Uscii dalla prigione con delle domande.
Quello che Thomas mi aveva detto era strano, era pericoloso quello che avevo fatto, e senza una conferma non potevo di certo dirlo a mio padre.
Mi avrebbe ucciso.
Ignorai le domande di Gally e Minho per tutto il tragitto, per una mezz'ora mi subii insulti e buche per il mio odioso silenzio..
..ma non facevo altro a pensare a quella foglia d'autunno.
Mi aveva sottomesso e quel maledetto profumo era sul suo collo. Le vene sulle braccia che intravedevo quando bloccava le mie, il suo ginocchio lì.Volevo aiutarlo.
-Okay mi hai convinto- sentii uno dei miei amici. Io ritornai nel mondo dei vivi e li guardai confuso, subito calò il silenzio.
La macchina sterzò verso la mia direzione, dei clacson suonarono da dietro di noi, una fitta d'aria arrivò alla destra la cinta si bloccò e quasi mi rimbalzò il cuore fuori dal letto vedendo la visuale così veloce.
La mia portiera si aprì immediatamente, Ali di gabbiano mi prese per la maglia e mi bloccò tra lui e la macchina.
-che cavolo hai Newt! È quasi un'ora che non parli, sembra che hai visto un fantasma- disse nervoso Gally, mentre Minho cercava solo di calmarlo.
Io li fissai tremando agitato, -ti ha fatto qualcosa?- chiese ancora -Newt- richiamò subito l'asiatico.
Mi scosse leggermente preoccupato, io tolsi il contatto che tanto odiavo, -lo sai che odio essere bloccato Gally! Mi impanica più di quanto già non sono testa di caspio- gli urlai, leccai le labbra dal nervoso mi colpii le tempie e fissai le facce dei miei amici.
-Newt che diavolo ti prende?- chiese Minho.
Si avvicinò a me con passo leggero, mise una mano sulla mia spalla e mi ascoltò silenzioso.
-dobbiamo tirarlo fuori- dissi sbloccando un freddo silenzio -È innocente- dissi ancora.
Loro mi guardavano come confusi, come se il matto del gruppo fossi io.-Newt dicci cosa ti ha detto-
Così mi arrabbiai.-Non è stato lui. L'ho guardato dritto negli occhi, mostrava terrore. Mi ha raccontato con tutti i dettagli cosa gli hanno fatto per arrestarlo- dissi io, senza accorgermene mi scese una lacrima.
Poi un'altra.
E un'altra ancora.-Newt che è successo?- chiese ancora Gally.
Come glielo dicevo?Li guardai rassegnato e stanco decisi di sputare la verità. Tutto quello che Thomas ha tenuto a se per tutto questo tempo.
-non lo hanno ascoltato. Lui era solo con il cane, lo portava a spasso tranquillamente, ma subito si ritrovò faccia a terra, il cane lo portarono via, lui fece domande a cui nessuno rispondeva, iniziarono a colpirlo dicendo di tacere, poco dopo si ritrovò dietro le sbarre. Non potè fare un processo e difendersi. Nessuno lo ascoltava. Quei mostri facevano tutt'altro che il loro lavoro- dissi borbottando.
-I giorni passavano e lui non smetteva di domandare e sanguinare. Aveva paura, rabbia, delusione e molta confusione. Sembrava diventare matto. Così stette in silenzio, e solo dopo un'anno gli dissero della ragazza morta, lui domandava come, chi e dove era lui. Ma nessuno lo ascoltava o indagava preferivano dare retta alle accuse che erano contro- aggiunsi io poi.
-è innocente, e tuo padre cosa dice- chiese impietrito il ragazzo dai tratti asiatici.
-nulla.. quello che so è che se mio padre non rispetta le regole finisce per perdere il lavoro, e lo sceriffo precedente è morto di infarto dopo il caso di Teresa Agnes, quindi...-.-quindi crede che sia colpa di Thomas?- mi chiese Gally d'istinto, io lo guardai dritto negli occhi, mi ricordavo la voce che aveva Thomas quando mi parlava di quello che quel giorno subiva dai "poliziotti" sembrava agitato, terrorizzato, e confuso.
Mi ricordai di come rispondeva a mio padre.
Quella calma. Di come mi guardava, e voleva parlarmi da vicino, o prima al muro.Minho mi fissò come se mi stesse dando la risposta attraverso gli occhi. Guardai in un punto non preciso e decisi di riaprire lo sportello della macchina.
-Dove vai?- mi chiesero in coro, io ghignai sicuro di me alle loro spalle facendogli capire di seguirmi -darà retta a me- dissi mentre mi sbrigai a mettere la cintura.
***
Passata una mezz'ora ritornammo a casa mia, erano le 23:45 e mio padre mi aveva mandato messaggi:
"Papà:hai mangiato?"
"Papà:io ho fame, ordino la pizza?"Ma io non gli risposi, speravo solo di ricevere le sue attenzioni e tirare fuori di lì Thomas.
Non se lo meritava.Presto scesi dalla macchina scura, seguito da Minho e Gally, corsi con fatica verso la porta di casa ed entrai bruscamente.
-papà!- lo chiamai io alzando la voce di poco, lui mi rispose, sembrava provenire dalla cucina così mi mossi ad andare da lui.
-Newt, non sapevo che c'erano ancora i tuoi amici, avete fame?- chiese sorridente mentre maneggiava posate e bicchieri, perchè era così felice?
-hai lasciato che marcisce in carcere, papà- dissi subito, senza peli sulla lingua -cosa?Chi- chiese lui confuso.
-Thomas-.
Appena dissi quel nome lui posò il coltello e si avvicinò serio verso di me. Io lo seguii con lo sguardo e non lo lasciai parlare -mi ha detto che lo sceriffo precedente non lo lasciava parlare-.
Lui mi guardò con occhi sgranati, -sei andato da quel ragazzino?- quasi mi urlò gesticolando. -Se non ci fossi andato a quest'ora staremmo mangiando felici mentre un'innocente marcisce terrorizzato!- urlai.
Ero furioso. Odiavo il comportamento che quello sceriffo gli era riuscito a fare.
Volevo liberarlo a tutti i costi.-Ti avevo proibito di andarci Newt! Perché cazzo mi hai disubidito?-.
Le sue grida arrivarono uvunque in casa, così intravidi Minho e Gally allontanarsi.
-LUI È INNOCENTE!- gridai il più forte possibile con voce strozzata.Un silenzio inondò la cucina.
Vince voleva parlare, cercava le parole, ma non vidi altro che preoccupazione.
Forse avevo fatto una cazzata, ma è servita.-mi dispiace se ti ho deluso, ma almeno ascoltami. Devi tirarlo fuori-. Lui mi bloccò prima che potessi finire di parlare.
-vai in camera tua-.
Io lo fissai -No!- dissi deciso.-va in camera, isaac- scandì ancora lo sceriffo.
Riuscii a vedere delusione e rabbia nei suoi occhi. Non lo capii più.-va bene, non ascoltarmi. Sei lo sceriffo no? Solo la tua opinione va bene, ci sta. Okay!- dissi, subito mi voltai e iniziai a salire le scale ma mi fermai a metà prima di rinchiudermi in camera, a chiave.
-immagina di trovarmi al suo posto. Un'innocente picchiato a sangue per ore senza nemmeno una parola per difendersi- gli chiesi con voce ferma e fredda.
-Non proveresti a muovere il culo per aggiustare quello che un tuo cosiddetto collega aveva iniziato, eh sceriffo?-
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Graffio Con Il Tuo Nome × NEWTMAS
Kurzgeschichten[COMPLETA] La sensazione migliore era quando lui mi baciava, quella sensazione strana che mi invadeva tutto il corpo, riuscendo a liberarmi da tutto e come trasportandomi in un altro mondo, in un mondo tutto nostro.🎀 ×contiene scene +18: tenere fuo...