Capitolo 15

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Sono stata il resto della giornata in silenzio, non ho mangiato nulla, non faccio che pensare a quello che è successo.
Ho deciso così di far distrarre Christian, stasera il suo unico pensiero dovrò essere io.
Sono le 19:00, decido di indossare un vestito a maniche corte semplice con dei disegni a rombo e le converse.
Opto per un trucco leggero, del mascara, un po' di blush e il mio amato burrocacao al lampone.
Esco velocemente di casa, c'è Flavia ad aspettarmi con sua cugina, mi daranno un passaggio a casa di Christian, naturalmente le avevo già avvertite, nel pomeriggio le avevo chiamato per sapere cosa pensasse di questa situazione, ovviamente è dispiaciuta che la mia storia d'amore sia iniziata in modo così brusco per colpa di Alessio, ma è ovviamente dalla mia parte e mi aiuterà a mantenere la calma e risolvere la faccenda.
«Lara mi raccomando, fai la brava, divertitevi, ma non troppo»
«Grazie, stai tranquilla, a domani»
«Sempre se avrai le forze di venire a scuola»
Continua ridendo.
«Flavia!»
Scuoto la testa alla sua affermazione e scendo dall'auto.
Busso alla porta e poco dopo mi apre. Mi squadra dalla testa ai piedi, poi mi sorride e i suoi occhi fissano i miei, é strafigo, ha una maglietta nera a maniche corte e i pantaloni della tuta ricadono sui suoi fianchi in modo davvero sexy.
«Piccola, che ci fai qui?»
«Sei solo?»
«Si entra, i miei non sono in casa»
Mi fa l'occhiolino e prendendomi per mano mi fa sedere sul divano.
«Sei stupenda»
«Grazie»
Abbasso gli occhi e sento le mie guance prendere fuoco.
Lui si avvicina mi alza il mento e le sue labbra incontrano le mie, ma non mi bacia, le sfiora e sorride allontanando il suo viso dal mio.
«Che c'è? Volevi un bacio?»
Mi sta provocando, e ci sta riuscendo maledettamente bene.
Mi mordo il labbro, sapendo che questo lo fa impazzire, infatti lui mi fissa le labbra e poi mi guarda negli occhi, così mi avvicino e gli sfioro il labbro inferiore con il pollice.
«Ti fa ancora male?»
«No, adesso va meglio.
Allora cosa hai intenzione di fare?»
«Parli con me?»
Chiedo alzandomi e camminando per il salotto.
«Vedi qualcun altro in questa stanza?»
«No, ma pensavo volessi giocare, visto il fatto che non mi hai baciata»
«Quindi volevi che ti baciassi»
«Adesso ti é venuta voglia di baciarmi?»
Chiedo tornando a mordermi il labbro.
«Cazzo Lara, non morderti il labbro»
«Perché? Ti dà fastidio per caso?»
«Lo sai che mi farai impazzire?»
«Prendimi se ci riesci e forse potrai baciarmi»
Gli lancio un occhiata di sfida e incomincio a correre per le stanze, lui mi rincorre ma non mi prende, sta impazzendo, corro su per le scale, perdo una scarpa, ma la lascio lì, sono finita in camera sua, arriva pure Christian e chiude la porta soddisfatto di avermi chiusa lì con lui.
«Ora non puoi più scappare»
«Non per questo ti permetterò di baciarmi»
«Ah no? Vedremo, oh, questa é tua?»
Dice sventolando la mia scarpa, così mi avvicino e gli porgo la mano.
«Si, é mia»
Lui ritira la mano con la scarpa, apre un po' la porta e la lancia fuori dalla stanza, per poi richiudere la porta, la chiave se la mette nella tasca dei pantaloni.
«La mia scarpa!»
«Vai a prenderla se vuoi»
«Se magari mi dai la chiave»
«Vieni a recuperarla e ti prendi la scarpa»
Alzo un sopracciglio non convinta della situazione, ma prima o poi dovremmo uscire, quindi mi avvicino a lui, lentamente, allungo la mano verso la tasca, ma lui con molta velocità mi prende il braccio e mi carica sulle sue spalle, incomincio ad urlare e dargli pugni, lui mi butta sul letto e si siede su di me.
«Sei sleale! Non vale!»
«Vale tutto, sei a casa mia e decido io»
Mi arrendo e non faccio più resistenza.
Stavolta mi bacia, prima piano, dolcemente, poi le mie mani sono tra i suoi capelli, li stringo tra le dita, lui geme, e il bacio diventa più passionale, ma non succederà quello che lui pensa, infilo la mano nella tasca dei suoi pantaloni e prendo la chiave, neanche se ne accorge, mi giro veloce e adesso sono io su di lui, mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro:
«Chiudi gli occhi»
Per un attimo mi guarda stranito, ma poi li chiude, mi alzo e vado ad aprire la porta, esco subito e richiudo la porta a chiave, indosso la mia scarpa che era rimasta fuori e mi siedo a terra con le spalle alla porta.
Sento lui che cerca di aprirla ma non può.
«Lara apri, non é divertente»
«Si che lo é»
«Quando esco te la faccio pagare»
«Appunto, quando esci»
«Lara! ok non vuoi aprire? Farò a modo mio»
Sento silenzio, mi alzo e apro piano la porta, controllo la stanza e lui non c'è. Dov'è finito!?
«Lara»
Mi giro di scatto e lui é davanti la porta, con le braccia incrociate.
«Ma...»
«Esiste una finestra amore mio, ed io sono abile a scendere da lì, visto che c'è un albero»
Rimango immobile a fissarlo.
Ok mi ha fregata.
«Hai vinto»
Mi avvicino e lui sorride, così lo bacio e poi scendiamo a mangiare una pizza guardando la tv, accoccolati sul divano.
Sono le 23.
«Adesso dovrei tornare a casa»
«Per forza?»
«Se non vuoi che i miei chiamino i carabinieri direi di si»
Mi prende per i fianchi.
«Sarebbe bello dormire insieme piccola»
«Un giorno lo faremo»
Lui mi guarda perplesso.
«Dormire insieme intendo! Non pensare a male»
«Mi sarebbe piaciuta anche quella di idea»
Gli do un pugno sul braccio e lui ride.
«Un giorno accadrà e sarà bellissimo»
«Senza alcun dubbio»
Mi stringe a se in un abbraccio, poi mi riaccompagna a casa.
«Grazie per la splendida serata piccola»
«Spero di essere riuscita a farti distrarre un po', e comunque, per favore cerca di lasciar perdere Alessio, io amo te»
«Ci proverò, ti amo anch'io,tanto»
Ci salutiamo,entro piano in casa e vado in camera a mettere il pigiama. Mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi con il sorriso, pensando a tutto quello che é successo in questi giorni, Alessio a parte.

Il mio migliore "amico"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora