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Il sole se ne stava andando, erano le 17:14, e Gally era ancora seduto sul divano, mentre mi fissava stregato.

-Smettila di fare avanti e indietro, vuoi che vomiti?- Disse non troppo gentile, io lo fulminai con lo sguardo e continuando a camminare agitato.

Era un quarto d'ora che stavamo aspettando Minho, lui era l'unico che riusciva ad essere credibile con bugie e cose simili, Gally rimaneva zitto mentre io iniziavo ad agitarmi e rischiare di fare a cazzotti con la voce per non farla tremare.

-Ancora non capisco a cosa ci serve Minho, sai bene che ha un'ossessione nel "trovarmi un ragazzo"- dissi io acido, mimando le virgolette guardai il mio migliore amico.

Ali di gabbiano rise silenziosamente mentre posava il telefono al suo fianco, si alzò e marciò verso di me mostrandomi le mani - Uno è l'unico che riesce a mentire bene, e secondo ha la macchina-.

-che diavolo è successo alla tua? Non è qui fuori? -dissi spostando le tende di qualche millimetro-  Perché non c'è l'hai?- aggiunsi agitato.
Subito mi preoccupai, la macchina era qui fuori, come ha fatto a sparire?

-mia madre è passata qui e l'ha presa, doveva accompagnare mio fratello dal suo amico- rispose scusandosi, alzai gli occhi al cielo, andai dalla cucina al salotto un paio di volte ma al quarto giro suonò il campanello.

Io e Gally ci guardammo con un sorriso sorpreso e presto mi fiondai alla porta.
-MINHO!- urlai immediatamente.

Il mio sguardo si impietrì d'istinto, il mio sguardo si incollò al suo. Mio padre era alla porta, davanti a me, e io non riuscii a fare nient'altro che farmi domande agitato.

-Papà- dissi sorpreso, -Newt..- rispose confuso, subito scosse la testa e fece spazio con la mano per passare, io lo seguii con lo sguardo -tu che ci fai qui? Non eri al lavoro?-.

-Ho dimenticato dei documenti- disse, facendo cenno a Gally per salutarlo, pensai subito alla sera prima, dovevo andare a prendere un bicchiere d'acqua ma invedlce sentii solo mio padre al telefono con qualcuno, parlava del caso di Thomas ma con parole che non riuscivo a capire, lo vidi rovistare solo dei fogli con un paio di foto.

-Riguardano Thomas, non è vero?-.

-si Newt- disse sospirando -è un assassino e potrebbe essere collegato al sangue che hai trovato-. Io lo guardai dritto negli occhi, sembrava nervoso non appena lo nominavo, sembrava arrabbiato, ma non ci pensai molto.

Preferivo concentrarmi alla missione, dovevo capire di più di quel Thomas, volevo vedere il vero lui, magari è innocente, magari era solo stato accusato ingiustamente, questo spiegherebbe del suo comportamento troppo angelico.

-Stavate, spettando Minho con ansia?- chiese poi, vidi Gally come in blocco di ghiaccio, io iniziai a borbottare delle lettere a caso, volevo sparire, sapevo che stavamo diventando sospetti e se mio padre mi vedeva nei paraggi della prigione, forse a quest'ora nemmeno starei in vita.

Passarono dei secondi che a me sembravano ore, mio padre fece altre domande, dove andavamo, con chi e cose simili. Ad un certo punto una voce richiamò la nostra attenzione
-Ragazzi andiamo?- disse un ragazzo dai tratti asiatici.

Io gli sorrisi ringraziandolo silenziosamente, -salve Sceriffo Vince, posso rubarle Newt qualche ora? I ragazzi organizzano una piccola riunione per la festa di Halloween- disse tranquillamente.

-Minho, Newt non va a quella festa, lo sai- disse.

Io sbuffai rumorosamente, alzando gli occhi al cielo, -si lo so signore, ma Newt ha sempre idee horror per degli scherzi- continuò l'asiatico ignorando bruscamente i miei lamenti.

Graffio Con Il Tuo Nome × NEWTMASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora