-Il Lupo Che Salva Cappuccetto-

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Stavano a casa dei Tomlinson ormai da tre giorni e il ritmo di Harry era questa: scuola, casa di amici, rimaneva fuori per cena e tornava a casa solo per dormire.

La cosa buffa era che quando Harry rientrava usciva Louis.

Tornava tardissimo, con le prime luci dell'alba e per tutto il resto del giorno loro non si incontravano.

In quel momento però non gli importava di Louis. O dei suoi genitori. O di tutto il resto.

Era venuto a fare la sua solita corsetta/ giretto notturno nel bosco.

A meno anche la casa dei Tomlinson non prendesse fuoco poteva stare tranquillo e respirare l'aria fresca. Solitamente non veniva così tardi nella foresta, o almeno non da solo.

Era parecchio tardi e credetemi: sarebbe tornato indietro se non fosse per il fatto che si era perso.

E se non fosse per il fatto che la batteria del suo cellulare era ufficialmente morta avrebbe chiamato qualcuno.

Il vento fischiava tra i rami, mentre gli animali notturni cominciarono a girovagare.

Il riccio rabbrividì spaventato.

La luna era stata inghiottita dalle nuvole e il buio della notte dava al bosco un'aria ancora più tetra.

<<Okay Harry stai calmo>> prese dei respiri profondi <<Devi solo fare la stessa strada che hai fatto all'andata>>

Prese a giare intondo e cambió direzione più di una volta, sbagliandola e trovandosi al punto di partenza.

Il freddo gli penetra nelle ossa e sente la classica sensazione di pianto investirlo nel realizzare che passerà la notte lì.

Morirà congelato.

Pochi giorni fa ha rischiato di morire bruciato e oggi tocca alla fase di ibernazione.

Fantastico davvero.

<<Hai bisogno d'aiuto pasticcino? >>
una voce parecchio stridula lo fa voltare di scatto.

Una donna, alta e slanciata, gli sta davanti sorridendo.

I suoi occhi sono languidi, mentre gli zigomi sono tirati forzatamente.

Si sposta i lunghi capelli neri dietro l'orecchio e non stacca nenache per un istante lo sguardo da quello del ragazzo.

<<Uhm no grazie io->> esista Harry guardandola nuovamente <<Me la cavo da solo>>

Lei si avvicinó a lui osservandolo da sotto le lunghe ciglia <<Ma come? Avevo capito che avevi perso la strada di casa... Potrei aiutarti>>

Gli accarezzó la guancia con un dito.

Il riccio si scostó, era gelida.

La situazione stava peggiorando notevolmente e Harry si guardó ingiro velocemente notando che non aveva via d'uscita.

Si ritrovó improvvisamente schiacciato contro un albero.

La donna lo aveva afferrato saldamente per la gola e aveva preso a sibilargli parole incomprensibili all'orecchio.

Il suo fiato caldo si scontrava sul suo viso e sentiva i suoi denti pericolosamente vicini al suo collo.

Deglutì a vuoto.

Era spacciato.

D'un tratto però la sconosciuta lo lasció andare totalmente e sbuffando disse <<Che vuoi palla di pelo? >>

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