Capitolo 6.

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-Louis, smetti di tremare, mi fai entrare in ansia.-

Sbotto leggermente infastidita e pichiettando con le unghie rosse sul volante. Louis mi guarda un momento prima di smetterla di agitarsi.

-Scusa.-

Risponde sospirando e passandosi una mano tra i capelli tirati in alto. Sorrido e scuoto la testa, ma lui ricomincia.

-Louis!-

Lo riprendo alzando un sopracciglio mentre prendo la curva che porta in perfieria, verso casa mia.

-Scusa piccola, sono un tantino nervoso.-

Sbruffa poggiando la testa al finestrino, facendomi ridacchiare.

-Cosa ti rende tanto nervoso? Oltre ad incontrare i miei intendo.-

Lui si morde un labbro prima di sospirare.

-Tua madre.-

Risponde con sincerità, facendo ssparire l'ilarità dal mio volto.

-Andrà tutto bene.-

Rispondo un po' incerta,non ne sono davvero sicura. Louis annuisce, passando i palmi delle mani sudate sul jeans, cercando di calmarsi con respiri profondi. Quando arrivo davanti al cancello lo sento trattenere il respiro. Apre la porta appena spengo il motore e lo raggiungo, notandolo passarsi una mano all'interno del colletto della camicia, come a riprendere fiato. Gli lascio un bacio sulle labbra e lui sorride contro la mia bocca.

-Sta tranquillo.-

Gli dico passandogli un dito sulla fronte e baciandolo di nuovo. Lui annuisce e dopo aver poggiato la fronte contro la mia ed avermici depositato un bacio, mi segue fin davanti la porta. Busso lisciando il vestito nero e sentendo i piedi iniziare ad urlare per i tacchi. Non aspetto molto prima che la telecamera mi scannerizzi e il volto di mia madre apparga sulla porta. Louis trasalisce quando lo sguardo della dpnna vaga su di lui, poi mi stringe in un abbraccio.

-Madison, finalmente. La cena è pronta, spero che il tuo damerino gradisca la mia cucina. Grace Kelly Fary, caro.-

Sorride lei stringendo la mano al ragazzo al mio fianco.

-L-Louis William Tomlinson, é un piacere conoscerla.-

Risponde leggermente arrossito e mia madre annuisce seria, poi ci lascia entrare. Non appena entriamo in cucina mio padre sorride raggiante, venendomi ad abbracciare ed abbracciando subito dopo il mio ragazzo.

-Figliulo, sono felice che tu abbia accettato di venire, Madison non fa altro che parlare di te giorno e notte. Sono Paul Sullivan.-

Sorrido ed arrossisco leggermente, facendo ridacchiare Louis.

-Louis Tomlinson, signore.-

Sorride il moro e noto come il disagio di poco fa sia sparito. Sento tossicchiare alle mie spalle e mi volto rivolgendo uno sguardo di fuoco a mia mamma. Subito dopo entra Chris,che più alto di almeno venti centimetri di mia madre, la fa apparire più vecchia di quello che è.

-Tommo, finalmente!-

Esordisce Chris e stringe Louis in un abbraccio, facendolo ridere. Sorrido e prendo posto a tavola mentre mia madre si siede a capotavola di fronte a mio padre, Louis prende posto accanto a me e Chris di fronte a noi.

-Ecco il primo.-

Annuncia la donna bionda porgendoci un piatto fumante di lasagne. Spalanco leggermente gli occhi e mi lecco le labbra,notando Louis fare lo stesso.

-Tesoro, ti ho già detto che sei favolosa con questo vestito?-

Chiede lei sorridendomi ed inclinando leggermente la testa di lato.

Wherever you are (Sequel 92 days)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora