Capitolo1-Estranei.

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Questa storia mi è stata cancellata per causa di immagini con Copyright. Immaginatevi come ci sono stata. Per chi la leggeva ho deciso di rimetterla. Vi prego di sostenerla con dei voti.

È un crossover anime con i "Sette peccati capitali" se non li conoscete consiglio di vedere l'anime e cominque le parti piu importanti le spiegherò.

È una KilluaXGon.

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Killua era un bambino piccolo che aveva 4 anni. I suoi genitori decisero di portarlo in vacanza dato che aveva svolto i compiti teorici con estrema facilita, non per niente era uno Zoldyck, molto intelligente, anche se ingenuo, il giusto per la sua età.

Era vestito con abiti leggeri dal colore azzurro cielo. I suoi capelli albini erano fino alle spalle un po' spetinati.

" Killua, tesoro ricordati che non devi avere amici perché sono inutili."

Il piccolo era ubbidiente anche se non capiva il perché non potesse avere un amico " Sì, madre."

Il viaggio era lungo per il bimbo che non vedeva l'ora di andare in acqua per rinfrescare il suo corpicino dal caldo afoso dell'estate

L'auto parcheggiò in un parcheggio che dava il bel vedere del mare.

Killua poté provare la gioia dopo tanto tempo perché a casa sua si sentiva in prigione. Non resistette e corse verso la spiaggia.
Tolse le scarpette da ginnastica e si bagnò i piedi.

Proprio davanti al mare c'era una roccia alta. Là c'era un bambino che pescava mentre ascoltava della musica dal tono frizzante, la sua canzone preferita era " Gu gu gu" egli, quando sentí il ritornello della sigla attraverso la radiolina che si era portato, canticchio con voce spensierata e allegra ad ritmo veloce

" Anche se ti ho appena incontrato, siamo amici lo sento ed insieme rideremo, wa ha ha."

Killua si voltò per controllare che la sua famiglia non ci fosse. Appurato che non ci fossero, si mise in costume ed entrò in acqua per capire chi stesse cantando con quella voce pazzesca. Aveva il cuore a mille per come si caricasse di energia positiva" Ehi, che fai?"

Il bambino smise di cantare abbassando leggermente il volume, ma comunque continuò a guardare la lenza, ma poi dopo un attimo di indecisione, diede lo sguardo veloce su Killua " Pesco, e qualcuno ha abbocato però sei un bambino. " Il bambino aveva gli occhi castano scuro che con la luce del sole sembravano un giallo sabbia. Aveva i capelli raccolti a spazzola da una fascia per capelli nera. Era a torso nudo con i boxer verdi.

" Uhm? Sembri della mia età. " suppose Killua che guardava la sua altezza simile alla sua.

Lo straniero non disse nulla a riguardo " Come mai sei da solo? "

Killua era orgoglioso ad affermare ciò che credeva giusto "Perchè non ho amici, sono inutili li tradirei." Disse ingenuamente come se avesse voluto dire a qualcuno ciò per emettere un muro tra i due ma l'altro chiuse gli occhietti non piacendogli quel pensiero.

" Se davvero dici questo, allora anche i genitori sono inutili, non pensi?"

Killua non ci aveva mai pensato - È logico e non ha torto, però la mia famiglia mi accudisce.- Quindi andò contro la sua idea " Ma io sono un bambino e devono accudirmi. È diverso dall'amicizia." Aveva le sue idee indottrinate da suo fratello maggiore.

" Io non ho un padre, eppure vivo. Anzi lo sto attendendo. Mi ha detto di aspettare qui, e così sto facendo." A dirlo però non sorrise, anzi c'era malinconia nel suo sguardo. Era chiaro che lui attendeva che suo padre tornasse, ma chissà quanto ancora avrebbe dovuto aspettarlo.

" Davvero? E stai a pescare tutto il tempo?" Intanto con le manine giocava con l'acqua facendo delle piccole onde.

" Papà è stato chiaro, che se fossero passati 500 anni e non fosse tornato, avrei ereditato ogni cosa del mio mondo
È andato in guerra e mi ha detto che questo posto è sicuro e io ci credo molto. " Aveva avuto tre anni quando era accaduto il fatto.

" E di che guerra si trattava?" Era interessante come storia anche se poco ci credeva.

" Non lo so. Papà ha detto che ero io il bersaglio e mi ha nascosto. Ma ha detto che solo dopo quella data sarei potuto tornare a casa mia. "

Killua dubitava che qualcuno potesse vivere così tanto "Non pensi che sia morto?"

