Capitolo 17.

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Precedo il mio spazio autrice.
Scrivo perché voglio rallegrarvi. Scrivo perché voglio che per un attimo non pensiate che vada tutto male, che la vita non va più avanti solo questo. Mi dispiace sbattervi la verità in faccia, ma ci sono cose peggiori nella vita e prima o poi se ne andranno tutti. Accetatelo ragazze, perché nessuno resta in questa vita, nessuno. Non voglio che pensiate che io non ci stia male, dannazione, ho bisogno solo di non pensarci perché potrei iniziare a piangere di nuovo. Il mio vuoto adesso è Zayn. Il mio vuoto adesso sono i suoi acuti, il suo viso ed il suo carattere. Sarà strani senza di lui, ma se è felice così beh... lo sarò anche io. Per altro leggete lo spazio autrice.
Buona lettura c:

Mi sento strana, per come tutto si sia risolto così velocemente. Forse sono solo felice. Forse sono solo paranoica. Continuo ad attorcigliare tra le dita le ciocche di Louis mentre lui chiude gli occhi, steso tranquillamente sulle mie gambe. Non passavamo un pomeriggio così calmo da tempo, nonostante siano passati pochi giorni a me sembra passata un'eternità. Continuo ad osservare il suo viso, il profilo della mascella, le ciglia che sfiorano leggermente le sue guance e le labbra sottili che amo tanto baciare. È perfetto, e non lo dico perché lo amo, lo dico perché lo è. È perfetto in ogni sua imperfezione, in ogni sua paranoia, in ogni sua incazzatura. É perfetto così come lo conosco, così come me ne sono innamorata.

-A che pensi?-

Chiede lui senza aprire gli occhi, semplicemente accenanndo un piccolo sorriso senza denti scoperti che fa sorridere anche me.

-Nulla in particolare, un po' a tutto.-

Rispondo tranquilla mentre mi appoggio con la schiena alla testiera del letto, ma nonostante sia scomoda come posizione, tenere Louis sulle mie gambe è come se alleviasse tutti i miei dolori. Passo a tracciare il contorno dei suoi tatuaggi sul suo petto nudo, li ho sempre amati. Dentro casa fa caldo, anche se fuori si gela e avendo un appartamento con anche i pavimenti riscaldati ci permette di poterci vestire come se fossimo in estate. Lui tira la pancia dentro quando accarezzo l'area laterale alla pancia piatta, ridacchiando.

-Mi fai il solletico.-

Mormora senza mai aprire gli occhi, e per quanto ami i suoi occhi amo tanto vederlo così rilassato. Continuo ad accarrzzarlo sfirandolo con le unghie e lui si lascia andare ad una risata magnifica, che gli fa stringere gli occhi e aprire le labbra in un sorriso.

-Non fa niente.-

Rispondo io divertita mentre porto anche l'altra mano a torturarlo, mentre lui si dimena. Riesce a liberarsi dopo qualche secondo, bloccandomi dolcemente i polsi in una morsa e posando il suo viso dritto di fronte al mio. Si mette a cavalcioni sulle mie gambe, sorridendo divertito e finalmente posso perdermi di nuovo nei suoi occhi. Lo guardo così tanto che non mi accorgo del suo sguardo sul mio braccio. Quando me ne accorgo lo seguo, individuando i lividi sul mio avambraccio. Poggia le dita sul segno viola e lo vedo rabbrividire mentre io mi mordo il labbro.

-Coincidono.-

Mormora come se non fosse stato lui l'autore di quei piccoli lividi sulla mia pelle e sento il mio cuore aumentare i battiti.

-Mi dispiace così tanto.-

Aggiunge poi, storcendo le labbra in una smorfia, evitando il mio sguardo curioso. Si abbassa all'altezza del mio petto, facendomi sussultare quando lascia dei leggeri baci su quei pochi lividi che mi ha procurato. Sento la pelle bruciare, ardente sotto il suo tocco. È come l'arcobaleno dopo la tempesta, e sento davvero di amarlo, come se me lo stessero iniettando nelle vene lo sento più delle altre volte. Quello che sta facendo,non lo ha mai fatto nessuno. Mai nessuno si è mai preso cura di me nel modo in cui sta facendo lui, e mi sento bene, davvero bene. Quando torna a guardarmi lo guardo sorpresa, le labbra schiuse.

Wherever you are (Sequel 92 days)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora