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T/n:Matteo ti ricordi che questa sera dobbiamo uscire, vero?- chiedi sentendo il tuo ragazzo aprire l'armadio contenete la sua divisa per l'allenamento.
Matteo: Non era domani?- ribatte affacciandosi in cucina.
Sospiri e posi le mani sul bordo del lavandino cercando di mantenere la calma.
T/n:No. Era questa sera.- rispondi sorridendo ironicamente.
Matteo: Si può rimandare?- domanda continuando a preparare la borsa.
T/n: Certo come sempre.- replichi prendendo il tuo cellulare per avvisare la coppia con cui dovevate uscire, come sempre all'ultimo, che non potrete andare.
Matteo: Avanti possiamo fare la settimana prossima, non fare la tragica- afferma tentando di baciarti la testa ma tu, con prontezza, ti allontani da lui.
Matteo: Non dirmi che ti sei offesa. È solo una stupida cena, possiamo recuperarla quando vogliamo.- si difende prendendo le chiavi della macchina.
T/n: A quanto pare hai scordato il fatto che è la quinta volta che rimando questo evento perché hai sempre di meglio da fare. Allenamenti su allenamenti. Viviamo insieme eppure quando arrivo io, tu te ne vai. Sembriamo due coinquilini non una coppia!- gli urli contro sempre più innervosita.
Matteo: Sei sempre la solita esagerata! Se ci tieni tanto vai solo tu.- risponde aprendo la porta per andarsene.
T/n:Ecco. Visto? Ti sto parlando di come non ti sento più vicino e tu te ne vai.- gli fai notare mentre la tua vista si fa offuscata.
Matteo: Ne parliamo dopo ok? Ora prepararti e vai alla cena...- dice uscendo di casa.
T/n: Dopo, dopo,dopo. Non te ne frega proprio niente... nemmeno del fatto che non sono più sicura di amarti...- dici scappando al piano di sopra.
Lui sospira e senza prenderti sul serio lascia l'abitazione borbottando.
Chiudi la porta della vostra stanza sbattendola così energicamente che una vostra foto appesa al muro cade a terra.
Guardi l'immagine coperta da schegge di vetro: Matteo e T/n che si baciano.
Sembra una realtà così lontana.
Ti siedi sul pavimento e facendo attenzione a non ferirti, prendi la foto e la posi sul comodino per poi stenderti sul materasso e osservarla piangendo silenziosamente.
Tu e Matteo siete due persone opposte ma in un qualche modo siete riusciti ad unirvi.
I primi due anni di relazione sono stati fantastici e durante i vari lockdown che ci sono stati, vi siete uniti ancora di più divenendo complici in tutto e per tutto.
Poi quando hanno concesso nuovamente la possibilità di riprendere gli allenamenti di calcio vi siete divisi, almeno, lui ha preso le distanze sostituendoti in un qualche modo con lo sport.
Inizialmente credevi si trattasse solo di un periodo e quando rifiutava gli inviti a cena per andare ad allenarsi, pensavi lo facesse perché dopo due anni passati sul divano, avesse voglia di rimettersi in forma e di riprendere il suo sport preferito a cui per ovvi motivi aveva rinunciato.
Successivamente hai iniziato a sentirti trascurata e più di una volta ti sei trovata a pensare di essere stata solo un rimpiazzo in quel periodo di astinenza dal calcio.
Esausta e con il mal di testa, ti sporgi verso il comodino per spegnere l'abat jour e dopo aver guardato ancora una volta quel ritratto, apri il cassetto e lo butti al suo interno nascondendolo sotto alcuni libri.
Appesantiti dal sonno e dalla stanchezza, i tuoi occhi si chiudono e vieni accompagnata verso il sonno che si rivelerà essere turbolento e incostante.
Con la testa colpita da fitte continue e sempre più doloranti apri gli occhi.
Non sai che ore siano ma data la luce solare che entra dalla finestra nemmeno chiusa, capisci che è giorno inoltrato.
Ti volti per vedere se Matteo stia ancora dormendo ma non c'è. Non è lì al tuo fianco. È la prima volta che succede in quattro anni di relazione.
Scatti in piedi e scendi al piano di sotto chiamandolo ripetutamente. Guardi ovunque, anche dentro al ripostiglio ma niente, di lui non c'è traccia.
Ti fermi al centro della stanza per fare mente locale e cercare di ricordare dove hai lasciato il telefono la sera prima e dopo alcuni minuti ti precipiti in cucina ritrovando il dispositivo sopra al microonde.
Tenti di sbloccarlo velocemente finendo con il sbagliare più volte il Pin ma alla fine riesci ad accedere alla home.
Dieci chiamate perse da parte sua accompagnate da un paio di messaggi che ti avvisano che lui avrebbe passato la notte fuori e che aveva bisogno di una piccola pausa da te per pensare, perché nemmeno lui si sente degno di stare con te.
"Avvisami quando ti passa". Questo è l'ultima frase che compare nella vostra chat.
Provi a chiamarlo. Una, due e tre volta ma non ti risponde nessuno.
Presa da una sorta di panico ti siedi a terra, sul freddo pavimento ed inizi a pensare a quale sia il luogo in cui lui si rifugia quando ha bisogno di staccare la spina.
Dopo una decina di minuti spesi a sforzarti di ricordare, scatti in piedi. È nella casa al mare.
Prendi le chiavi della macchina e ti precipiti verso il garage.
Salti all'interno della tua 500 bianca che sempre devi lavare e che mai lavi, e ti precipiti fuori dal cancello.
Imbocchi la strada e imprecando verso coloro che guidano lentamente, segui le indicazioni del navigatore.
Siete separati da 50 kilometri che diminuiscono a mano a mano che avanzi lungo quella strada che da oggi vedrai diversamente, probabilmente non la dimenticherai mai e di questa giornata, come di questa traiettoria, ricorderai ogni dettaglio.
Il malessere fisico oltre che quello psichico che stai provando al momento è indescrivibile.
Fitte allo stomaco, nausea, fitte alla testa accompagnate da un nodo alla gola che aumenta di grandezza più pensi alla criticità della situazione.
Fai tamburellare nervosamente le dita sul volante sentendo aumentare la voglia di gridare.
Alzi la radio, poi la abbassi infastidita dalle canzoni che di solito ti piacciono tanto.
Sei nervosa, non sai cosa fare.
In un certo senso sei pentita di avergli detto quelle cose ma eri troppo impaurita da una possibile fine a quel "Matteo e T/n".
T/n: Eccola qui.- dici dopo poco più di un'ora.
La casa rossa anni '60 è davanti a te.
L'hai vista decine di volte questa casa, eppure oggi è così diversa.
Il rosso delle pareti è spento, gli alberi del giardino non hanno il solito verde acceso e i fiori ti sembrano quelli che solitamente vengono depositati sopra alla bara durante i cortei funebri.
Prendi le chiavi dell'abitazione e dopo aver esitato per qualche secondo, lasci la tua vettura e ti avvicini alla soglia.
Infili la chiave argentata all'interno della toppa del portoncino bordeaux e dopo aver udito la serratura aprirsi, spingi gentilmente la porta.
T/n: Oddio...- sussurri sconvolta portando le mani alla bocca.
Sparsi sul pavimento ci sono vestiti e libri mentre ogni mensola è priva di tutti gli oggetti che un tempo c'erano adagiati sopra.
Ti sposti in cucina mentre l'angoscia accresce in te.
Piatti sporchi, posate, bottiglie di birra. Alcune di queste sono semi piene, altre vuote e ad altre ancora è stato rotto il collo.
Posi il mazzo sul tavolo e continui a cercare Matteo.
Sali le scale, anche qui alcuni oggetti oltre ai soliti libri e ai vestiti ostacolano il tuo passo.
T/n:Matteo?- lo chiami posando la mano sulla porta della vostra camera.
Alle tue orecchie non giunge una risposta parlata ma ti sembra di udire un lento respiro.
Bussi. Ancora niente.
Posi la schiena contro la porta e ti lasci scivolare contro di essa sedendoti poi a terra.
Non sai come fare in questo caso. Matteo sembra così emotivamente distrutto da tutto questo.
T/n: Hey Amore... sono venuta qui per portarti a casa con me... sono sicura che riusciremo a chiarire... mi fai entrare?- chiedi sentendo poi i suoi passi avvicinarsi a te.
Scatti in piedi e attendi che la soglia venga aperta.
Lui apre l'ingresso ma resta nascosto dietro di esso.
Chiudi la porta dietro di te e guardi Matteo.
Profonde occhiaie compaiono sul suo volto sciupato dalla stanchezza e dalla tristezza.
Dalla sua bocca socchiusa esce l'odore pungente dell'alcol assimilato nelle ore precedenti.
Barcolla appena, probabilmente la sbornia sta abbandonando il suo corpo.
Ti avvicini a lui e lo accompagni verso il letto.
Matteo, i cui occhi si stanno chiudendo, si stende sul materasso e nel giro di pochi minuti, cede alle braccia del sonno.
Guardi il tuo ragazzo assopito e una lacrima scende lungo la tua guancia.
Non la asciughi, la lasci scivolare finché la goccia non viene assorbita dalla pelle del tuo collo.
Posi le labbra sulla sua fronte e successivamente lasci la stanza approfittando di questo tempo per ripulire l'intera casa.
Dopo circa due ore torni in camera sua e lo svegli dolcemente decisa a parlare.
Gli porgi un bicchiere d'acqua e ti siedi poco distante da lui.
T/n: Come stai?- chiedi cercando di formulare un discorso dentro alla tua mente.
Matteo: Male. Emotivamente intendo...- spiega lui.
T/n:Posso capire...- rispondi sorridendo amaramente dato che nemmeno tu ti senti bene.
Matteo: Mi dispiace...- sussurra mentre i suoi occhi si fanno lucidi.
T/n: Io ti amo da impazzire... ma ho bisogno che tu ci sia di più a casa... mi manchi...- sussurri con voce tremante.
Ormai entrambi siete sul punto di scoppiare in lacrime ma lottate per tenerle dentro.
Matteo: Ti prometto che farò del mio meglio in futuro, perché ti amo con tutto me stesso. Mi dispiace di averti fatto soffrire... la mia passione ha preso il sopravvento portandomi viene da te. Mi dispiace...- ripete allungando una mano verso di te.
T/n: Mi fa male vederti così...- sussurri sentendo il nodo alla gola stringersi e soffocati sempre di più.
Vi abbracciate teneramente e restate uniti per più minuti ascoltando i vostri respiri e i vostri cuori.
Perché alla fine non esiste momento più intimo che la condivisione del dolore. In quel momento, la persona è priva di maschere, vulnerabile, nuda con le sue paure di fronte all'altro. E' semplicemente umana.
Dopo esservi ripresi vi scambiate un lungo bacio colmo di passione amore.
T/n:Pensi che sarebbe sbagliato se...- dici guardando lui, poi il letto su cui siete seduti e poi nuovamente il ragazzo che ti è davanti.
Matteo: Nah... non sembra una brutta idea...- risponde guardando il copriletto e poi te.
T/n:Facciamolo!- esclami buttandoti su di lui.
Il ragazzo cade all'indietro e tra la confuzione generale iniziano a volare i vostri abiti.
Scivolate sotto alle lenzuola per non sentire il freddo e procedete tra baci, carezze e palpate.
Lasci lividi viola sotto al suo orecchio mentre lui marchia il tuo seno fino a martoriarlo tra morsi e succhiotti.
Siete così presi dal momento che non vi preoccupate nemmeno di proteggervi, lui infatti ti penetra tranquillamente e procedete, quel che sarà,sarà. [Non fatelo voi magari ;)].
Stesa lì, sotto al suo corpo che si muove sopra di te facendo muovere il tuo, ti sembra di star sognando.
Era da tanto che non sentivi i vostri gemiti susseguirsi uno dopo l'altro. Sentire il piacere aumentare, il cuore battere all'impazzata, il respiro accelerato per la fatica. La pelle che si bagna di sudore e dei vostri liquidi corporei. La saliva dell'altro che vi scende lungo il bordo delle labbra.
Fare l'amore è una pasticcio. Macchie, acre odore di sudore e saliva, ma anche una delle attività più belle che si possano fare.
Spinta dopo spinta ti ritrovi a urlare il suo nome, seguita sa lui che ricambia il gesto pronunciando il tuo.
Il ragazzo si stende al tuo fianco e dopo essersi ripreso ti guarda dritto negli occhi e nel buio della sera inizia a pronunciare parole di scuse.
T/n: Matteo. Va tutto bene ora...- lo rassicuri prima di baciarlo.
Fine♡
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La parte drammatica non mi è venuta come speravo :'(.
Volevo descrivere come la minaccia della chiusura di un rapporto possa ferire psicologicamente una persona al punto di portarla a consumare smisuratamente sostanze stupefacenti e/o alcolici.
Anyway, spero vi sia piaciuta lo stesso. ♡ㅅ♡
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Passate a leggere l'altra raccolta se vi va! 🖤
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Immagina multi fandom ♡
Short StoryEcco a voi una raccolta di immagina romantici e non solo 🔞 sugli idoli più amati! Li trovate anche su instagram (immagina.e.fanfiction). ⚠️Non fatemi richieste qui⚠️ PASSATE A LEGGERE ANCHE L'ALTRA RACCOLTA! 🖤