Capitolo 3.

6.2K 348 363
                                    

Minho era rimasto incantato a fissare il corpo del corvino.
-"Pronto? Terra chiama Minho?" Lo provocò Jisung, ridacchiando. Il più alto si risvegliò dai suoi mille pensieri.
-"Uh? Scusami, stavo..." Si grattò il capo. "Non ti stavo ascoltando, che mi avevi chiesto?" Gli domandò.
-"Se puoi gentilmente aiutarmi ad andare più giù, non arrivo fino alle punte dei piedi." Rispose Jisung, restando sempre piegato.

-"Oh... d'accordo." Minho si schiarì la voce, per poi posare una mano sulla fine della sua schiena ed un'altra sulle sue spalle, spingendolo verso il basso.
-"Ah-" Si lamentò Jisung. "Così mi fai male." Continuò, con un leggero sorrisetto sul volto. Minho, allora, lo prese per i fianchi, tirandolo a sé maggiormente.

-"Minho-" Improvvisamente fece pressione sulla sua schiena, facendolo andare ancora più giù. "È t-troppo così-" Si lamentò. Ma Minho, per provocarlo come già lui aveva fatto, premette sulla sua schiena ancora di più.
-"M-Minho!" Gemette il più basso, per il troppo sforzo.

A quel punto, Minho lo lasciò andare, con un sorrisetto soddisfatto sul volto.
-"Non c'è di ché." Disse poi, ridacchiando, ottenendo in cambio un'occhiataccia da parte di Jisung.
-"Giuro che ti prendo a sberle." Lo minacciò successivamente, stiracchiandosi.

-"Certo, certo. Tremo di paura." Ribatté Minho scoppiando a ridere. A quel punto Jisung si avvicinò minacciosamente a lui ed iniziò a tirargli pugni sulla spalla.
-"Smettila, da bravo-" Lo pregò Minho mentre tentava di smettere di ridere. "Piuttosto dammi una mano ad allenarmi."

Jisung sospirò e roteò gli occhi.
-"Io ti ho aiutato. Ora tocca a te." Disse Minho, avvicinandosi a lui. Il più basso sbuffò.
-"E va bene..." Disse poi. Così, con un sorrisetto soddisfatto, Minho si distese sul prato del campo.
-"Devi tenermi i piedi fermi." Gli disse.
-"Sì, so che devo fare, non sono stupido." Ribatté Jisung, facendo ridacchiare il più alto.

-"Avrei dei dubbi a riguardo." Continuò, venendo fulminato con lo sguardo dall'amico. "Su su, ora vieni e aiutami." Jisung obbedì e si sedette di fronte a lui, per poi mettere le mani sui piedi dell'altro, tenendoli fermi.
Così, Minho iniziò ad allenarsi.

Ogni volta che si sollevava i sguardi dei due si incrociavano, ed in quel momento nessuno dei due osava dire una parola. Minho cominciava ad avere il collo umido per il sudore. Jisung lo guardò, per poi schiarirsi la voce.
-"È abbastanza, non trovi?" Gli domandò Jisung.
-"Credo di sì. Potresti passarmi qualcosa per cui asciugarmi?" Gli chiese a sua volta Minho.

-"Non ho nulla da prestarti."
-"A questo punto mi asciugo su di te." Ribatté Minho ridacchiando.
-"Rifiuto gentilmente l'offerta." Rispose Jisung, ridendo con il suo amico.

Successivamente, i ragazzi iniziarono con il loro programma d'allenamento per la corsa campestre.
-"Che palle, non ho proprio voglia di partecipare." Disse Jisung, sospirando.
-"Quindi hai intenzione di farti squalificare apposta pur sapendo che potresti arrivare primo?" Gli domandò Minho, guardandolo.
-"Esattamente." Rispose l'amico.
-"Mi ricordi Changbin." Disse Minho ridacchiando.

-"Dovrei prenderla per un complimento o un'offesa?" Domandò ironicamente Jisung, ridacchiando a sua volta.
Perciò gli studenti della loro classe si posizionarono sulla linea di partenza e, al segnale del professore, iniziarono a correre per tutto il perimetro della scuola.

Terminato il percorso, solo Hyunjin si era qualificato, nel loro gruppo.
-"Ugh, ma come fai ad avere voglia di correre?" Domandò Changbin a corto di fiato.
-"Ragazzi, erano letteralmente 400 metri." Ribatté Hyunjin, scoppiando a ridere, venendo poi colpito dai suoi amici.

Gli alunni si diressero all'interno della scuola, negli spogliatoi. Lì si trovavano i 5 ragazzi, più qualche altro alunno, essendo che si riunivano lì per chiacchierare e passare il tempo.
La stanza era circondata da decine di armadietti e di panchine.

Prima che i 5 ragazzi entrassero, nella stanza si trovava un ragazzo dai capelli biondi di media lunghezza, piuttosto famoso nella sua scuola, Lee Felix; vicino a lui si trovavano altri due ragazzi, probabilmente suoi amici.

I ragazzi fecero il loro ingresso lì. Non appena Hyunjin varcò la porta, si rese conto della presenza di Felix, e si fermò a guardarlo. Prese un profondo respiro e si sedette di fianco a lui, facendo spostare gli altri due ragazzi.

-"Hey, ragazzi..." Fu Seungmin a richiamare l'attenzione dei suoi amici. "Dite che è successo qualcosa tra Felix e Hyunjin?" Sussurrò poi, guardandoli. Jisung lanciò una veloce occhiata a Minho.
-"No, non credo." Mentì. Era sicuro della sua teoria, ma preferiva non parlarne, nel caso facesse sentire Hyunjin male.

I due ragazzi rimasti erano usciti. Ormai restavano i 5 ragazzi e Felix. La conversazione tra i due sembrava farsi sempre più accesa, ma nessuno osava intromettersi. Anche se la curiosità si faceva sentire.
-"Senti, vaffanculo." Fu l'unica cosa che sentirono, prima che Felix potesse alzarsi ed uscire da lì a passo svelto.
-"Ei... aspetta!" Hyunjin si alzò di scatto e lo seguì di corsa.

-"Bene, è chiaramente successo qualcosa tra quei due." Disse Changbin, incrociando le braccia.
-"Ma che cosa?" Chiese Seungmin, curioso.
-"Chi lo sa. Ce lo dirà, no?" Ribatté Jisung, guardando i suoi amici.

-"Immagino di sì. In ogni caso, adesso io vado." Disse Seungmin, alzandosi in piedi. "Chan mi ha detto che deve dirmi qualcosa, non so."
-"A questo punto vengo con te, sto iniziando ad avere una certa fame." Disse Changbin ridacchiando, alzandosi insieme al suo amico.
-"Non che la cosa mi sorprenda." Ammise il più alto, scoppiando a ridere.

-"Yah-" Changbin lo fulminò con lo sguardo.
-"Ci si vede!" Annunciò Seungmin, prima di correre via, seguito dall'altro.
-"Aish, che idioti." Disse Jisung, ridacchiando.

-"Un po' come tutti, infondo." Ribatté Minho ridendo con lui, andando a chiudere la porta di quello spogliatoio.
-"Uuh, eccitante." Disse Jisung, sorridendo maliziosamente.
-"Ancora non hai visto cos'è eccitante. Ho messo su un po' di muscoli, sai?" Disse Minho con un sorrisetto, togliendosi la maglietta, lasciando Jisung a bocca aperta.

-"Lo so, lo so. Se mi chiedessi di toccare non rifiuterei mica." Disse poi, mordendosi il labbro inferiore. Ci fu un momento di silenzio; Jisung si alzò dalla panchina e si diresse verso il più alto, camminando lentamente.
-"Allora posso sfruttare quest'occasione..." Disse Jisung in un bisbiglio, facendo scendere la sua mano lungo gli addominali del suo "amico".

ᖴᒪIᖇT -|ᴍɪɴsᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora