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La sera stessa finii senza voce, ridevamo e scherzavamo fino allo sfinire. Poggiai la mia testa sul suo bacino, la sua pelle morbida mi fotteva il cervello, profumava e sorrideva come suo solito.

Le sue dita erano sulla mia testa, e in modo dolce lo abbracciavo.
La sensazione di paranoia e panico tornò, pensai alla nostra relazione, a quello che aveva passato e a quello che avevamo affrontato insieme.

La prigione, la sparizione di mia madre e Sonya.

Quello che hanno detto prima della morte di Teresa, era disarmante.

"sei un mostro isaac".
Ci ripensai, e sorrisi.

-se solo mia madre mi vedesse in queste condizioni -aprii gli occhi e mi misi a pancia in su per guardarlo meglio- mi chiamerebbe errore sai?- dissi silenziosamente, lui mi guardò curioso, era seduto sotto di me, sul letto della mia camera.

-non ci pensare, tu sei perfetto va bene? Sei di mia proprietà, biondino- rispose, subito si avvicinò a me e mi baciò.

Quello era il ti amo più bello che potessi ricevere quel giorno, gli sorrisi e continuai a pensare.

-ha portato via Sonya solo perchè era troppo piccola per capire il significato della nostra comunità, così l'ha allontanata e credo che sia diventata omofoba come la mamma- continuai.

Iniziai a tirare su con il naso, le lacrime graffiarono il mio viso e tremai.
Thomas non smise di fissarmi, sorrise e appoggiò una mano sul mio collo.
-Fanculo a tutti gli omofobi, non sanno quello che si perdono -mi baciò nuovamente- questo è vero amore Newt, e se loro non lo vogliono capire allora trovassero di meglio da fare-.

-Amore io ti amo okay? voglio stare con te, voglio perdere la cognizione del tempo facendo l'amore con te.. io voglio te- disse ancira deciso.

Le sue parole mi entrarono in testa, lo guardai dritto negli occhi, mi alzai senza staccargli gli occhi di dosso, mi misi a cavalcioni strusciando le virilità.

Appena sentii la sua presenza sul fondoschiena mi avvicinai al suo orecchio, -allora scopami sulle loro tombe- iniziai a mordergli l'orecchio eccitato.

Sentii la sua risata maliziosa e le sue mani sul bacino, con un ghigno divertito iniziai a muovermi, lui strinse forte i miei glutei facendomi gemere.

Lui sorrise soddisfatto, -ti piace darmi fastidio eh- dissi, guardai il soffitto e risi arreso, lo fissai di nuovo negli occhi, tolsi le sue mani dal mio fondoschiena e le misi attaccate al muro.

-posso esserlo anche io, gattino- dissi maliziosamente, spinsi il mio bacino contro il suo contenuto dando un pizzico di tortura.

Mi guardò con un aria serena, odiavo la sua calma.

Staccai i bacini per un'istante, la sua cintura finì subito sul pavimento e iniziai a baciarlo.

Lo volevo tutto per me.

Incatenai le lingue l'una a l'altra, ci baciammo con passione e senza freni.

Fece dei versi trattenuti che mi fecero impazzire del tutto, lo guardai deitto negli occhi, sembrava impazzire.

E ciò significava che lo avevo in pugno, lo stavo torturando ben bene.

Subito risi maliziosamente, mi avvicinai con il bacino verso il suo petto, la sua mano mi finì di nuovo sul gluteo, mi spinse verso di lui e iniziò a baciarmi lo stomaco.

Leccò seducemente la mia cintura, mi fissò divertito mentre io tenevo ben saldi i suoi capelli.

Risi, senza trattenerlo mi partì un gemito, sgranai gli occhi sentendo la sua mano sul cavallo dei miei jeans.

-Vuoi che tuo padre ci senta?- sussurrò in modo seducente Thomas, io lo guardai sbuffando. Gli presi ben saldi i capelli, misi indietro la sua testa e iniziai a baciarlo nuovamente ma lui non collaborò molto.

Quella bocca mi ammazzava, così iniziai a sorridere malizioso.

Continuai a dargli piccoli baci sul viso, guance, naso, occhi e intorno alle labbra.

Liberai entrambe le mani e iniziai a togliergli la cintura, lasciai fargli versi incapibili che molto probabilmente erano di goduria.

Continuò a tenere le mani sulla mia virilità, cercando di trattenere i gemiti deciso di toglierli del tutto, lasciando entrambi solo in boxer.

I vestiti finirono chissà dove, thomas si sdraiò del tutto, io finii su di lui. Ridendo iniziammo a muoverci entrambi sul letto, sotto le coperte.

Eccitati e vogliosi, lui mi fissò intenso, le mie mani sul petto, i bacini attaccati. Mi facevano morire di gioia.

La mia testa era in preda al panico, lo stomaco era a dir poco incasinato e il mio cuore pieno di farfalle.

Il respiro mi si bloccó d'un tratto, lo fissai.

-vuoi?- chiese solo, trattenni il sorriso e non smisi di fissarlo, annuii solo.

Lui mentre sorrise si allungò al mobile affianco al letto, aprii il cassetto e vidi un preservativo.

Lo aprì senza pensarci due volte, mentre ridavamo rossi in volto, lui mi tolse i boxer per infilare l'oggetto.

-Fermo- quasi gridai subito, lui si guardò attorno -hai cambiato idea?- chiese borbottando di poco spaventato.

-scherzi? no.. voglio solo.. fai tu-.

Lui sgranò gli occhi -non volevi fare tu l'attivo- ripensai alle sue parole, ripensai alle sensazioni, e sorrisi.

Mi sedetti in braccio a lui, gli levai del tutto i boxer, la sua virilità grande e percepibile mi si piazzò vicino alla mia. Lo guardai seducente e malizioso, gli presi tra le mani il preservativo e glielo misi.

Ricambiando lo sguardo, lui cambiò personalità, mi prese la caviglia destra, facendomi cadere al suo fianco, mi girò a pancia sotto, bloccò i polsi sopra la testa con una mano e con l'altra rimosse il mio indumento.

Lui mostrò quel suo odioso sorrisetto, che ogni volta mostrava quando mi aveva in pugno, quel sorrisetto che mo mandava fuori di testa con quelle maledette farfalle e la vista offuscata.

Le sue mani vagavano sul mio corpo, accarezzandomi dolcemente ogni parte scoperta. Allungò nuovamente la mano verso il cassetto e prese del gel lubrificante e se ne versò un pò sulle dita.

Sentii il gel freddo sulle sulle dita toccate il mio buco e io gemetti con la testa immersa nel cuscino. Lui spinse un dito, seguendo il ritmo dei miei respiri.

Presto ne aggiunse un'altro ed iniziò ad allargare il mio buco, preparandomi. La sensazione gelida di prima scomparve e un calore familiare mi invase completamente.

Quando fui pronto, Thomas prese la sua erezione e la appoggiò dove prima erano le sue dita.

Si inserì piano, lasciandomi il tempo di abituarmici e quando fù completamente dentro, sospirai di piacere.

Iniziò a muoversi delicatamente.

Di poco aumentò la velocità, tenendomi per i fianchi presi ben salda la coperta e iniziai a gemere sempre più forte fregandomi di mio padre nella stanza di sotto.

-Thomas..- borbottai tra un respiro e l'altro, lui rise malizioso ignorandomi.

Chiusi gli occhi lasciandolo fare. Volevo assaporare il mio uomo, sentirlo fare versi di puro godimento.

I gemiti aumentarono, e così anche il suo seme dentro di me, ormai gonfio.

Inisiai a tremare eccitato, smisi di stritolare la coperta e ritornai a respirare.
Lui venne, facendomi scappare degli orgasmi trattenuti nel cuscino.

Tolse la sua virilità bagnata, e si buttò sul mio fianco. Rimasi immobile a fissarlo, sudato.

Il danno che avevamo fatto, era grande ma rimanevamo ancora con molta voglia.
Sorridevamo fuori ma dentro eravam distrutti.

Quello che avevamo io e lui era oltre il fisico, non era un tipo ne romantico ne tossico, e amavo un sacco quando faceva lo stupido.

Uno come lui come cazzo lo dimentico?

Ne avevo bisogno.
Ormai era tatuato nel mio cuore.

Graffio Con Il Tuo Nome × NEWTMASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora