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Pearl


Bevo un sorso del Margarita gentilmente offerto da Quan, il fratello di Enrique, sorridendogli con divertimento. «Sta benone ora, no?» Presume, parlando di Lionel. Annuisco, finendo di bere l'ultimo sorso. «Sì, ieri è tornato a casa; poi abbiamo fatto una cena con i nostri amici e, niente, ce la siamo goduta», sorrido. Finalmente tutto sta andando per il verso giusto. Mi basta guardarlo in volto per capire che è più sereno rispetto a quand'era in ospedale. «Ci scommetto che l'hai accolto bene, eh» ghigna Quan, sorridendomi maliziosamente. Ammicco in sua direzione, muovendo la cannuccia dentro il bicchiere di vetro. «Nessuno accoglie meglio di me...» Alludo. Scoppia a ridere, attirando l'attenzione di Lionel che è a pochi metri da noi. Sta parlando con Enrique riguardo al lavoro, tuttavia non ho dubbi che lui possa licenziarlo, non lo farebbe mai. 

Pochi minuti dopo siamo dentro la Lamborghini, e lui mi racconta tutto quello che gli ha riferito il suo capo. Alquanto pare Enrique gli ha detto che può stare a riposo fino a un mese, ma non oltre: il locale pullula sempre di gente, e lui ha bisogno di ballerini. «Mi rimetterò prima di un mese. Già dalla prossima settimana potrei tornare a lavorare», specifica, guardando qualcosa al cellulare. «Ora non esageriamo, aspetta almeno un'altra settima», faccio spallucce.

Svolto nel parcheggio del centro commerciale, cercando un posto libero. Dopo un altro giro, finalmente lo trovo. Scendiamo dalla macchina e poi la chiudo con il telecomandino.

 Oggi, per la prima volta dopo tanto tempo, mi sembra di poter respirare di nuovo: sono di nuovo io, con i miei vestiti neri attillati e i tacchi. Lionel mi ha squadrata da capo a piedi quando sono uscita dal bagno, stamattina, e per poco non mi trascinava in camera di nuovo... Aspettiamo che si aprano le porte e poi avanziamo verso il negozio di alimentari. Vaghiamo per i vari reparti, prendendo qualcosa da mangiare. Oggi è arrivato lo stipendio e i soldi di mia madre, quindi quale occasione migliore per comprare qualcosa se non oggi? Lionel prende le birre – come al solito – ma poi le riposa non appena si rende conto dello sguardo assassino che gli sto rivolgendo. «Sono solo due birre!» Si lamenta, intenzionato a tenersele. «No, hai subìto un operazione e il medico ha detto di non bere alcolici o liquidi gassati», gli ricordo, strappandogliele dalle mani per riposarle. Non mi importa di ricevere degli sguardi atroci da parte sua: deve rendersi conto della situazione in cui è al momento, non quella in cui era prima dell'incidente. Lo convinco a prendersi dei succhi e poi passiamo a prendere la pasta, i formaggi e il resto. Questa volta paga lui, nonostante i miei rimproveri inziali. 

Quando usciamo dal negozio insiste per portare una busta, quindi evito lo scontro e gli concedo almeno quella. «Non ti rendi conto di non poter fare sforzi, vero?» Sbuffo contrariata. «Sono un uomo, non posso lasciarti fare tutto!» Esclama, sentendosi ferito nell'orgoglio.

Mi mordo il labbro inferiore per evitare di rispondergli male, abbassando un attimo il capo per spostarmi un ciuffo dalla fronte. All'improvviso però, una voce... una voce che conosco fin troppo bene, mi blocca sul posto. Divento ghiaccio. Divento un blocco di pietra. E tutto questo perché? Perché chi ho davanti è... il mio peggior incubo.

 «Pearl? Sei tu?» Domanda il ragazzo di fronte a me. Deglutisco, facendo cadere le buste a terra. Le mie orecchie si tappano per un momento al suono della voce di Payton e, se potessi, me le taglierei pur di non sentirlo. Mi guarda con quelle sue pozze scure, sembrando particolarmente stupito di incontrarmi al centro commerciale. «Ciao...» Soffio, incapace di dire altro. Dietro di lui c'è Ellie, con indosso un pellicciotto beige. 

Mi guarda, sbiancando per un attimo. «Ti... ti trovo bene», mi sorride con rammarico, ricordandosi come ci siamo lasciati. Annuisco, sorridendo con amarezza. «Sì, io...» Tentenno prima di rispondere. Lionel viene in mio soccorso, mettendosi al mio fianco con sguardo severo, uno sguardo tutto rivolto al mio ex. «Io sono Lionel», si presenta a Payton, salvandomi in calcio d'angolo. Capisce il mio disagio? Che domanda, certo che sì! I due si stringono la mano, rivolgendosi delle occhiate strane e piene di parole non dette; tuttavia, colui che non abbassa mai gli occhi è Lionel – che sembra un leone occupato a marcare il territorio. – Dopo la stretta di mano, Lionel mette una mano dietro la mia schiena, osservando Payton con occhi ristretti e carichi d'odio.

Il mio ex è sempre bellissimo: occhi scuri, capelli leggermente tirati indietro e abiti neri che lo rendono sempre più attraente. «Non sapevo che foste qui, a Brooklyn», riprendo parola, finalmente. Ellie sposta gli occhi nei miei, acquistando coraggio prima di aprire bocca. «Sì, noi... abbiamo preso casa a un paio di isolati da qui», specifica. In realtà lei non racconta, no, lei chiarisce e mette in guardia la gente. Annuisco, sentendomi rassicurata dalla carezza sulla schiena fatta da Lionel. «Anche noi viviamo insieme», esordisce il biondo, abbastanza fiero. Sta diventando forse una gara? Payton non ha smesso un attimo di guardarmi, e so che il suo non è uno sguardo di pentimento, piuttosto è un'occhiata di rassicurazione. 

«State insieme?» Domanda, proprio lui. Sto per rispondere di no, quando Lionel prende parola per primo. «Sì, stiamo insieme», marca perenne.

 Mi verrebbe da ridere, però mi trattengo. La sua gelosia è adorabile. Ora che ci penso, è la seconda volta che rivela a qualcuno che siamo una coppia quando in realtà non lo siamo. «Be', è stato un piacere... Ora dovremmo andare però, vero Payton?» Pone una domanda retorica Ellie, stringendo il giacchetto di Payton per incoraggiarlo ad andarsene. Mi sembra che l'odio di Ellie nei miei confronti non è ancora sparito, a distanza di un anno dalla rottura. «Sì, noi andiamo. È stato piacere rivederti», mi sorride in difficoltà lui. Ora sa come ci si sente a essere nella mia situazione. Annuisco, guardandoli andare via mentre Lionel mi stringe la mano con forza. 


Angolo autrice:

Lionel e la sua rabbia, parte uno.

Pagina Instagram: Car_mine01

A voi sta antipatico Payton? A me no.

Un bacio!

Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora