!? Vuoi percaso scandalizzarmi il figlio!?" Esclamò la madre, mentre il corvino nascose la faccia dall'imbarazzo.

Si è arrabbiata per ciò che Hoseok potrebbe aver sentito e non per quello che è successo in casa sua... fantastico.
Pensò Jisung.
-"Hai cercato di non fare troppo rumore?"
-"Mamma- dio, mi stai mettendo in imbarazzo." Disse Jisung arrossendo, girandosi e dirigendosi verso il soggiorno.
-"Yah! Han Jisung! Torna immediatamente qui!"

Il padre, Hoseok e Minho si girarono a guardarli.
-"Che succede?" Chiese il padre.
-"Succede che tuo figlio ha-" Jisung tappò immediatamente la bocca della madre con la mano.
-"Mamma! E-evita di parlarne adesso!"

E la serata trascorse tranquilla (è un modo di dire, è stato tutto tranne che tranquilla).

Minho tornò a casa sua, e la mattina seguente Jisung si risvegliò con un dolore allucinante proprio lì sotto.
Cazzo... come farò a nasconderlo adesso?
Si alzò lentamente dal letto e si diresse verso la cucina. Fece velocemente colazione e tornò di sopra a vestirsi.

Okay, non credo di essere in grado di correre, ma forse riuscirò a camminare.
E il destino volle che quel giorno Jisung avesse motoria a scuola.

Arrivato a scuola trovò tutti i suoi amici nel cortile.
-"Hey ragazzi" Li salutò il corvino.
-"Oh, buongiorno piccoletto~" Lo salutò Minho come se niente fosse. Jisung nascose un sorriso ed incrociò le braccia, facendo come hanno sempre fatto. Fingere di flirtare... Beh, stavolta non fingeremo affatto. Sarà divertente.
-"Buongiorno anche a te, tesoro." Ribatté Jisung, facendo ridere il resto del gruppo.

-"Guardate che se continuate così finirete sul serio a letto insieme." Commentò Changbin.
-"Effettivamen-" Minho non riuscì a finire di parlare che gli arrivò una scarpa in testa.
Esattamente.
Una scarpa in testa.

-"Jisung! Ma sei impazzito!?" Lo sgridò Minho, mentre il nominato era scoppiato a ridere. Il castano si avvicinò minacciosa a lui. Dopodiché sussurrò: "Sappi che se fai il bambino cattivo sarò io a doverti punire."

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E QUINDI
CANTIAMO INSIEME
GESÙ CRISTOOOO CHE SEIB LA LUCE DEL MIO CAMMINRIWNWBE
GAGAHAHSH

ᖴᒪIᖇT -|ᴍɪɴsᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora