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Pearl


Incrocio le braccia al petto, guardando il film con zero interesse mentre Lionel mi osserva dalla poltrona, in silenzio. 

«Hai finito con il broncio?» esordisce. Lo ignoro, sdraiandomi meglio sotto la coperta. 

«Presumo sia un no» sospira, alzandosi per raggiungermi. Non si deve neanche azzardare ad avvicinarsi: si becca un calcio in pieno volto. Purtroppo non sente i miei pensieri, infatti compie due passi e poi mi scosta la coperta. Si sdraia sopra di me, senza che gli abbia dato il permesso, per poi puntellarsi con i gomiti. 

«Smettila di ignorarmi, mi fai incazzare» chiarisce, tenendo uno sguardo serio. 

Alzo gli occhi al cielo, notando con la coda dell'occhio un sorrisetto sghembo. 

«Preparati, perché domani mia madre ti farà il culo» lo avverto, mentre sorride sul mio mento. Sta prendendo la situazione troppo alla leggera; conosco mia madre, e di certo non verrà qui con un bel sorriso stampato in volto, anzi, sarà più furiosa che mai. 

«Pearl, stai diventando pensate. Dov'è finita la ragazza menefreghista di un tempo, cos'è ti sei persa per la strada?» mi sfotte, pure. Lo tiro dai capelli, facendolo ringhiare dal dolore. 

«La ragazza menefreghista al momento è incazzata, quindi evita», sbuffo. «Non c'è nessun problema: gli diremo che stiamo insieme e basta», fa spallucce. Per lui è tutto facile, giustamente.

Oggi è sabato e, piuttosto che divertirmi in giro come le ragazze della mia età, sono sotto le coperte con questo bell'imbusto che mi morde il collo come un cane. «Smettila...» lo avverto, sentendo i suoi denti sbattere contro la mia pelle. Più passano i secondi e più mi incazzo. Nonostante gli avvertimenti lui continua a mordermi il collo e a tirare la pelle. A furia di farlo però, mi eccito. Sospiro, sentendo la sua erezione sul mio ventre. «Lionel... usciamo» sospiro, troppo accaldata. Sorride, alzando leggermente il volto per lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra, un bacio veloce ma accattivante. «Va bene», mi fa l'occhiolino. Pochi minuti dopo siamo fuori casa a farci una passeggiata sul marciapiede, in totale armonia. Inspiro l'aria fresca, scendendo un gradino insieme a lui. A un tratto mi squilla il cellulare, quindi lo prendo dalla tasca e rispondo, non appena mi rendo conto che è Lotty. «Ehi, ma sei fuori casa?» chiede, subito dopo aver attivato la videochiamata. 

Annuisco, inquadrando pure Lionel al mio fianco. «Ah, siete insieme. Che combinate?» domanda. «Stiamo facendo un giro, è seccante stare sempre in casa. Io una volta uscivo spesso, ora mi sembra di essere una pensionata.» Ride alla mia battuta e io sorrido quando Lionel alza gli occhi al cielo. Lotty si aggiusta la spallina della sua felpa, sdraiandosi su quello che credo sia un letto. «Io mi annoio qui, mi posso unire?» chiede, con occhi a cuoricino. Annuisco, e le dico di incontrarci al campo di rugby abbandonato – che tra l'altro ho scoperto su Google Maps. «Chiamo anche Luis e Sven, a dopo» mi saluta sbrigativa.

Rimetto a posto il cellulare, tirando su con naso per il freddo. Lionel mi guarda di sottecchi, chiedendomi se sto bene. Annuisco, guardando la mia giacca di pelle. Si ferma all'improvviso e quindi mi volto a guardarlo, sorridendo non appena mi rendo conto che si sta togliendo il suo cappotto imbottito. «Tieni» la stende sulle mie spalle. Il suo è un gesto incredibilmente dolce, non pensavo neanche fosse nelle sue corde. «Ora mi sento in colpa però... vieni qui», lo incito a raggiungermi. Mi tolgo la giacca, mettendola sulle sue spalle per poi portarmi le sue mani attorno ai fianchi. «Hai appena rovinato il mio gesto» constata, non offeso però. Scuoto la testa, toccando le sue mani sul mio ventre. 

«No, l'ho migliorato», abbozzo un sorriso. Camminiamo abbracciati, io davanti e lui dietro, ridacchiando a qualche sua stupida battuta di tanto in tanto. Quando arriviamo al campo di Rugby, Lionel fa un fischio a Sven e Luis, non appena li vede sulle gradinate. «Ma guardali, sembrano dei piccioncini», ci indica Sven, scuotendo la testa divertito. «Zitto» lo snobbo, avvicinandomi a Lotty che è accanto a Luis. «Ciao», la saluto con un bacio sulla guancia. Saluto pure Luis – che come al solito non è di tante parole – per poi passare a Sven. Quando i ragazzi si alzano per andare a fare due tiri – con il pallone che ha portato Luis – io mi siedo accanto a Lotty per fare due chiacchiere. Mi guarda con un sorriso malizioso, e so già a cosa pensa. «Ti ha offerto la giacca, eh? Ma è possibile che non ti rendi conto di quanto gli piaci?» gracchia stranita, mettendosi una mano sotto il mento. Alzo gli occhi al cielo. «So che gli piaccio, ed è proprio questo il problema» sospiro. «Che vuol dire? Tu non provi lo stesso?» domanda.

Be', mi ha posto un quesito da un milione di dollari. Di certo, suo fratello non mi è indifferente ma, mi chiedo fino a quanto sia disposta per uno come lui. Lionel è un bellissimo ragazzo: è forte, un po' scontroso a volte, ma anche sensibile. Non mi sono mai chiesta fino a ora se potesse piacermi o meno. Lo guardo mentre schiva la presa di Sven, osservando il suo sorriso smagliante e compiaciuto. «Non saprei dirti se provo qualcosa di forte. Il mio ex, Payton, mi aveva lasciata per il suo primo amore; un paio di giorni fa l'ho rivisto e, non avevo più quelle farfalle nello stomaco. Però, se tu mi chiedessi se sento le farfalle nello stomaco per Lionel non ti direi neanche sì» confido, spostando gli occhi su di lei. 

Corruga la fronte, leccandosi il labbro inferiore screpolato. «Ti ho vista all'ospedale, Pearl: eri terrorizzata all'idea di perderlo, non puoi dire che non provi nulla.» Infatti non dico questo. «Mi piace, ma non sono innamorata», chiarisco. So che vorrebbe un'altra risposta, ma per ora non sento un sentimento così profondo. «Non prenderlo in giro, ti chiedo solo questo» mi scongiura, assumendo un tono serio. Scuoto la testa, dicendole che non è quello il mio obiettivo. 

Ben presto ci alziamo dalle sedute per raggiungerli e fare qualche tiro, nonostante io faccia schifo negli sport. «Ma dove si tira questa? A destra o sinistra?» sbuffo, facendoli ridere. «Va oltre la linea continua Pearl!» urla Lotty, dopo pochi minuti, braccata da Sven e Luis. Ah, quindi devo solo gettarla accanto a me. La butto al di là della striscia, sentendo le urla gioiose di Lotty e le imprecazioni di Lionel che mi raggiunge poco dopo. 


Angolo autrice:

Pagina Instagram: Car_mine01

Un bacio!


Pearl Piotrowsky (The real queen of Poland)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora