-"Oh..." Minho sorrise involontariamente, non sapendo cosa dire.
Anche a me è piaciuto. Da morire.
La porta dell'aula venne aperta. I due ragazzi si alzarono immediatamente da terra.Da lì uscirono tutti gli alunni, tra cui i loro 3 amici.
-"Minho, Jisung, ma dove eravate finiti!?" Li sgridò Hyunjin.
-"Non saprei, mamma." Sottolineò Jisung, facendo ridacchiare il resto del gruppo.-"Com'è che avete fatto ritardo? Dobbiamo preoccuparci?" Domandò Changbin ghignando. Jisung si grattò il capo, mentre Minho tentava di nascondere un sorrisetto.
-"Avevamo sonno." Mentì il corvino, dando un colpetto sul braccio dell'altro per farlo tornare alla realtà.
-"Oh, già, sisì, eravamo stanchi morti."-"Questo non fa altro che aumentare i sospetti." Scherzò Seungmin. Jisung arrossì impercettibilmente e lo fulminò con lo sguardo.
-"Aish, ma stai zitto!" Esclamò, incrociando le braccia.
-"Su, non te la prendere." Disse Hyunjin alzando un sopracciglio, arruffando i capelli del corvino.I ragazzi si diressero insieme verso l'aula di scienze. Jisung e Minho, per la prima volta, non si erano rivolti una parola. Eppure camminavano vicini. Nessuno dei due voleva allontanarsi dall'altro.
Si sedettero vicini, come al solito, ed attesero l'arrivo del professore, che dopo non molto fece il suo ingresso nell'aula. Diede inizio alla lezione, ma per i gusti di Minho era fin troppo noiosa. Così decise di stuzzicare il suo "amico". Lo guardò, e notò che era totalmente distratto. Da lui, dalla lezione. Aveva totalmente sconnesso la mente in quel momento.
Minho si domandava a che cosa potesse star pensando. L'unica cosa che sperava era che nella sua mente ci fosse lui. Rimase ad osservarlo per un po', per poi posare una mano sulla sua coscia.
Jisung, sorpreso, tornò alla realtà e sussultò. Abbassò lo sguardo sulla mano del più alto, per poi rivolgerlo verso di lui.Ma Minho aveva già spostato il suo sguardo altrove, volendo solo provocare il corvino. Tentò di nascondere il suo ghigno, ed iniziò a muovere la mano su e giù sulla sua coscia, massaggiandola. Jisung non fece altro che arrossire. Nessuno l'avrebbe mai detto, eppure non aveva mai avuto questo tipo di contatto con qualcuno.
E questo non era ancora nulla.
Portò la mano più su, spostandola verso l'interno della sua coscia. Jisung si morse il labbro inferiore, mentre i suoi pantaloni cominciavano a diventare fin troppo stretti.
Minho notò quanto fosse sensibile l'atro, e non poté nascondere un sorrisetto.La sua mano finì ancora più su, andando a stuzzicare la sua erezione ormai piuttosto evidente.
-"M-minho.." Bisbigliò Jisung, nascondendo il viso nelle mani, mentre si torturava il labbro inferiore per non emettere nessun suono.Il castano continuò con il suo lavoro, facendo sempre più pressione e muovendo più velocemente la sua mano sull'erezione dell'altro. A quel punto, Jisung non resistette più e si alzò di scatto dalla sedia.
-"Professore, posso andare al bagno?"Quando la sua richiesta fu approvata, uscì a passo svelto dall'aula, dirigendosi verso i bagni dei maschi e chiudendosi in uno di questi.
Dopo poco, anche Minho lo raggiunse lì. Bussò all'unica porta chiusa, quella in cui si trovava il corvino.
-"Jisung, sono io." Sussurrò.A quelle parole il ragazzo sospirò ed aprì la porta. Gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono. Minho entrò lentamente nel bagno, facendo indietreggiare Jisung. Chiuse la porta alle sue spalle ed osservò con attenzione ogni suo singolo particolare. Successivamente riportò lo sguardo su quello dell'altro, facendoli incontrare, non volendo staccarsi.
Impaziente, Minho spezzò la minuscola distanza che si era creata tra loro e baciò il corvino con foga. Lui non perse altro tempo e ricambiò il bacio. Jisung avvolse le braccia attorno al collo di Minho, che nel mentre aveva posato le mani sui suoi fianchi. Le loro lingue si erano unite in una danza che sembrava essere interminabile.
Si staccarono solo per riprendere fiato, per poi ricominciare quel bacio. Nel frattempo, le mani del più alto erano finite più in basso, sul sedere dell'altro, stringendolo. Questo provocò un gemito intrattenibile da parte del corvino.
-"Cazzo." Mormorò Minho. "I tuoi gemiti sono come musica per le mie orecchie."Impaziente, fece per togliere la maglietta di Jisung, ma quest'ultimo lo fermò.
-"A-aspetta..." Sussurrò. Minho si bloccò immediatamente e lo guardò preoccupato.
-"Sto andando troppo velocemente? Scusami, non-"
-"Non credo che questo sia il posto migliore per farlo..." Lo interruppe Jisung. "Domani ho casa libera, ti aspetto." Continuò con un sorrisetto sulle labbra, per poi lasciare un bacio sulla guancia dell'altro, ed uscire dal bagno.-"Porca troia." Minho sospirò e richiuse la porta alle sue spalle, dovendo risolvere un problemino piuttosto evidente nei suoi pantaloni.
Si abbassò velocemente pantaloni e boxer, liberando la sua erezione bisognosa di attenzioni. Iniziò a muovere velocemente la sua mano su essa, lasciando uscire un sospiro dalla sua bocca.
Dio, che effetto mi fai, Han Jisung.
Ripensò a quello che aveva detto Jisung. Il giorno seguente avrebbe potuto avere l'occasione di toccarlo, sentirlo gemere per lui. Solo al pensiero l'erezione di Minho crebbe.
-"Cazzo." Imprecò, continuando con il suo lavoretto.Ogni singolo particolare del suo "migliore amico" lo eccitava. Il suo corpo, il suo viso, il suo carattere, le sue labbra. Tutto.
Dopo non molto si riversò all'interno del water, per poi vestirsi velocemente ed uscire dal bagno di corsa. Tornò in classe, sedendosi al posto in cui era prima, esattamente di fianco al ragazzo su cui si era appena toccato. Jisung capì cosa aveva appena fatto, e non poté nascondere un sorrisetto soddisfatto.
Il resto delle lezioni sembrarono durare un'eternità per Minho. All'uscita di scuola si diresse verso casa sua e si buttò sul letto con un unico pensiero fisso nella mente: Han Jisung.
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Hello guys ;))
Sì, non so cosa dire
Gay
Ciao
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ᖴᒪIᖇT -|ᴍɪɴsᴜɴɢ
FanfictionMinho e Jisung, migliori amici sin dal primo anno di superiori, iniziano a flirtare per scherzo, per far divertire i loro amici. Ma pian piano inizieranno a prenderci gusto, e capiranno che quello che stavano facendo non era affatto uno scherzo. Ini...