9. Festival Della Cultura

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"Mi mancava andare in giro col mio fratellone" Izumi abbracciò il bacino del fratello mentre camminavano tranquillamente in città, tenendo l'altra sorella per mano.

"Ma se siamo andati al cinema due giorni fa"

"Ha ragione Izumi, sei sempre con la testa fra le nuvole! Non mi piace questa cosa!" Haruki sorrise e baciò la testa bionda della sorellina, ornata con dei fiori rossi, proprio come i suoi occhi.

"Misaki lo sai che siete e sarete sempre le mie principesse vero? Non vi lascerò mai"

"Hai fatto pace con papà Kat? Ultimamente state parlando di più" affermò Misaki mangiando il suo zucchero filato, impiastrandosi le dita.

"Diciamo che... mi ha aiutato a risolvere un problema"

"E' un eroe! Papà aiuta sempre tutti!" esclamò Izumi sistemandosi il kimono bianco e verde che indossava.

Era il 3 novembre e i tre stavano camminando in una delle strade più famose giapponesi per festeggiare il Bunka no Hi, il giorno della cultura, una festa molto importante e sentita in Giappone che promuoveva l'arte, appunto, e la cultura.

Durante questo giorno, le strade si riempivano di persone, manifestazioni, parate ed esibizioni, come ad esempio ad Hakone, precisamente nella prefettura di Kanagawa, nella quale era solito organizzare una parata dove vengono esibiti tutti i costumi e gli abiti tipici dell'epoca Edo.

E' proprio qui che si trovavano i ragazzi, i quali erano stati accompagnati da Katsuki in macchina poiché doveva controllare che nessun Villan attaccasse la folla.

Erano arrivati la mattina e subito avevo assistito ad esibizioni magnifiche, con ballerine vestite con colori sgargianti e accesi.
"Haru Haru andiamo li! Ci sono le danze con i fiori" Izumi adorava i fiori e si trascinò dietro i fratelli, senza le proteste della gemella che invece voleva andare a vedere i samurai.

"Non te le perde sta tranquillo"

"Ah?"

"Lo guardi come se lo volessi squartare" Katsuki sbuffò e mandò l'amico dai capelli rossi a quel paese, continuando a tenere d'occhio le figlie e loro fratello.

Izuku avrebbe dovuto lavorare anche nel giorno di festa e così era toccato a lui badare ai mocciosi, facendo il doppio del lavoro.

"Come vanno le cose tra voi due? Lo tratti ancora come se avesse la peste?"

"Kirishima non ricominciare con i soliti discorsi di merda.. vive con me, devo per forza essere civile o discuterei con Deku tutti i cazzo di giorni"

"In più che tue bamboline lo adorano"

"Tch" dopo tre mesi di convivenza aveva potuto vedere perfettamente il legame che vi era tra le gemelle e il ragazzo e ne era rimasto sorpreso.

Le sue figlie avevano entrambe ereditato il carattere di Izuku, dolce e fottutamente buonista... per fortuna che Misaki sembrava essere un po' più tosta.

Lui le adorava, le ha amate dal momento in cui il nerd gli aveva rivelato di essere incinto e non sarebbe potuto essere più felice di come lo fosse in quel momento della sua vita.

Certo, ancora non accettava il fatto che quel moccioso facesse parte della sua vita ma non avrebbe potuto risolvere il problema, non se voleva costruire una famiglia con il ragazzo che amava.

"Quando sorride somiglia a Izuku"

"E' suo padre, grazie al cazzo capelli di merda" aveva preso tutto da Izuku, il carattere, la corporatura, gli occhi e il quirk.

Ma nonostante questo, non riusciva proprio a farselo andare a genio, la sua nascita aveva rovinato la sua vita sentimentale e non poteva perdonarlo, pur sapendo che non fosse direttamente colpa sua.

Non è mio figlioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora