Nash Grier

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Il sole bacia la tua pelle. Lo senti toccarti con i suoi raggi roventi che aumentano la loro temperatura di secondo in secondo.
Ami questo tepore!
Nash: Come sta la mia stellina?- domanda correndo verso di te alzando migliaia di granelli di sabbia argentea.
Apri gli occhi di colpo e scorgi dietro di lui il vostro bambino di tre anni impegnato a correre in modo scoordinato verso la sua mamma.
T/n: La mamma stava bene... poi è stata disturbata da un bambino un po' troppo cresciuto!- affermi abbracciando Nash.
Poco dopo arriva anche il vostro bimbo, che sollevi e stringi tra le tue braccia.
T/n: Siete così freddi!- affermi sentendo la temperatura della loro pelle bagnata dall'acqua marina.
Nash: Perché non vieni a fare un bagno più tardi?- domanda sedendosi sulla sabbia ai piedi del tuo lettino per giocare con vostro figlio.
T/n: Dopo vediamo... mi fa male il ventre...- ti lamenti accarezzandoti il pancione con le mani.
Ormai sei alla trentottesima settimana. I dolori alla schiena sono all'ordine del giorno, ti senti sempre stanca e spossata.
Per fortuna Nash ha avuto la geniale idea di portarti in vacanza per tre settimane, "Così almeno puoi lamentarti per l'ingombro del pancione in riva al mare" riportando le parole di tuo marito.
Nash: Tutto bene? Devo chiamare la dottoressa? Dobbiamo andare in ospedale?- domanda alzandosi di colpo per poi chinarti verso di te allarmato.
T/n:Nash, tranquillo. Ho solo dei piccoli dolori. È normale. Non preoccuparti, ok?- gli dici accarezzandogli una guancia ancora lievemente umida.
Nash: Va bene. Avvisami per ogni cosa, ok?- risponde lui baciandoti poi le labbra.
Assapori quell'effusione salina e poi torni a goderti i raggi solari.
Chiudi gli occhi e ti lasci cullare del soave suono delle onde che si infrangono sulla battigia.
Porti le mani sulla tua pancia, dura e grossa al tocco e la accarezzi procedendo dall'alto verso il basso e da destro verso sinistra.
Come sarà la vostra bambina?
Avrà gli occhi cristallini come il padre oppure scuri come i tuoi?
E i capelli? Saranno ramati come i tuoi oppure più scuri della pece come quelli di Nash?
Nash: A cosa pensi, Amore?- domanda posando anch'egli una mano sul tuo pancione.
T/n: A come sarà la nostra Isabel...- spieghi al ragazzo accarezzando la sua mano.
Nash: Non vedo l'ora di stringerla tra le mie braccia...- afferma con voce sognante e forse a tratti malinconica.
T/n: Ti ricordi quando Malakai aveva solo pochi mesi?- gli ricordi con occhi trasognanti impegnati a ripescare vecchi ricordi.
Nash: E come dimenticarlo? È lui che mi ha reso papà.- inizia lui.- Che esperienza indimenticabile! È così bello tutto questo... così magico...- continua lasciandoti poi un dolce bacio all'altezza dell'ombelico.
T/n: Auch!- gemi avvertendo Isabel muoversi dentro di te.
Nash: Buongiorno Piccolina!- afferma ridendo.- Ti ha fatto tanto male?- domanda subito dopo guardandoti dritta negli occhi.
Ogni volta che quelle iridi cristalline incontrano il tuo sguardo, il cuore inizia a palpitare velocemente.
Sei proprio innamorata persa di quegli occhi e del sorriso che spesso accompagna le occhiate che ti dedica.
Non puoi vivere senza Nash, il suo essere premuroso e amorevole nei tuoi confronti e in quelli del vostro bambino.
Lo ami da morire e speri di poterlo sposare a breve.
Con Nash vuoi passare tutto il resto della tua vita fino al sonno perenne.
T/n: Ti amo. Lo sai?- dici dopo averlo guardato incantata.
Nash: Certo che lo so, perché?- risponde forse un po' stranito da questa dolce dichiarazione improvvisa.
T/n: Mi sentivo di dirtelo, perché non saprei cosa fare senza di te. Probabilmente non riuscirei a vivere.- spieghi tu quasi sul punto di commuoverti.
L'amore per lui è così intenso che solo parlarne ti fa venire gli occhi lucidi.
Nash:Sono gli ormoni a parlare o...?- chiede.
T/n: No. È la sincerità. Ho voluto dirtelo perché l'amore che provo per te è così forte che non trovo mai le parole giuste per farti capire quello che provo, quindi non mi resta altro che ripeterti all'infinito che senza di te non posso stare.- chiarisci lasciando scorrere le lacrime lungo le tue guance costellate di salsedine.
Nash: Ti amo anche io T/n. Sei una parte di me, del mio cuore. Sei vitale alla mia essenza e senza di te sarei condannato al patimento e alla morte.-
Dice prendendo il tuo viso tra le mani. Asciuga le tue lacrime con i pollici e poi ti bacia dolcemente.
Trascorrete il resto della giornata intrattenendovi con bagni, giochi con la sabbia e abbronzatura, poi, dopo esservi goduti la magia del tramonto, vi preparate per tornare a casa.
Nash: Lascia, faccio io.- afferma bloccandoti.
Lo ringrazi e lasci che sia tuo marito a piegare gli asciugamani e riporli all'interno della vostra borsa mare.
T/n: Malakai andiamo!- dici a tuo figlio alzandoti con un po' di fatica dallo sdraio.
Nash: Ingombra?- domanda ridendo e indicando la tua pancia.
T/n: Abbastanza.- rispondi abbassandoti appena per prendere in braccio tuo figlio.
Malakai allunga le braccia verso il tuo collo e posa la testa sull'incavo di esso stanco dalla lunga giornata trascorsa tra le onde dell'oceano.
Mentre cammini lentamente verso la vostra casa vacanze senti il respiro del bambino divenire sempre più pesante e lento.
Nash: Si è addormentato.- sussurra con voce dolce al tuo orecchio.
T/n: Immaginavo. È stata una giornata impegnativa! Tra giochi e nuotate ha avuto il suo da fare!- puntualizzi accarezzando la schiena del bimbo.
Nash: Tu invece? Stai un po' meglio?- chiede cingendoti con un braccio la vita.
Posi la testa sulla sua spalla e così facendo avanzate lungo il viale alberato che vi condurrà alla dimora.
T/n:Insomma... mi sa che dobbiamo tenerci pronti... non si sa mai, giusto?- affermi un po' nervosa.
Un parto è per sempre un parto.
Nash: Giusto.- risponde con tono agitato.
T/n: Nash, sta tranquillo che se ti agiti anche tu sarà dura eh!- gli dici per cercare di tranquillizzarlo e con lui, anche te stessa.
Nash: Sì, scusami. È solo che sto per diventare di nuovo papà! Questo mi emoziona da morire e al tempo stesso mi spaventa. Un figlio è sempre una responsabilità. Una bellissima e magica responsabilità.- ti spiega per poi baciare la tua fronte a discorso concluso.
Tra una chiacchiera e l'altra giungete a casa.
Nash: Vado a farmi la doccia e poi preparo la cena, tu stenditi pure a letto.- afferma dopo aver aperto la porta dell'abitazione.
Dopo essere entrata posi Malakai sul suo lettino e poi ti sposti sul letto matrimoniale per riposare. Questi dolori non ti lasciano pace e si intensificano sempre di più.
Chiudi gli occhi e lasci che il tuo corpo sprofondi nel morbido materasso.
In sottofondo il suono dell'acqua della doccia ti culla dolcemente aiutandoti a rilassarti e a dimenticare quel dolore ormai insopportabile.
Nash: T/n...- sussurra al tuo orecchio.
Apri lentamente gli occhi e ti ritrovi il maestoso volto di Nash illuminato dalla luce fioca dell'abat jour a pochi centimetri dal tuo.
T/n: Scusa! Mi sono addormentata. Che ore sono?- dici frettolosamente mettendoti a sedere di colpo.
Nash: No, no. Stai tranquilla. È mezzanotte. Ho preferito non svegliarti per cena perché stavi dormendo profondamente.- spiega lui.
T/n: E Malakai?- domandi allarmata.
Nash: T/n, calmati. Ha mangiato e ora sta dormendo. Stai tranquilla.- ti rassicura.
Ti ristendi posando la testa sul torso nudo di Nash.
La sua pelle profuma di pulito ma puoi chiaramente sentire una lontana traccia dell'odore del salso che si è intriso nei suoi pori.
Posi un dito sul suo petto e lo lasci scivolare sempre più in basso.
Posi un bacio umido sul suo capezzolo mentre il polpastrello avanza verso i suoi boxer.
Nash: T/n?- domanda.
Non rispondi. Continui a lasciare baci e marchi su quella pelle morbida e abbronzata che sta rilasciando lentamente tutto il calore del sole assorbito durante la giornata.
Prendi una sua mano e te la porti tra le cosce presa da una voglia improvvisa di fare l'amore.
Il ragazzo volta la testa verso la tua direzione e guardandoti intensamente negli occhi inizia a toccarti.
Ti mordi il labbro inferiore sentendo il piacere nascere e svilupparsi seguendo il ritmo dei suoi movimenti.
Le sue dita disegnano piccoli cerchietti sul tuo clitoride che, sotto a quel tocco leggero ma intenso, va in erezione.
(Se non lo sapevate, anche il clitoride può andare in erezione in quanto è costituito da tessuto erettile. Al momento dell'eccitazione sessuale affluisce una maggiore quantità di sangue che lo fa aumentare di dimensioni e di consistenza rendendolo turgido ed elastico. 😉)
Stringi le coperte tra le dita e senza volervi ti ritrovi a dover soffocare le grida dell'orgasmo per non svegliare il piccolo Malakai addormentato nella stanza accanto.
Non fai in tempo a riprenderti dal piacere che ti ritrovi il volto di Nash stretto tra le cosce.
Senti la sua lingua esplorarti.
Essa scorre dall'altro verso il basso e da destro verso sinistra interrompendo di tanto in tanto il suo percorso per bloccarsi e succhiare la tua pelle intima.
Non resisti a lungo e nel giro di pochi minuti ti ritrovi ad avere un secondo orgasmo.
T/n: Pausa, ti prego!- affermi stremata.
Ti alzi per andare a bere un bicchier d'acqua.
Sei esausta, nemmeno l'amore è riuscito a darti tregua dai dolori.
T/n: Nash!- gridi per chiamarlo.
Il ragazzo si alza e quando ti raggiunge ti ritrova completamente bagnata dal pube in giù.
Senti le gocce scorrere rapide lungo le tue gambe e unirsi alla pozzanghera che c'è tra i tuoi piedi.
T/n: Si sono rotte le acque!- affermi stringendo il grembo tra le mani.
Le contrazioni si fanno sempre più potenti.
Rapidamente tuo marito prende la borsa per il ricovero già pronta da settimane, poi prende Malakai e ti raggiunge.
Con estrema velocità prende la macchina e poi ti accompagna ad essa.
Vi dirigete velocemente verso l'ospedale poi vicino.
Quando arrivate, fortunatamente entro breve data l'assenza di traffico notturno, scendete tutti insieme e vi dirigete all'interno camminando il più rapidamente possibile.
Delle infermiere corrono verso di te munite di sedia a rotelle e ti accompagnano verso il reparto di ostetricia.
Nash: Come va?- domanda quando le infermiere vi lasciano soli.
T/n:Sono stata meglio, sinceramente.- rispondi gemente per le contrazioni.
Nash: Non manca molto stando a quello che hanno detto.- dice lui probabilmente per cercare di distogliere la tua attenzione dal dolore.
T/n: È il secondo, è normale che sia tutto più rapido.- gli spieghi stringendo la sua mano calda.
Il ragazzo sorride e poi ti bacia dolcemente le labbra.
Dopo una ventina di minuti vieni spostata in sala parto.
Tenendo la mano a tuo marito ti avvii verso il processo della nascita. Spingi con tutte le tue forze una, due, tre volte e più.
Continuo così per diversi minuti, troppi.
La fatica è così tanto che inizi a non sentire più il tuo corpo. Ma poi, inaspettatamente, il pianto della tua bambina sovrasta le tue urla e scaccia con un soffio leggero tutta la pesantezza dello sforzo.
Le infermiere ti posano sul petto quel piccolo corpicino scosso dai singhiozzi.
T/n: Isabel!- sussurri posando la testa contro quella della neonata.
Nash si unisce alle coccole bagnando le tue guance sudate con le sue lacrime di padre.
C'è un potere che entra nelle donne quando partoriscono. Le donne non lo chiedono, ne vengono semplicemente invase. Si accumula come nuvole all'orizzonte e passa attraverso di loro, portando il bambino con sé. (Sheryl Feldman)
Fine 🖤

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