Il bimbo posò lo sguardo verso il cielo" Non credo che possa morire ma credo che possa essere stato messo in prigione dai nemici..." Mise la canna contro la roccia affondandola, poi scese in acqua e si fermò prima di sfiorarla" Ma dato che sei qui, posso giocare con te?"

Killua non ci stava che lui fosse più in alto di lui, quindi lo prese per la gamba e lo gettò in acqua facendogli fare un bel " Splash"
" Tu non stai sopra di me."

L'altro sentì i vestiti fradici mentre i capelli erano scesi verso il basso "Uhm, mi hai bagnato." mosse la mano e gli gettò addosso l'acqua. Killua gli rispose schizzandolo e così fece l'altro.

" Ah, Ah, Ah..." I due iniziarono a impegnarsi a bagnarsi d'acqua di mare, poi Killua non contento, gli finì addosso tenendolo per il collo sotto l'acqua" Ahah, ora soffocherai, bambino."a dirlo sorrise dolcemente. Si era lasciato andare

L'altro sentì che mancava il fiato, quindi usò le gambe per difendersi, prendendolo allo sterno, riuscendo a liberarsi "Coff...Coff...Che cosa avevi in mente?"Chiese a tono difensivo e spaventato.

" Nulla, ti volevo affogare ma sto giocando."

L'altro si tolse l'acqua dalle orecchie tappate " Quindi hai cercato di farmi soffocare? Oh... " Non era sicuro, ma si era leggermente arrabbiato.

" Quante storie, ti ho solo fatto uno scherzo!" Faticava a capirlo. Aveva avuto la situazione sotto controllo perché non voleva davvero lasciarlo senza fiato.

L'altro questo non l'aveva capito, tuttavia allargò un sorriso felice a gote rossastre, dando l'impressione che non se la fosse presa " Non è corretto! Non mi hai avvisato e quindi ti farò capire che significa stare senza fiato!"

Killua per un breve attimo si era imbambolato a guardarlo: sembrava il suo opposto perché aveva un sorriso coinvolgente che sapeva distrarre e colpirgli il cuore.

Ad un certo punto non riuscì più a toccare terra " Eh?" Era tutto fulmineo ma vide il petto del bimbo che si era avvicinato. Sentì la mano stratonata verso il basso, venne trascinato in una profondità che nemmeno conosceva.

"Ecco,ora siamo pari." Affermò il bimbo tenerosamente con il sorriso innocente mentre lo guardava perdere ossigeno.
" Ma perché perdi le bollicine?Stai bene? E solo uno scherzo, eh- eh." Continuò a guardare la scena trasformando il sorriso in uno più lascivo che mostrava qualcosa che Killua ancora non conosceva. Gli piaceva vedere le reazioni corporee della vittima perché erano scatenate. Non poté non girargli attorno
" Assomigli ad un pesciolino che è stato tirato fuori dall'acqua.  "Si avvicinò al viso del bimbo che stava sentendo il cuore pompare più ossigeno, mentre provava la paura della morte.

" Gluu.." Killua aprì la bocca mentre sentiva che stava per svenire - Sto morendo? Questo bambino come fa a non soffocare...E una sirena?- Prima che chiudesse gli occhi sentì le sue labbra sfiorate con quelle dell'altro che gli stava passando il suo ossigeno

Si staccò dolcemente " La prossima volta pensaci due volte prima di farmi arrabbiare " Killua non capì nulla perché poi perse i sensi.

Si risvegliò sulla spiaggia. Sembrava che nulla fosse accaduto, nemmeno l'acqua era presente sui vestiti -Un sogno?- Si toccò le labbra - Era un sogno quel bambino?" Raggiunse il posto dove prima l'aveva incontrato ma non vide nessun bambino pescare - L'ho davvero sognato?-

A distanza sentì la sua famiglia chiamarlo " Killua, Vieni la cena è pronta."

Il bimbo si voltò " Si, padre." Corse via senza sapere che l'essere straniero era proprio lì e che si era solo reso invisibile ai suoi occhi " Killua? Che bel nome." rimise la musichetta intonando " Fallire non è una tragedia. Una soluzione arriverà. Basta solo pensarci insieme. Andra tutto bene."

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La Prossima settimana dovrei aggiornare...

[KILLUAXGON]Emozioni a sensazione YAOI [HXH*7DS] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora