L'atmosfera era carica di tensione ed irrequietezza.
Le urla riempivano l'intera stanza, seguite dal volume dei numerosi televisori all'interno.
Vi era gente che saltava, esultava, imprecava, spintonava.
Le scommesse erano aperte da all'incirca due ore e la situazione era già abbastanza vivace.
Chi piangeva per aver perso, chi rideva per aver vinto, chi si affrettava a spendere ancora e ancora i propri soldi, accecato dalla propria dipendenza.Tra tutte quelle persone, ne spiccava una in particolar modo, un ragazzo riccio, dai capelli castani soffici come il cotone, e gli occhi di un verde luminoso e smeraldino, che scattavano da una parte all'altra seguendo il percorso del cavallo sul quale aveva puntato.
"Cazzo, vai." Ringhiò a denti stretti, i pugni serrati in una morsa dolorosa ma necessaria per contenersi. Il cuore gli palpitava ansiosamente nel petto, la speranza di poter vincere lo invase quando il suo cavallo, il numero 34 accelerò fino ad arrivare nella seconda posizione.
"Dai bello, ancora uno." Sospirò sollevato, la fronte imperlata di sudore e i ricci appiccicati ad essa. Li scostò distrattamente con una mano, non curandosi affatto di come potesse apparire in quel momento.
Aveva scommesso una grossa cifra su quel numero e non poteva permettersi di perdere.
"Non ce la farà mai!" Urlò un signore al suo fianco ed Harry ebbe l'impulso di massacrarlo. Portare negatività in quel momento era l'ultima cosa di cui aveva bisogno.
"Andiamo, cazzo!" Urlò indicando la televisione, affondando una mano nella spalla dell'amico accanto a lui, il quale aveva puntato invece sul cavallo in prima posizione.
"Hai perso, Harry." Disse ridendo John.
Il riccio non riusciva a capire come potesse risultare così tranquillo durante una corsa, onestamente per lui era a dir poco impossibile.
"Stai zitto." Disse dandogli uno schiaffo amichevole ma deciso sulla nuca, era un fascio di nervi e la minima provocazione avrebbe potuto farlo cedere.
I cavalli erano vicini al traguardo, il numero 34 galoppava con tutta la forza che aveva in corpo, cercando di superare il numero 75.
"Manca così poco, avanti. Dai dai, cazzo, non fermarti!" Grugnì con tutta la forza che aveva in corpo, urlando e agitandosi sul posto, proprio come la maggior parte delle persone lì dentro.
Fu questione di pochi secondi, accadde tutto in maniera sfocata e veloce.
Il numero 34 riuscì a superare all'ultimo, quasi per miracolo, il numero 75 e tagliò il traguardo aggiudicandosi la vittoria.
Harry sgranò gli occhi, restando fermo per qualche istante a metabolizzare, il suo corpo tremava dall'adrenalina. Poi esplose in un urlo devastante assieme agli altri vincitori, abbracciando persone che esultavano con lui, gridando di aver vinto, piangendo di gioia e prendendo per il culo il suo amico che aveva puntato sul 75.
"Ho vinto, cazzo!" Disse urlando, ricomponendosi all'incirca dopo cinque minuti di festeggiamenti ed esultanza, consapevole di dover andare a ritirare il suo premio.
Lo fece saltellando di felicità, battendo il cinque a chi passava e indicava il biglietto vincente, parlottando con persone a caso mentre si metteva in fila alle casse per riscuotere i suoi soldi. Non poteva credere di aver puntato così tanto e aver vinto, solitamente era solito perdere nelle corse equestri. Dunque, perché continuava a puntare? Non lo sapeva, sentiva solamente di doverlo fare, ancora e ancora, un'altra volta, perché la speranza era l'ultima a morire, perché aveva bisogno di provare e vincere. E finalmente ci era riuscito e si sentiva al settimo cielo.
"Salve, ho puntato sul 34." Disse quando arrivò il suo turno, porgendo lo scontrino alla segretaria dietro il vetro. Lei lo guardò con indifferenza, lo sguardo neutrale e a tratti annoiato. Probabilmente doveva essere stanca di vedere le stesse scene patetiche ogni giorno, chi si lamentava da lei, chi riscuoteva soldi di continuo. Probabilmente doveva essere addirittura nauseata da tutta quella dipendenza che aleggiava all'interno dell'edificio. Dipendenza dal gioco.
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Through The Nerve [L.S.]
FanfictionHarry Styles è un giovane ragazzo disoccupato e dipendente dal gioco d'azzardo, sommerso dai debiti. Quando viene invitato a giocare ad una serie di giochi tradizionali e contorti, per vincere una grossa somma di denaro, si ritroverà ad affrontare u...