8. Non sei mio padre

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"Tu sei Haruki giusto?"

"Ah?" esclamò il biondo osservando una figura vestita con un costume bianco e nero avvicinarsi a loro, in particolare al ragazzo moro.

Nonostante le luci soffuse dei lampioni, Izuku notò le guance del figlio colorarsi di un tenue rosa, colore che si accentuò nel momento in cui la mano del ragazzo sfiorò il livido ancora presente sulla sua guancia.

"C-ciao Sora"

"Tu chi saresti moccioso?" chiese il biondo quasi infastidito dalla presenza del ragazzo dai capelli azzurri.

Possibile che ci fosse sempre qualcuno a intromettersi nelle sue serate libere?

"Lui è il ragazzo che mi.. ha aiutato quella volta a scuola" il giovane eroe si parò davanti a Izuku e fece un mezzo inchino.

Inutile dire che il verdino rimase piacevolmente colpito dal giovane eroe per le sue maniere educate.

"Mi presento sono Sora Takeshi e sono da poco entrato a far parte del mondo degli eroi. Mi dispiace di non aver evitato che facessero del male a suo figlio, spero che non sia più accaduto niente a scuola"

Izuku sorrise e gli disse che non ci fosse alcun bisogno di fare nessun inchino in sua presenza.

"Ti ringrazio per averlo aiutato e non dispiacerti per ciò che è accaduto, nessuno si permetterà più di alzare le mani su di lui... diciamo che Katsuki ha sistemato le cose"

"Se ripenso a cosa stavano per  fargli... avrei voluto renderli steril-" il giovane venne interrotto da Haruki che si grattò il collo e lo guardò con occhi imploranti, supplicandolo con lo sguardo di tacere... cosa che non sfuggì all'occhio indagatore dell'eroe esplosivo.

Ma anche Izuku non fu da meno e indurì lo sguardo guardando il figlio.

"Che significa Haru? Cosa stavano per farti?"

Haruki capì immediatamente che non avrebbe potuto mentire e sospirò con le mani tremanti pensando alle parole da utilizzare per non far impazzire il genitore.

"Non è successo niente papà... si divertivano a... prendermi in giro per il mio quirk, tutto qui"

Izuku gli prese il volto tra le mani e i loro occhi verdi si fissarono con angoscia, rimanendo qualche minuto in silenzio.

"Hanno provato a... ti hanno toccato Haru?" questo annuì liberandosi dalla stretta del padre, puntando lo sguardo altrove, desiderando ardentemente di tornare a casa e rintanarsi in camera sua, provando vergogna per non essere riuscito a difendersi nemmeno quella volta.

"Sei stato-"

"No. Sora è arrivato prima che iniziassero a fare sul serio" ammise senza giri di parole.

Oramai era davvero inutile continuare a nascondere i fatti.

"Io li denuncio! Hanno provato a violentarti e tu hai taciuto il fatto! E' una cosa grave Haruki! Come ti è saltato in mente!"

"Non volevo darti altre preoccupazioni! Mi hai sempre detto di non dire a nessuno del mio quirk e così ho fatto! Ma.. ma a loro non bastava! Ti hanno offeso papà, ti hanno offeso come facevano gli altri prima che incontrassi nuovamente Katsuki! Non volevo farti star male nuovamente! Non potevo coinvolgerti capisci?" quasi gridò il moro con gli occhi lucidi puntati nello sguardo addolorato del padre, distrutto ancora una volta dalle violenze che il figlio aveva dovuto subire per colpa del suo quirk.

"Io devo proteggerti tesoro, non il contrario. Se dovesse ricapitare, andremo subito dalla polizia mi hai capito Haruki?"

"Non ricapiterà perché staccherò personalmente le teste a quei bastardi"

Non è mio figlioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora