Immagina Alex Turner

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Hai iniziato a suonare la chitarra da circa due mesi. Non sai cosa ti abbia spinto a prendere in mano la chitarra di tuo fratello, forse inconsciamente ti dispiaceva lasciarla lì appesa al muro a prendere polvere, oppure è un modo per sentire vicino una persona che non vedrai mai più.
Era novembre quando, dopo mesi dalla scomparsa di tuo fratello, hai deciso di entrare in camera sua.
Subito il suo profumo ti ha colpito violentemente come uno schiaffo, solo che il dolore, al posto di diffondersi sulla guancia, si è diramato all'interno del tuo cuore.
Con gli occhi lucidi ti sei seduta sul suo letto ancora con le coperte su cui ha dormito l'ultima notte della sua vita e hai iniziato ad osservare i muri che ti circondavano.
Sulla destra c'era, appeso con un chiodo storto, l'attestato dell'esame di maturità con il suo 78 di cui non è mai andato fiero. Poco più avanti invece c'erano una serie di foto ritraenti lui da piccolo, oppure lui adolescente in compagni degli amici con cui è cresciuto.
Poi, sopra la scrivania, una mensola polverosa occupata dalle coppe vinte grazie ai tornei di calcetto oppure grazie alle gare di ciclismo.
Infine, la cosa più grande e dolorosa da guardare, un post it.
Lui faceva sempre così. Ogni giorno prima di andare al lavoro lasciava posato sulla scrivania un post it con su scritto un saluto dedicato a te e alla mamma.
Non per forza doveva essere un vero e proprio saluto, la maggior parte delle volte erano le prime parole che gli venivano in mente al risveglio e che voi prendevate come dei "Buongiorno" perché era il significato che lui attribuiva loro.
Era strano. Aveva un'ironia non facile da capire ma che, se compresa, riusciva a far ridere e non poco. Questo lo rendeva un ragazzo particolare.
Con lui ci sei sempre andata d'accordo. Era il tuo punto di riferimento. Ma ora quel punto è stato cancellato. Quel punto è diventato un angelo. Quel punto ora ti guarda dal cielo, almeno ti piace pensarla così, tanto per dare vita a una cosa che non ne ha più.
Un incidente d'auto dovuto al ghiaccio sull'asfalto te l'ha portato via. È stato così rapido.
Sei passata velocemente dal vederlo ogni giorno a non poterlo vedere più. Come quando si spegne una candela in una stanza che non si conosce. Basta un semplice soffio per essere abbracciati dal buio e sentirsi disorientati, confusi. La realtà cambia violentemente senza darci il tempo di adattarci.
Dopo aver percorso in ordine tutte le pareti,  i tuoi occhi si sono soffermati sullo strumento musicale appeso poco lontano dall'armadio.
Era lì a prendere polvere da tempo perché da quando aveva iniziato a lavorare non aveva nemmeno un attimo di pace, ma di questo gli importava ben poco perché era riuscito ad avverare il suo grande sogno.
Quindi ti sei alzata e ti sei diretta verso la sua chitarra.
Hai allungato una mano tremando e quando i polpastrelli hanno sfiorato le corde, hai ritratto l'arto come se avessi toccato una cosa bollente.
Sei rimasta qualche minuto ferma immobile ancora con la mano a mezz'aria ma alla fine ti sei decisa e con coraggio l'hai affettata saldamente e staccata dall'appoggio.
Sei scappata in camera tua tenendo la chitarra stretta al petto e poi ti sei buttata sul letto abbandonandoti ad un pianto liberatorio.
Da quel momento ti sei decisa che avresti imparato a suonare lo strumento per dar nuovamente vita a tuo fratello e rianimare le stesse corde che qualche tempo prima aveva pizzicato lui.
Mamma: È ora di andare T/n.-dice affacciandosi in camera tua.
Alzi lo sguardo e le sorridi.
Il suo volto ed invecchiato e gli occhi sono privi di emozioni, non comunicano più nulla. Sembrano gli occhi delle statue greche durante il periodo arcaico.
Scendi dal letto e posizioni la chitarra all'interno dell'apposita custodia e poi lasci casa tua.
Fai lezione a casa di un ragazzo di nome Alex. È poco più grande di te ed è davvero carino, oltre che paziente.
T/n: Ciao Alex!- lo saluti entrando in casa sua.
Alex: Ciao T/n.Come va?- domanda.
T/n: Il solito, tu?- rispondi togliendoti la giacca e le scarpe.
Alex: Il solito. Vuoi qualcosa?- domanda indicando la cucina alle sue spalle.
T/n: No grazie. Non preoccuparti...- rispondi tu.
Alex: Allora andiamo.- dice lui guidandoti verso la stanza insonorizzata dove tiene le sue lezioni.
Ti accomodi sulla sedia ed estrai lo strumento dalla custodia. Lo appoggi sulle tue gambe ed inizi ad accordarlo.
Alex: Quando vuoi- dice lui sistemando alcuni fogli davanti ai suoi occhi.
Annuisci anche se non ti sta guardando ed inizi a tormentare le corde con il plettro.
Porti a termine il brano imparato e alzi la testa verso l'uomo per sentire quando ha da dirti.
T/n: Ho sbagliato qualcosa?- domandi vedendo i suoi occhi sbarrati.
Alex: No. Al contrario. Quanto ti sei allenata?- domanda.
T/n:Due ore ogni giorno. Guarda che le cose le prendo seriamente io eh!- affermi ridendo.
Alex: Lo so. Meglio di chiunque altro sicuramente. Cosa ti spinge a fare tanto? Insomma non puoi dirmi che è semplice passione!- aggiunge subito dopo.
Abbassi lo sguardo. Dirglielo o no? Forse parlare con qualcuno di quanto è successo e di come ti senti può essere d'aiuto. Chi lo sa? Non lo saprai fin quando non lo proverai.
Sospiri posando lo strumento sopra alla custodia.
Guardi il ragazzo davanti a te che improvvisamente si preoccupa per la tua espressione divenuta seria.
T/n: Ti dirò cosa mi ha spinto a prende la via della musica...- inizi il discorso fissando i piedi del giovane davanti a te. Non hai coraggio di guardarlo dritto nelle iridi. Non ti piace vedere gli occhi di qualcuno a cui vuoi bene riempirsi di lacrime, hai visto già abbastanza quelli di tua madre. Vedere un'altra persone scoppiare in lacrime davanti a te ti nauseerebbe troppo.
Alex: Wow...- sussurra inizialmente- Scusa se reagisco così ma non è uno cosa leggera... mi dispia...- aggiunge dopo.
T/n:No. Non dirlo. Non guarisce il mio dolore e non mi farà riavere mio fratello. Va bene così. Ora sai perché mi impegno tanto.- abbài interrompendolo.
Senza sollevare lo sguardo riprendi a suonare il brano ancora e ancora fin quando il buio proveniente da fuori ti fa comprendere che è ora di tornare a casa.
T/n: Grazie di tutto. Ci vediamo la settimana prossima.- saluti il ragazzo uscendo dalla sua casetta.
Alex: Ciao...- afferma probabilmente ancora confuso.
Cammini ripensando a come hai risposto ad Alex. Non volevi essere scorbutica ma di sentirti dire "mi dispiace" non ne puoi più.
L'hanno detto troppe persone, addirittura alcune di loro criticavano tuo fratello. Odi il fatto che una persona venga venerata solo quando morta mentre quando era tra di noi veniva disprezzata, dagli stessi che ora lo piangono magari.
Quando arrivi a casa sali in camera per depositare la chitarra e ti dedichi qualche minuto ai messaggi che ti sono arrivati mette eri fuori e che non hai ancora letto.
Da Alex: Scusami per prima. Il mio intento non era di certo quello di metterti in imbarazzo o di ricordarti cosa che magari vorresti lasciare alle spalle- ti scrive il tuo insegnante.
T/n:Non preoccuparti. Di certo non ce l'ho con te.- lo rassicuri addolcita dal fatto che si sia tanto preoccupato per te. Quel ragazzo è davvero un amore.
Alex: Ho un altro pezzo per te. Green day. Che ne pensi?- continua lui.
T/n:American idiot?- citi il titolo di una delle canzoni più popolari della band.
Alex: Non proprio. Prova ancora...- aggiunge.
Rifletti un po' e poi provi a sparare il titolo di un altro brano molto famoso.
T/n:Boulevard of broken dreams?- scrivi.
Alex: Esatto! La prima volta che sei venuta a lezione hai detto che avresti sempre voluto impararla.- riporta le tue parole.
Sorridi stupita contro lo smartphone vedendo che si ricorda di te, delle tue parole, nonostante ogni giorno veda più persone tra l'università e le varie lezioni di musica a casa.
T/n:Non resisterò una settimana!- affermi impaziente di imparare quel magnifico brano.
Alex: Beh... nessuno ti vieta di venire qui domani. Non ho nemmeno una lezione al pomeriggio. Se ti va puoi anche venire a pranzo o subito dopo. Possiamo stare anche fino a dopo cena. Almeno non passo un altro giorno in compagnia di me medesimo.- ti invita il ragazzo.
T/n: Sicuro? Non preferiresti riposarti dato che è l'unico giorno libero che hai?- rispondi sperando che ti dica di andare lo stesso. Hai bisogno di vederlo. Di sentire il profumo di quella casa ed il suo. Necessiti di lui.
Alex: Ti aspetto domani.-dice .
Sorridi e soffochi le grida di gioia contro il cuscino.
T/n:Arrivo dopo pranzo. Grazie.- lo ringrazi e poi chiacchieri ancora per poco con lui dato che successivamente scendi per cenare.
~L'indomani~
Ti avvicini al cancello di Alex sentendo la chitarra premere contro la tua schiena. Solitamente non la senti nemmeno, invece oggi avverti la sua presenza contro le tue spalle.
Allunghi un dito verso il bottone del citofono e suoni il campanello attendendo che il ragazzo ti permetta di entrare in casa sua.
Alex: Ciao!- grida dal portoncino.
Lo raggiungi sorridente e lo segui all'interno dell'abitazione.
Alex: Com'è andata a scuola oggi?- chiede prendendo dalle tue mani il giubbotto e le scarpe.
T/n: Il solito. Tu che hai fatto?- chiedi aspettando che ritorni in salotto dove ci sei tu.
Alex: Ho dormito il più possibile. Hai mangiato?- domanda sistemandosi il ciuffo un po' scompigliato specchiandosi sulla televisione.
Sorridi a quella scena.
T/n: Sì grazie.- rispondi addolcita dal fatto che si sua preoccupato di te.
Alex: Andiamo a suonare e poi guardiamo un film?- propone.
Annuisci e lo segui nella solita stanza dove si tengono le lezioni.
Ti siedi sulla sedia e prendi la chitarra.
Alex: Accordala che poi iniziamo.- ti dice sistemandoti davanti agli occhi il treppiede con sopra lo spartito della canzone.
T/n:Le note le so fare quasi tutte. Il problema è il re. Faccio sempre fatica.- spieghi al ragazzo suonando le note distintamente.
Suoni un sol, un la, un do è un Mim.
Alex: Prova a fare le prime 4 che sostanzialmente si ripetono per tutto il brano.- ti indica lui.
Annuisci ed esegui quanto richiesto.
T/n: Vedi?! Posso provarci all'infinito ma non mi riesce!- ti lamenti tu dopo l'ennesima volta che provi il re.
Il ragazzo di alza e si mette dietro di te.
Spalanca le braccia e ne posa uno su quello che regge il plettro e uno lungo il manico della chitarra.
Poi con le dita avvolge entrambe le tue mani e ti posiziona i polpastrelli in modo migliore.
Il suo profumo ti abbraccia e si impossessa di te.
Come se fosse l'effetto collaterale di qualche farmaco, il cuore inizia a palpitare velocemente e le punte delle orecchie si arrossano.
Alex: Prova ora.- dice lui.
T/n: S...Sì...- rispondi tu suonando la nota.
Il suono che fuoriesce è diverso dal solito.
È un suono pulito e privo dello strano rumore che si sente quando si preme troppo poco una delle corde.
Sorridendo per la gioia e lo stupore di esserci riuscita, giri la testa per guardare il ragazzo e inaspettatamente ti ritrovi ad avere le labbra a pochi centimetri dalle sue.
Lo guardi. All'interno dei tuoi timpani rimbomba il pulsare accelerato del tuo cuore. Nelle tue vene scorre la voglia di baciarlo insieme al sangue. Il tuo respiro si fa corto, ti senti soffocare dal desiderio di assaporare quella bocca.
Anche lui ti guarda. Non sai quanti secondi stiano passando, ma al momento il tempo sembra essersi fermato.
T/n:Ora ho capito. Grazie- rispondi voltando lo sguardo e chinando il capo.
Il ragazzo si stacca da te e torna a sedersi al suo posto.
Ti sembra ancora di sentire il suo corpo posato contro il tuo, solo che invece di esserci il calore umano, inizia ad aumentare il freddo.
Riprovi nuovamente tutte le note in ordine che compongono questo brano e poi provi ad eseguire la prima strofa.
Non è molto complicato però devi capire bene il ritmo.
T/n: Come ti sembrava?- chiedi massaggiandoti le punte delle dita segnate dalla pressione esercitata sulle corde.
Alex: Ci dobbiamo lavorare ancora un po', così poi potrai suonarla tutta rispettando il giusto tempo della canzone. Considerando che hai iniziato oggi con questo brano, direi che sei già a buon punto. La tua capacità di apprendere così velocemente mi sorprende ogni volta.- dice lui osservando i tuoi polpastrelli arrossati.
T/n:Pausa film?- domandi al ragazzo ricordando quanto ti aveva proposto precedentemente.
Lui annuisce e ti dice di aspettarlo sul divano e di scegliere qualche titolo in quanto lui deve andare a prendere della cose. Annuisci e dopo aver riposizionato lo strumento all'interno della custodia, ti sposti in soggiorno e ti abbandoni sul sofà.
Accendi il televisore e accedi a Netflix cercando qualcosa di interessante da guardare.
Alex: Hai e scelto?- chiede tornando da te con dei cerotti e una crema.
Annuisci facendo partire il film di Spongebob. Non riesci a guardare altro se non cartoni animati. Guardi solo cose che non includono scene di morte perché la ferita è ancora sanguinolenta.
Ridete insieme seguendo le varie scene che si susseguono una all'altra.
Ti volti a guardarlo. Posi gli occhi lungo il suo profilo. Sorridi notando la sua estrema bellezza. Spinta dall'emozione ti lasci scivolare su di lui e posi la testa sulla sua spalla.
Lui ti cinge in un semi abbraccio. Lì, tra le sue braccia ti senti serena. Tutti i pensieri angoscianti riguardanti la morte di tuo fratello che molto spesso ti travolgono, sembrano non riuscire ad abbattere quella barriera protettiva fornita dal suo braccio.
Anche quando non abbracci Alex ma stai con lui, ti senti un po' più leggera.
Diciamo che quel ragazzo è il tuo antidepressivo umano.
Lentamente il film giunge al termine.
Alex: Bello, no?- chiede voltandosi a guardarti.
Annuisci sorridente. Vorresti cadere dentro ai suoi occhi.
Guardi le sue labbra rosee bagnandoti le tue con la lingua. Chissà che sapore hanno.
Alex non parla. Guarda il tuo viso. Sposta una ciocca dei tuoi capelli e si avvicina senza fretta al tuo viso.
Nuovamente siete a pochi centimetri di distanza, le vostre labbra si stanno praticamente sfiorando.
Lo guardi negli occhi nonostante la vista sia offuscata per la ravvicinata distanza.
Chiudi gli occhi e lui ti bacia.
La sua bocca è morbida e umida. Il sapore è dolciastro, almeno credi. Non lo sai. Sei troppo presa dal momento per pensare a qualsiasi cosa. Le emozioni hanno preso il sopravvento.
Ti stendi ed il ragazzo si posiziona sopra ad il tuo corpo fremente per la trepidazione.
I vestiti ti vengono tolti tra un bacio e l'altro e vengono buttati a terra insieme a quelli di Turner.
Stringi i tuoi capezzoli tra le dita gemendo in modo che il ragazzo si possa eccitare mentre ti guarda.
Poi porti una mano sulla ti intimità e ti dai piacere guardando intensamente Alex, il cui membro si ingrossa di secondo in secondo.
Stanco di essere torturato da te, si infila il profilattico ed entra.
Inarchi la schiena e gemi sentendo per la prima volta questa sensazione di pienezza.
Lui si muove in te seguendo il ritmo che gli impone il piacere sempre più crescente.
Continua a penetranti velocemente.
Le tue gambe, posate sulle sue spalle, tremano per il piacere che provi. Ti mordi le labbra fino a tagliarle solo per sfogare quell'appagamento che ti fa sentire di lava.
Infine venite insieme gridando. Ti abbandoni all'orgasmo tremando e sentendoti leggera.
Alex: Tieni.- dice passandoti una coperta.
Ancora scosso dalle forti sensazioni provate poco prima, si stende al tuo fianco.
Non vi dite nulla. Gli sguardi bastano. Vi amate e ora entrambi lo sapete.

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